Architetto (Fontanelice, Bologna, 1829 - Milano 1877). Il suo nome è legato alla Galleria di Milano (1865-77), concepita più come opera urbanistica che architettonica: infatti lo schema della Galleria [...] piazze messe in comunicazione dalla galleria, che presenta un aspetto cruciforme, con un vasto spazio ottagonale all'incrocio dei bracci). Progettò anche il Palazzo Municipale di Malalbergo (1867), il palazzo della Cassa di risparmio di Bologna, ecc. ...
Leggi Tutto
Intarsiatore (Bergamo 1490 circa - Bologna 1549); accolto (1528) nei padri predicatori di Bologna, intarsiò (1528-30), aiutato dal parente e scolaro Francesco Z., sette stalli del coro della loro chiesa, [...] suo capolavoro, che terminò poi (1541-49) con altri aiuti tra cui il fratello Stefano. Lavorò anche nel S. Pietro di Perugia (1536), nel duomo di Genova (con Francesco Z., 1540) ed eseguì nello stesso ...
Leggi Tutto
Architetto (Bologna 1627 - ivi dopo il 1687). Chiamato alla corte di Baviera dette il progetto per la chiesa di S. Gaetano da Thiene (1663- 1675), a Monaco, ispirata alla chiesa romana dei Teatini (S. [...] Andrea della Valle) e costruì il nucleo iniziale del castello di Nymphenburg (1665). A Bologna, dove tornò nel 1675, costruì la porta delle Lame (1677), il portico della chiesa di S. Lucia, l'ospedale dei Fatebenefratelli e progettò la chiesa di S. ...
Leggi Tutto
Pittore e architetto (Bologna 1524 - Roma 1606). Attivo a Bologna come quadraturista e architetto, fu chiamato a Roma da Gregorio XIII: in Vaticano lavorò dapprima alla decorazione pittorica (1574-78) [...] e poi intervenne nei cortili di San Damaso e del Belvedere. Realizzò il palazzo del Commendatore di S. Spirito (1574-85); lavorò (1583-85) al progetto del palazzo del Quirinale e alla ricostruzione di ...
Leggi Tutto
Pittore e incisore (Bologna 1575 - ivi 1655). Dopo un soggiorno a Roma, dove ebbe modo di conoscere le opere di A. Tassi e di A. Carracci (Paesaggi, 1610-11, Roma, galleria Spada), lavorò prevalentemente [...] a Bologna, maturando uno stile originale che fondeva elementi desunti dal classicismo romano con le atmosfere fantastiche dagli accentuati effetti luministici ispirati alla tradizione ferrarese e veneta (Miracoli di s. Domenico e Consegna delle ...
Leggi Tutto
Scultore (Forlì 1745 - Bologna 1823). Lavorò dapprima a Bologna, continuandovi la tradizione di G. Mazza e di A. G. Pio (sono suoi, tra l'altro, gli stucchi nei peducci della cupola di S. Maria della Vita); [...] quindi a Roma, ove divenne membro dell'Accademia di S. Luca e lasciò numerose opere, fra cui i bassorilievi dello scalone di Palazzo Braschi; infine a Milano, dove eseguì statue e bassorilievi per l'Arco ...
Leggi Tutto
Pittore (Milano 1616 - Bologna 1681). Allievo di D. Crespi, dal 1634 circa si trasferì a Bologna dove fu scolaro di G. Reni, dai cui modi dipendono le opere dipinte per la chiesa di S. Stefano (1637-39). [...] A Roma (1646-50) ebbe modo di indirizzare la sua arte in chiave più naturalistica e si interessò in particolare al paesaggio. Partecipò alla decorazione della villa Estense di Sassuolo (1650-52). Fu apprezzato ...
Leggi Tutto
Scultore italiano (Bologna 1911 - Milano 2004). Si formò all'Accademia di Bologna, seguendo E. Drei per la scultura e G. Morandi per la grafica. La sua ricerca si svolse nell'ambito di una figurazione [...] densa di accenti espressivi ed esistenziali che, nel rapporto volume, massa, spazio, luce, offrì soluzioni diverse ma sempre attente ai valori materici e strutturali (serie degli Acrobati, dei Cani, dei ...
Leggi Tutto
Pittore (Bologna 1576 - Parma 1622). A Bologna si dedicò inizialmente al quadraturismo con G. Curti entrando poi in contatto con i Carracci, dal cui influsso, in partic. di Ludovico, è segnata la sua prima [...] attività (Pesca miracolosa, 1607, Ospedale di S. Procolo). Fu poi a Roma (S. Giovanni Evangelista, chiesa dei Cappuccini) e a Malta, dove conobbe l'opera di Caravaggio. Dopo il ritorno in patria, la predilezione ...
Leggi Tutto
Pittore (Bologna 1530 circa - Roma 1576). Allievo di P. Fontana, si formò su P. Tibaldi e il Parmigianino. Risentì del manierismo tosco-romano e di G. Vasari, col quale collaborò a Firenze in Palazzo Vecchio [...] (1565) e agli apparati per le nozze di Francesco I de' Medici (1566); negli anni 1566-73 fu a Bologna (dipinti in S. Giovanni Maggiore, 1566-70; Disputa di s. Caterina, Pinacoteca Nazionale; Madonna con Bambino, 1572, Louvre). A Roma dal 1573, eseguì ...
Leggi Tutto
studentato diffuso loc. s.le m. Insieme di locali, destinati ad alloggiare studenti, che sono collocati in vari luoghi non periferici o degradati della città e sono stati ricavati da case sfitte di proprietà pubblica. ◆ [tit.] "Realizzazione...