BERNARDO
Paolo Bertolini
Vescovo di Parma, secondo di questo nome, venne eletto e consacrato probabilmente intorno al 1170, come successore di Aicardo da Cornazzano, deposto dalla sua dignità perché [...] dal cardinale legato Pietro Diano di risolvere la vertenza tra il capitolo della cattedrale ed un certo Guido, soprannominato Boezio, a proposito dei diritti sulla chiesa di S. Secondo, il 3 giugno 1192 B. concludeva l'inchiesta dichiarando che ...
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uomo (uom; omo; om; uon; on)
Emilio Pasquini
Difficile individuare nella miriade di occorrenze poli di discriminazione semantica, come si è fatto per ‛ donna ' (vedi), che non siano revocabili a pochi [...] VIII 10 l'uomo è perfettissimo di tutti li animali, e 11; III II 14 è l'uomo divino animale da li filosofi chiamato (cfr. Boezio Cons. phil. II V 25 " divinum... animal "), III 5, 9, 10 (due volte), VII 8 solamente l'uomo intra li animali parla; X 2 ...
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LEGGIO
M. Di Fronzo
Il termine l., dal gr. λογεῖον 'pulpito, tribuna', incrociato con il lat. medievale legivum o legium, usato nel senso di 'luogo dal quale si legge', designa un oggetto di uso liturgico [...] 81v), o in una miniatura raffigurante Musica, Aritmetica, Geometria e Astrologia in un codice contenente il De institutione arithmetica di Boezio, della metà del sec. 9° (Bamberga, Staatsbibl., Msc.Class.5, c. 2v). Un originale l. in forma di animale ...
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materia (matera)
Cesare Vasoli
Questo termine, almeno nella specifica accezione filosofica, è adoperato da D. secondo i significati dottrinali ormai acquisiti da una lunga tradizione speculativa e nell'ambito [...] in termini aristotelici e con un più rigoroso frasario speculativo una concezione della m. che risaliva spesso piuttosto a Boezio che allo stesso Agostino. Alberto Magno mirò invece a spiegare il divenire e i processi di mutamento della realtà ...
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DE FERRARIIS, Antonio
Angelo Romano
Nacque a Galatone (od. prov. di Lecce), donde trasse il nome accademico di Galateo, verso la metà del secolo XV dal notaio Pietro e da Giovanna d'Alessandro. Non [...] osteggiò i filosofi medievali che l'avevano "corrotta" e "travisata", soprattutto Alberto Magno e Duns Scoto, esaltando invece Boezio e la sua Consolatio philosophiae. Coltivò gli studi di medicina, apprendendo le teorie e gli insegnamenti dei famosi ...
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bello
Lucia Onder
Nell'opera dantesca il termine b., pur con alcune alternanze che sono prova di un uso ancor vario e incerto, non presenta variazioni morfologiche notevoli rispetto all'uso moderno: [...] 17 Tutte le cose produci da lo superno essemplo, tu, bellissimo, bello mondo ne la mente portante, dove D. traduce da Boezio (Cons. phil. III IX 7 " pulchrum pulcherrimus ipse / mundum mente gerens ").
In senso proprio, riferito a cosa, l'aggettivo ...
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UGOLINO da Orvieto
Paolo Vittorelli
UGOLINO da Orvieto (Ugolinus Urbevetanus, Ugolinus Francisci de Urbeveteri). – Nacque, si suppone, in Forlì attorno al 1380 (Haberl, 1895, p. 46), figlio di un Francesco [...] musicae disciplinae (ed. a cura di A. Seay, I-III, Rome 1959-1962). Come il De institutione musicae di Severino Boezio, l’amplissimo trattato è diviso in cinque libri, ciascuno introdotto da estesi proemi di carattere filosofico e (talvolta) etico. L ...
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NOGAROLA, Isotta
Lorenzo Carpanè
NOGAROLA, Isotta. – Nacque a Verona nel 1418 da Leonardo, erede di una delle famiglie veronesi di più antica e illustre nobiltà, e dalla padovana Bianca Borromeo, dal [...] si trova in effetti traccia negli scritti successivi: non solo diverse opere aristoteliche, ma anche commentari medievali (Boezio, Tommaso, Averroè), Cicerone, Livio. Circa dello stesso periodo è una missiva di Andrea Contrario, nella quale afferma ...
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secondo
Alessandro Niccoli
Il vocabolo, presente in tutte le opere meno che nelle Rime, conserva nella larga maggioranza degli esempi il suo valore di numerale ordinale e perciò è riferito a persona [...] 'Eneide (III XI 16), delle Metamorfosi di Ovidio (II XIV 5, IV XXIII 14), della Farsaglia (XXVIII 13) e del De Consolatione di Boezio (XIII 13).
S. conserva il suo valore di numerale in Vn XII 17 Potrebbe già l'uomo... dicere che non sapesse a cui ...
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PELACANI, Antonio
Dragos Calma
PELACANI, Antonio. – Medico e filosofo, nacque probabilmente a Parma, nella seconda metà del Duecento.
È probabile che Biagio Pelacani da Parma appartenesse alla sua medesima [...] sola prova concreta della ricezione dei testi noetici parigini nell’ambiente intellettuale frequentato da Dante. Sigieri di Brabante e Boezio di Dacia erano infatti conosciuti, nella Bologna di fine Duecento, per testi diversi da quelli utilizzati da ...
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retòrica (ant. o raro rettòrica) s. f. [dal lat. rhetorica (ars), gr. ῥητορική (τέχνη)]. – 1. a. L’arte del parlare e dello scrivere in modo ornato ed efficace; sorta nella Grecia antica con i sofisti, con finalità prevalentemente pragmatiche,...
adastare
(o adastiare) v. tr. [dal provenz. adastar, cfr. fr. ant. haster (mod. hâter), con gli stessi sign., der. di haste «fretta», dal franco haifst «violenza»], ant. – Affrettare, e anche stimolare, incitare, incalzare: la vita non me...