Stefano Aubert (Monts, Beyssac, fine sec. 13º - Avignone 1362), valente giureconsulto, vescovo di Noyon (1338), poi di Clermont (1340), cardinale (1342); fu eletto, ad Avignone, a succedere a Clemente [...] sono da ricordare: l'incoronazione imperiale a Roma, per mezzo di un legato, di Carlo IV e l'implicito riconoscimento della Bollad'oro sull'elezione imperiale; l'invio a Roma del card. E. Albornoz, accompagnato da Cola di Rienzo con la missione di ...
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Figlio (Praga 1316 - ivi 1378) di Giovanni il Cieco, conte di Lussemburgo, e di Elisabetta, sorella di Vence slao III, re di Boemia e Polonia, ultimo della dinastia dei Přemyslidi. Ebbe un'educazione raffinata [...] aveva dedicato le sue maggiori cure: le aveva assicurato l'autonomia ecclesiastica, ne aveva esteso i territorî, e con la Bollad'Oro del 1356 aveva garantito la sovranità del regno boemo, concedendo ai re di Boemia il diritto di voto nella elezione ...
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Figlio (m. 1270) e successore di Andrea II, fu incoronato re nel 1235, vivente il padre. Lottò con energia per riconquistare i possedimenti della corona, suscitando i rancori della grande nobiltà, che [...] Gli ultimi anni di regno furono turbati dalle ribellioni del figlio Stefano V, che lo costrinsero a scendere a patti, per averne l'appoggio, con i grandi signori, in favore dei quali ripubblicò nel 1267, con nuovi privilegi, la Bollad'oro del 1222. ...
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Figlio di Vladislao II (m. 1230). Usurpato il governo la prima volta nel 1191 al duca Venceslao, dovette cederlo nel 1193 al duca e vescovo di Praga Enrico Bretislao. Riprese la lotta nel 1197, quando, [...] regia ereditaria, ricevuta nel 1198, gli fu riconosciuta da Innocenzo III nel 1204, e nel 1212 ottenne da Federico II la Bollad'Oro di Sicilia, che costituì la base giuridica dei rapporti fra il regno di Boemia e l'Impero sino a Carlo IV. Sotto ...
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Figlio (Visegrad 1326 - Nagyszombat 1382) di Carlo Roberto d'Angiò e di Elisabetta, figlia del re di Polonia Ladislao. Ereditò dal padre la corona d'Ungheria (1342) e dallo zio Casimiro III quella di Polonia [...] il papa, Clemente VI, che non vedeva di buon occhio il potente re d'Ungheria sul trono di Napoli, non gli concesse l'investitura; L. vi convocando raramente le diete, confermò (1351) la Bollad'Oro di Andrea II e dichiarò inalienabili i beni ereditari ...
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Dinastia principesca, il cui nome deriva dal feudo di Aschersleben (lat. Ascania). Dal ceppo sassone, che aveva già nel sec. 10º possedimenti a Ballenstedt e nel Harz, derivarono gli A. dell'Anhalt; il [...] duchi di Sassonia-Lauenburg, estintisi nel 1689 con Giulio Francesco, e i duchi di Sassonia-Wittenberg, elettori per la Bollad'oro del 1356, estintisi nel 1422 con Alberto III; i loro diritti passarono al margravio di Meissen Federico il Litigioso. ...
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Secondogenito (m. 1235) di Béla III, nominato, alla morte del fratello maggiore Emerico (1204), reggente per il figlio di questo Ladislao III, s'impossessò l'anno successivo del trono. Nel 1222 la nobiltà [...] ungherese ottenne da lui la cosiddetta Bollad'Oro. ...
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BARTOLO da Sassoferrato
Francesco Calasso
Nacque a Venatura, frazione rurale del Comune di Sassoferrato nell'Anconetano, territorio del futuro ducato di Urbino. La data di nascita, deducendola da quella [...] sorta nel sec. XVI sulla permanenza di B. in Germania alla corte di questo imperatore, e della paternità bartoliana della Bollad'oro.
Per tornare all'Italia, verrebbe voglia di prendere lo spunto da un'ingenua domanda che si rivolgeva il Caccialupi ...
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FEDERICO II di Svevia, imperatore, re di Sicilia e di Gerusalemme, re dei Romani
Norbert Kamp
Nacque il 26dic. 1194, due giorni dopo che il padre, l'imperatore Enrico VI di Svevia, era stato incoronato [...] trovando un compromesso tra F. e la Lega.
Durante il suo soggiorno nell'Italia settentrionale nel marzo 1226 con la bollad'oro di Rimini F. concesse all'Ordine dei cavalieri teutonici, nella persona del loro gran maestro Hermann von Salza, l ...
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CONTILE, Luca
Claudio Mutini
Nacque a Cetona (Siena) nel 1505 da famiglia forse non nobile, ma agiata e notevolmente stimata.
Lo stesso C. fornisce importanti ragguagli circa la sua famiglia nel Ragionamento [...] . Morì a Pavia il 28 Ottobre del 1574.
Si ricordano ancora del C. Le istitutioni dell'Imperio contenute nella Bollad'oro, nuovamente dalla latina lingua nella volgar lingua tradotte (Venezia 1558) e L'origine degli elettori dell'Imperio (ibid. 1559 ...
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bolla2
bólla2 s. f. [dal lat. bŭlla (cfr. bolla1), che in età tarda assunse anche il sign. di «sigillo»]. – 1. Sigillo, bollo metallico circolare (di piombo, oro, più raram. argento), usato per autenticazione delle scritture ufficiali dalle...
oro
òro s. m. [lat. aurum]. – 1. Elemento chimico, metallo nobile (simbolo Au, numero atomico 79, peso atomico 196,97), di colore giallo lucente, resistente agli agenti atmosferici e a quasi tutti i reattivi chimici, presente in natura allo...