Architetto (Innsbruck 1682 - ivi 1754). La sua opera più importante è il palazzo della Dieta Tirolese, con l'inclusa chiesa di S. Giorgio. Il G., che studiò in Italia, presenta nelle sue opere influssi [...] di Pietro da Cortona, di G. Rainaldi e di Borromini. ...
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CONTINI, Francesco
Hellmut Hager
Figlio del pittore e indoratore Pietro e di Felicia Sebastiani, nacque a Roma il 27 luglio 1599 (nella parrocchia di S. Maria in Vallicella). Architetto, fra i primi [...] 22 n. 7) e, dieci anni più tardi, fece parte della commissione di esperti che, il 7 febbr. 1657, raccomandò il licenziamento del Borromini come architetto di S. Agnese (G. Eimer, La fabbrica di S. Agnese..., I, Stockhohn 1970, p. 212). Il C. divenne ...
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BONOMINI, Paolo Vincenzo
Angela Ottino Della Chiesa
Figlio di Paolo e Maria Viduali, nacque a Bergamo il 23 genn. 1757 (per l'atto di nascita e la trascrizione errata cfr. Bassi Rathgeb, 1957, p. 10).
II [...] è in questo, ripreso da P. Locatelli, che per un'evidente svista del parroco il B. è indicato col cognome Borromini, quello del padrino di battesimo.
Riemerso improvvisamente dalla più profonda dimenticanza a una fama più che nazionale con la grande ...
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Giambattista Pamphili (Roma 1574 - ivi 1655). Avvocato concistoriale, poi nunzio a Napoli (1621) e in Spagna (1626), cardinale (1629), successe a Urbano VIII nel 1644. Il suo pontificato fu caratterizzato [...] Oriente; con la bolla Cum occasione (1653) condannò la dottrina di Giansenio. Curò l'abbellimento edilizio di Roma giovandosi dell'opera di G. L. Bernini, F. Borromini e G. e C. Rinaldi. Ampliò il borgo di S. Martino al Cimino (1646-52, a opera di F ...
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Scrittore d'arte (Oria, Brindisi, 1725 - Roma 1798), fu il più rigoroso teorico del neoclassicismo. Nel 1761 si stabilì a Roma dove, in contatto con A. R. Mengs e J. J. Winckelmann, si occupò prevalentemente [...] a una funzione costruttiva e combattendo con grande vigore polemico le forme barocche e specialmente quelle di F. Borromini e dei suoi seguaci. Nonostante la sua rigida obbedienza alle regole classiche, fu critico sensibile e scrittore efficace ...
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Disegnatore, pittore, architetto e orafo francese (Torino 1695 - Parigi 1750), uno dei maggiori rappresentanti del rococò. Disegnatore di corte dal 1726, diede progetti per decorazioni e mobili; le caratteristiche [...] . Fu anche architetto (progetto per la facciata di Saint-Sulpice, 1726; casa Brethous a Baiona, 1733); da J.-F. Blondel fu paragonato a Borromini. I suoi "morceaux de fantaisie" furono largamente divulgati dalle incisioni in Germania e in Italia. ...
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DE FILIPPO, Gennaro
Vincenzo Rizzo
Maestro marmoraro napoletano, figlio di Giuseppe e fratello di Agostino e di Placido, viene documentato per la prima volta nel 1723, in collaborazione con il padre [...] della Concezione di Maria ai SS. Apostoli, in Napoli, eretto da F. Sanfelice a similitudine di quello dirimpettaio del Borromini. Un documento dell'Archivio storico del Banco di Napoli informa che gli furono affidate le due nicchie circolari ("tondi ...
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Architetto (Modena 1624 - Milano 1683). Esponente del barocco piemontese, formatosi sullo stile borrominiano si distaccò in seguito dall'architettura classica e da quella contemporanea; i suoi edifici [...] , anticipazione dell'Architettura civile, che fu pubblicata da B. Vittone nel 1737. Malgrado i suoi rapporti stilistici col Borromini (lo studio matematico delle volte, l'uso delle costolature), la sua rottura con l'architettura classica e con quella ...
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Architetto (Graz 1656 - Vienna 1723). Dette inizio alla prima generazione di architetti tedeschi, dalla quale fu fondata una vera e propria scuola nazionale nel contesto del barocco europeo, ma gli mancò [...] e la Karlskirche.
Vita e opere
Studiò scultura col padre; dopo un soggiorno a Roma (1681), ammirato delle opere di F. Borromini, si dedicò all'architettura. Le sue prime costruzioni risalgono al 1690 circa: i castelli di Frain, numerosi progetti per ...
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DE ROSSI, Marc'Antonio
Helmut Hager
Figlio di Mattia, nacque nel Bergamasco nel 1607; la sua carriera di architetto si svolse tutta a Roma. L. Pascoli (1730) lo cita con la qualifica di "non mediocre" [...] La abbazia di San Martino al Monte Cimino, in L'Architettura, IX (1963), pp. 262-73; Id., Le fabbriche pamphiliane di Borromini, in Studi sul Borromini, Atti del convegno promosso dall'Accad. naz. di S. Luca, Roma 1970, pp. 118 s.; G. Spagnesi, G.A.D ...
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borrominiano
agg. e s. m. – Dell’architetto Francesco Borromini (1599-1667), massimo esponente, con G. L. Bernini, dell’architettura barocca in Italia: le facciate, le cupole b.; la galleria prospettica b. di Palazzo Spada; chiostro borrominiano....
sapienza
sapiènza s. f. [dal lat. sapientia, der. di sapiens -entis «sapiente, saggio» (v. la voce prec.)]. – 1. a. Profondo sapere, condizione di perfezione intellettuale che si manifesta col possesso di grande conoscenza e dottrina: la s....