Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] parti più distesamente narrative (non quelle dialogiche, stilisticamente meno uniformi) del Decameron di Giovanni Boccaccio. Dopo accese dispute (➔ questione della lingua), tale forma di classicismo letterario definito fiorentinistico e arcaicizzante ...
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Letterari, generi
Italo Pantani
La progressiva corrosione subita dal sistema classicistico dei g. l. in seguito al successo dell'estetica romantica, sino alla negazione della loro stessa esistenza sostenuta [...] quasi tutti i suoi momenti di maggiore originalità a due nazioni, Italia e Francia: la prima, patria di autorità come G. Boccaccio, P. Aretino, F. Pallavicino, G. Baffo; la seconda di una serie sterminata di cultori, da F. Rabelais a P. de Ronsard ...
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Tempo libero
Maria Carmen Belloni
Definizione e terminologia
Un primo problema che pone lo studio del tempo libero è quello della sua definizione. Sotto il profilo concettuale e terminologico si riscontrano [...] : dal Rinascimento, in cui l'ozio appare quale fondamento di una concezione edonistica del vivere (si veda, ad esempio, Giovanni Boccaccio), ai circoli libertini del XVII e XVIII secolo in Francia (si vedano, ad esempio, Donatien-Alphonse de Sade e ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] crociata, Luisa Miller, Un ballo in maschera, Goldoni, Manzoni, ecc.); «vago sembiante» (Oberto, Otello, già a partire da Boccaccio e fino a Goldoni e Leopardi); «vile seduttore» (Giovanna d’Arco, Simon Boccanegra, La forza del destino, La battaglia ...
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Il bisticcio è la figura formata dall’accostamento (immediato o a breve distanza, nello stesso verso o nello stesso periodo) di due o più parole fortemente rassomiglianti dal punto di vista fonico.
Bisticcio [...] l’etichetta di allitterazione viene riservata ai casi che coinvolgono la lettera o le lettere iniziali, come nel verso di Giovanni Boccaccio «e par che per pregar tu facci peggio» (Ninfale fiesolano 106, 4);
(b) il bisticcio è un’allitterazione ricca ...
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di Bruno Moretti
Il termine mistilinguismo è usato correntemente come sinonimo di plurilinguismo sia per i casi in cui in una comunità sono presenti due o più lingue, sia per i discorsi prodotti da un [...] uso ludico dei dialetti da parte di un’aristocrazia culturale che aveva ormai optato per il toscano). Anche ➔ Giovanni Boccaccio, già nell’Epistola napoletana (diretta a Franceschino de’ Bardi attorno al 1339 e firmata «Jannetta de Parisse») e poi ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] italiana le prime opere percepite fuori d’Italia, verso il 1400, fossero quelle scritte in latino, per es. di ➔ Boccaccio e ➔ Petrarca. A volte anche le opere in volgare circolavano prima in traduzione latina, e la prima traduzione francese del ...
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Agricoltura
P. Mane
M. Bernardini
Dal punto di vista storico-artistico, lo studio dell'a. medievale può avvalersi di testimonianze iconografiche dalle diverse e numerose tipologie. Esse costituiscono [...] alle attività rurali, anche in testi non concernenti l'a., come nel caso, per es., del De mulieribus claris (1360-1374) di Boccaccio, ove Cerere, domati i buoi e inventato l'aratro, ara un campo, o della Epitre d'Othéa (1402-1405) di Christine de ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] Bembo, che appoggiava la lingua letteraria all’uso degli autori fiorentini del Trecento, soprattutto ➔ Francesco Petrarca e ➔ Giovanni Boccaccio, spezza il filo che le lingue cortigiane mantenevano con la lingua parlata, e dunque anche con i volgari ...
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L’enigma (dal gr. áinigma «discorso coperto») è una forma letteraria tradizionale nella quale un testo, normalmente in versi, fa allusione in modo più o meno criptico a un tema nascosto che il destinatario [...] della parola indovinello sia riferita a questa variante licenziosa del gioco. Si tratta di un cenno che ➔ Giovanni Boccaccio fa, nel Corbaccio, alla trecentesca Canzone (o Novella) dello Indovinello, dove indovinello sta per il membro maschile ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....