Filologo e critico letterario, nato Domodossola il 4 gennaio 1912; prof. di filologia romanza nelle univ. di Friburgo, Svizzera (1938-52), e di Firenze (dal 1952), presidente della Società Dantesca Italiana [...] dell'Accademia della Crusca.
La ricchissima esperienza filologica e linguistica, testimoniata da importanti studî sulla poesia e la letteratura romanza (edizione delle Rime di Dante, Torino 1939; Le opere volgari di Bonvesin de laRiva; vol. I, Roma ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] . ant.); salentino de mie, a ttie; sicil. cu mmia, di tia, ecc.; abbiamo invece la continuazione di mē e tē a Napoli, in Lucania (a mme, [pəˈtːe] «per te e dalla rima del cod. berlinese di BonvesindaRiva, in Studi letterari e linguistici dedicati ...
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L’imperativo è un modo verbale, adoperato solo in frasi principali, che – come dice lo stesso nome, dal lat. imperatīvus (modus) – serve per esprimere un ordine, un comando o una preghiera.
In italiano [...] congiuntivo:
(1) ai oltri nol disissi (Bonvesin de laRiva, De Quinquaginta curialitatibus ad Mensam, v. 166 , lingua del), all’imperativo positivo si trova anche la proclisi, come si vede da questi esempi tratti dalla Manon Lescaut di Puccini (Atto ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] parmigiani del 1248 e con altri ritmi. Ci fu anche chi trasse da giocose novelle commedie elegiache (Riccardo di Venosa), chi dettò in versi precetti morali e politici (Bonvesin de laRiva, l’autore del Facetus, Orfino di Lodi), chi compose satire e ...
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