MISERO, SUPERLATIVO DI
Misero è uno degli aggettivi che formano il superlativo assoluto aggiungendo il suffisso -errimo anziché -issimo, come nella forma latina miserrimus
misero ▶ miserrimo
La forma [...] è attestato nella tradizione letteraria fin dai primi secoli
Il mondo, che è miserissimo, tosto buon diverrebbe (G. Boccaccio, Decameron)
ed è registrato già nella prima edizione (1612) del Vocabolario degli accademici della Crusca, mentre ...
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Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] , rendé, e dei relativi participi da perso, reso a perduto, renduto, sostenuto dal Bembo e secondo l’uso di Petrarca e Boccaccio, era già avvenuto in B. Riguardo a devea, devere, con radicale dev- dell’uso lirico e petrarchesco, esso prende la forma ...
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Le frasi temporali (dette anche, semplicemente, temporali) sono frasi subordinate (➔ subordinate, frasi) che permettono di collocare nel tempo il processo espresso dalla frase principale, instaurando un [...] studi, quando / mentre tutti gli dicevano di continuare
(8) Deh! Perché non prendo io del piacer quando io ne posso avere? (Boccaccio, Dec. I, 4, 15)
In quest’ultimo caso, la forma verbale può essere anche al condizionale:
(9) Giuseppe vuole che ci ...
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Il termine partitivo indica la funzione, propria di alcuni elementi (l’➔articolo, il clitico ne o altri ➔ clitici), di indicare il prelievo di una ‘parte’, una quantità indeterminata, dal referente del [...] sola ha un uso partitivo attestato già in italiano antico: «oltre a questo io ho di belli gioielli e di cari» (Boccaccio, Dec. III, 8). Pertanto il partitivo, come l’articolo determinativo, può presentarsi al singolare o al plurale, al maschile o al ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] delle grafie arcaiche ‹cha›, ‹cho›, ‹chu› a vantaggio di ‹ca›, ‹co›, ‹cu› per il suono velare /k/ (sulla grafia di Boccaccio cfr. Manni 2003).
Le scritture dei volgari fra XIV e XV secolo sono, senz’altro, meno instabili che in precedenza, anche se ...
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VANDELLI, Giuseppe
Fortunato Pintor
Filologo, nato a Modena il z0 giugno 1865, morto a Firenze il 29 marzo 1937. Accademico della Crusca.
Discepolo di P. Rajna, procurò dapprima l'edizione critica dei [...] una nuova redazione del commento dell'Ottimo, e difese l'autenticità di quello del Boccaccio (Studi dant., XIV e XI); espose i problemi che presenta il Boccaccio come copista e critico di testi danteschi (Atti della Crusca, 1921-22); dimostrò l ...
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MANNI, Domenico Maria
Giuseppe Crimi
Figlio di Giuseppe di Lorenzo, tipografo-editore riconosciuto cittadino fiorentino nel 1735, e di Caterina di Giambattista Patriarchi, nacque a Firenze l'8 apr. [...] vedi l'edizione a cura di L. Piccioni, Bari 1932, I, pp. 191-196), per l'andamento stucchevole e troppo fedele a Boccaccio.
Nell'opera il M. tentò di trasmettere un gusto per il curioso e il bizzarro, proponendo le biografie di stravaganti personaggi ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] (m), li < illi, le < illae. Si incontravano, fino a tempi recenti, il e ’l (con aferesi) in luogo di lo: «il chiamavano» (Boccaccio, Decameron, I, 1, 9); «tu ’l sai» (Dante, Par. I, 75) e gli (per palatalizzazione) o i in luogo di li: «gli fece ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] sulla “Commedia” e le antiche glosse, Firenze, Cesati.
Manni, Paola (2003), Il Trecento toscano. La lingua di Dante, Petrarca, Boccaccio, in Storia della lingua italiana, a cura di F. Bruni, Bologna, Il Mulino.
Mazzucchi, Andrea (1995), Dante e la ...
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BOSCO, Umberto
Eugenio Ragni
Nacque a Catanzaro il 2 ottobre 1900, da Carmelo, avvocato dello Stato, e da Ambrosina Provenzano. Compiuti nella città natale gli studi secondari e il liceo, dove ebbe [...] la vena consolatoria di umana solidarietà, anzi di pietas per ogni essere vivente, in quanto vittima e compagno di pena.
Boccaccio e Petrarca
Nel saggio introduttivo a un’edizione del Decameron (Rieti 1929) in cui aveva fatto convergere un articolo ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....