Archeologo danese (1773-1823). Dopo una serie di viaggi e di studî di botanica, si dedicò alle antichità germaniche, studiando particolarmente, nella penisola scandinava, le iscrizioni runiche. ...
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Botanico (Ginevra 1870 - ivi 1931), direttore dell'orto botanico e dell'istituto di botanica sistematica (Conservatoire botanique) di Ginevra, di cui curò molto il riordinamento e l'arricchimento; con [...] i suoi lavori apportò notevoli progressi nella sistematica (nella quale applicò con successo i dati dell'anatomia), nella fitogeografia e nella nomenclatura sistematica ...
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Botanico (Wziesko, Slesia, 1824 - Berlino 1894), membro dell'Accademia delle scienze, prof. di botanica nell'univ. di Lipsia (1864-68); socio straniero dei Lincei (1893). Si occupò specialmente, in numerosi [...] lavori, di alghe e della famiglia di funghi Saprolegniacee. Fondò (1857) e diresse la rivista Jahrbücher für wissenschaftliche Botanik ...
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Botanico (Parigi 1606 - ivi 1673). Medico, si fece domenicano, dedicandosi allo studio della botanica, e compiendo viaggi in Francia, Spagna e Italia. Dell'opera grandiosa, già iniziata a Roma, che si [...] doveva intitolare Hortus mundi o Orbis botanicus, non restano che le tavole (pubblicate postume a Parigi da Antoine de Jussieu col titolo Plantae per Galliam, Hispaniam et Italiam observatae, 1714), giacché ...
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Naturalista (Messina 1778 - Palermo 1837); coltivò molti rami delle scienze naturali e in botanica studiò insieme con le piante superiori anche le Crittogame, definendo nuovi generi e nuove specie. Fra [...] le sue opere sono da ricordare: le due "centurie" Sicularum plantarum (1806-1807); i quattro "manipoli" Stirpium rariorum (1813-1816) e una monografia sul genere Tolpis (1809) ...
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Botanico e naturalista (Gand 1807 - Liegi 1852); direttore dell'Orto botanico e prof. di botanica a Leida (dal 1835); dal 1837 membro dell'Accademia delle scienze di Bruxelles. Scrisse varie memorie di [...] fisica, zoologia e botanica; scoprì un processo di fecondazione artificiale della vaniglia poi largamente usato. ...
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Letterato e botanico (Kinnordy, Forfarshire, 1767 - ivi 1849). Dal 1797 al 1825 studiò botanica, occupandosi in particolare dei muschi, di cui numerose specie portano il suo nome. Nel 1813 divenne membro [...] della Linnean Society. Nel 1826, ritiratosi a Kinnordy, si dedicò allo studio di Dante e, ispirato dagli scritti di Gabriele Rossetti, pubblicò (1835) una traduzione in versi delle Rime (The canzoniere ...
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Botanico argentino (n. Bolívar, Argentina, 1914 - m. 2003); prof. univ. dal 1951, ha insegnato botanica a Parma; socio nazionale dei Lincei (1969). Ha svolto importanti ricerche sui fenomeni di fotoperiodismo [...] Ha coltivato anche studî di paleobotanica e palinologia (pollini fossili). La sua opera più importante è Il verde a Parma: aspetti significativi della cultura e della tradizione botanica in Parma (1981), in collab. con I. M. Gandini e M. G. Corradi. ...
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Botanico francese (Châlons-sur-Marne 1564 - Montpellier 1632), iniziatore in Francia dell'insegnamento della botanica come disciplina autonoma, indipendente dalla medicina. ...
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Medico (Marostica 1553 - Padova 1616); medico in Egitto, a Venezia e a Genova, prof. di botanica a Padova (1594), è autore di notevoli opere di medicina e di botanica (De medicina Aegyptiorum, 1591; De [...] plantis Aegypti, 1592; De praesagienda vita et morte aegrotantium, 1601) ...
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botanica
botànica s. f. [dall’agg. botanico; cfr. gr. βοτανική (τέχνη)]. – Ramo della biologia che ha per oggetto lo studio degli organismi vegetali dal punto di vista morfologico, fisiologico, sistematico: b. pura (o teorica), b. applicata...
botanico
botànico agg. e s. m. [dal lat. tardo botanĭcus, gr. βοτανικός, der. di βοτάνη «erba»] (pl. m. -ci). – 1. agg. Relativo alla botanica: enciclopedia b.; orto, giardino b., giardino dove si coltivano piante a scopo di studio. 2. s....