In linguistica il termine correlativo può indicare una coppia di parole messe in relazione attraverso sintagmi o intere proposizioni, l’unione di una proposizione e di un pronome a essa collegato o, in [...] tutti, ma tutta volta lo sponitore dirae alcune parole per più chiarezza (Brunetto Latini, La Rettorica, I, p. 31).
Boccaccio, Giovanni (19964), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi,
Caterina da Siena (2002), Lettere, in Ead., Opera omnia ...
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CITTADINI, Celso
Gianfranco Formichetti
Nacque il 1º apr. 1553 a Roma da nobile famiglia che vantava tra i propri avi Cecco Angiolieri; il padre Francesco era procuratore della corte romana dove si [...] definitivamente a Roma nella Bibl. Vaticana (segnat.: Ross. 1118) dove si trova. In un periodo che segnava il trionfo di Boccaccio e Petrarca il C. si sofferma ad analizzare l'opera di Dante, specie il De vulgari eloquentia del quale afferma l ...
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Dantista e filologo, nominato senatore del regno il 20 ottobre 1939, morto a Firenze il 23 settembre 1941.
Curò nuovamente per la Società dantesca l'edizione critica della Vita Nuova (Firenze 1932), quasi [...] critico ed insegna che ogni testo ha un proprio problema (cfr. La nuova filologia e l'edizione dei nostri scrittori dal Boccaccio al Manzoni, Firenze 1939). Notevoli, inoltre, i suoi studî per l'edizione delle opere del Manzoni e l'edizione minore ...
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Il digramma (dal gr. di «doppio» + grámma «lettera») è una combinazione di due grafemi che serve a rappresentare, in determinati contesti, un unico suono della lingua. L’italiano ha i seguenti digrammi: [...] colti o comuni, quanto nei testi a stampa. Se si scorrono gli autografi di ➔ Francesco Petrarca e, soprattutto, di ➔ Giovanni Boccaccio è possibile incontrare grafie quali ch (+ a, o, u), ngn, lgl, gl e abusi di i diacritiche in nessi che non ...
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Per hapax (legomenon) (lett. «detto una sola volta», gr. hápax legómenon) s’intende generalmente una parola che occorre una sola volta nell’intero corpus scritto di una lingua, nel lavoro di un singolo [...] «Dante studies» 106, pp. 81-110.
Hollander, Robert (1997), An Index of Hapax Legomena in Dante’s Commedia, in Id., Boccaccio’s Dante and the shaping force of satire, Ann Arbor, The University of Michigan Press, pp. 169-179.
Houston, Stephen D. (2000 ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] rimproverava l’uso di un lessico basso, ovvero la caduta stilistica, che in Petrarca non si era verificata mai. Anche Boccaccio aveva adoperato, in certe parti del Decameron (per es. quelle dialogiche) un linguaggio meno elevato, ma Bembo invitava a ...
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Frase nucleare è un’etichetta generica e imprecisa con cui si indicano le frasi ‘più piccole’ di una lingua, cioè quelle non composte da altre frasi, combinando le quali si ottengono costruzioni più complesse [...] ma impossibile mi pare che la giovane età degli uomini e delle donne, senza questo amore sentire, trapassare possa (Boccaccio, Il Filocolo, VIII)
(a) questo nostro amore precede seguire
(b) impossibile precede mi pare
(c) questo amore precede sentire ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] avvenne che il doloroso marito si venne accorgendo che ella, nel confortare lui a bere, non bevevo per ciò essa mai (Boccaccio, Dec. VII, 4, p. 816)
Dal punto di vista filologico, la possibilità di anteporre il soggetto del participio o del gerundio ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] di Ferrara, Milano, Mondadori, 2 voll., vol. 1° (Dentro le mura, Gli occhiali d’oro, Il giardino dei Finzi-Contini).
Boccaccio, Giovanni (1964), Commedia delle ninfe fiorentine, a cura di A.E. Quaglio, Milano, Mondadori.
Calvino, Italo (1993a), Fiabe ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] :
(3) Per lo quale fu da molte immondizie purgata la città [...] e vietato l’entrarvi [...] e molti consigli dati (Boccaccio, Dec. I, Introduzione)
(4) Come fu Ciro, Cesare e Alessandro (Niccolò Machiavelli, Il Principe XVI)
(5) Restava dopo questo ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....