APPIANI, Paolo Antonio
Alberto Merola
Nacque ad Ascoli Piceno il 9 dic. 1639. Dopo aver compiuto un corso regolare di studi, mentre si accingeva ad andare a Bologna per laurearsi in diritto fu convinto [...] da Girolama Veramonti, nobildonna ascolana di grande religiosità, a farsi gesuita. Ricevuto in noviziato a Roma il 10 apr. 1666 e integrato il corso dei suoi studi con un anno di lettere e quattro di teologia, ...
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BIANCHI, Giovanni
Angelo Fabi
Comunemente noto come Janus Plancus, nome che egli stesso si diede, con cui pubblicò la maggior parte dei suoi scritti e che venne anche italianizzato in Iano o Giano Planco. [...] Breve storia della accademia dei Lincei, Roma 1883, pp. 99-103, 190 s., 225, 227; M. Maylender, Storia delle Accademie d'Italia, III, Bologna 1929, pp. 434, 471, 477-481.
Per i suoi pareri sul porto di Rimini: L. Tonini, Il Porto di Rimini, in Atti e ...
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Poeta (Marradi 1885 - Castel Pulci, Firenze, 1932). Figlio di un maestro elementare, rivelò presto indole inquieta e straordinaria sensibilità. Dopo il liceo a Faenza, frequentò corsi di chimica all'univ. [...] in Toscana) e coltivare una prepotente vocazione letteraria, i cui primi frutti apparvero (1912-13) su fogli goliardici a Bologna. Frequentò poi per qualche tempo (1913-14) i circoli fiorentini della Voce e di Lacerba. Andato smarrito il manoscritto ...
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Umanista (n. 1426 - m. 1480), figlio di Francesco. Viaggiò insegnando in diverse città e scrivendo migliaia di versi latini, soprattutto poemi encomiastici sull'esempio della Sforziade del padre (la Felsineide, [...] che canta le imprese di Bologna prima del 1462; la Cosmiade e la Laurenziade in onore dei Medici, ecc.). A Verona nel 1467 lesse la Divina Commedia; scrisse una vita di Dante, frutto di mera fantasia. ...
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AMASEO (De Masiis, Amasaeus), Gregorio
Rino Avesani
Fratello di Leonardo Daniele e di Girolamo, nacque a Udine il 12 marzo 1464 da Giovanni Celio e da Benvenuta Radia o Bochia.
Gli Amasei vantavano, [...] de l'École des Chartes,s. 6, t. III [1867], p. 542), e che l'Alberti utilizzò nella sua Descrittione di tutta Italia,Bologna 1550 (v. f. 437r).
Tornato a Udine, non si mosse più nonostante le insistenze di Romolo che l'avrebbe voluto con sé. Nel ...
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BALBI (Baldi), Scipione
Remo Ceserani
Nacque verso l'inizio del sec. XVI a Finale di Modena da una famiglia originaria di Piacenza. Il padre Francesco, che fu anche egli poeta, morì quando il B. era [...] , p. 23; G. Carducci, Opere, ediz. naz., XIV, p. 234; U. Dallari, I rotuli dei lettori legisti e artisti dello studio bolognese, II, Bologna 1889, pp. 128 ss.; E. Narducci, Giunte all'opera "Gli Scrittori d'Italia", Roma 1884, pp. 48 s.; C. Pazzi, Il ...
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DE BIANCHI DOTTULA, Giordano, marchese di Montrone
Rosalba Galvagno
Nacque a Montrone (Bari), feudo del suo casato, il 31 genn. 1775 da Luigi e da Francesca Dottula.
Entrambi i genitori vantavano antiche [...] e dicembre 1800), dove si concluse la sua carriera militare. Infatti, incalzato dai suoi, il D. lasciò le armi e si ritirò a Bologna: qui si fermò fino al 1814 presso i De Bianchi, suoi parenti.
Iniziò così l'attività di uomo dedito alle lettere e ai ...
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PERSIO, Ascanio
Franco Pignatti
PERSIO (Persi, Persii), Ascanio. – Nacque a Matera il 9 marzo 1554 da Altobello, scultore, e da Beatrice Goffredo, ultimo di cinque fratelli: Antonio, Giovanni Battista, [...] e latine all’Università di Padova, ma frequentò anche i corsi di filosofia di Iacopo Zabarella. Il 26 settebre 1586 ottenne a Bologna la cattedra di lingua greca, libera per la morte di Pompilio Amaseo, per un biennio con lo stipendio di 800 lire ...
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Poeta (Mantova 1491 - monastero di Campese, Bassano, 1544). Entrò nel 1508 tra i benedettini; non ha fondamento storico la notizia, dataci da lui stesso, d'essere egli stato a Bologna allievo di P. Pomponazzi. [...] Nel 1524 o 1525 lasciò l'ordine, con permesso pontificio; vi rientrò nel 1530. L'opera sua principale è il corpus di scritti in latino maccheronico (macaronices libri; opus macaronicorum), noto con il ...
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PESCI, Ugo
Costanza D'Elia
PESCI, Ugo. – Nacque a Firenze il 22 ottobre 1846 da Vittorio e Carlotta Bartoletti.
La famiglia, di estrazione piccolo-borghese, dopo la rivoluzione del 1848 si avvicinò [...] in ora, di luogo in luogo, mentre l’avvenimento si svolgeva nella sua solenne pienezza» (Opere, X, Studi, saggi e discorsi, Bologna 1898, p. 375). Inoltre lodò le doti cronachistiche e narrative di un giornalista che non pretese mai la qualifica di ...
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studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...