A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] culturali e sociali. Questo insieme di cose, unito alla straordinaria levatura di scrittori come Dante, Petrarca e Boccaccio (i quali riabilitano il latino anche come modello sintattico delle prose volgari), spiega il successo del toscano nella ...
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La sintassi si occupa dei modi in cui le parole possono combinarsi, delle strutture (o costruzioni) che così si ottengono e degli effetti che tali combinazioni hanno su altri piani, come quello della ➔ [...] e italiano; a riprova del secondo, basterà confrontare il passo in (2) con il seguente di ➔ Boccaccio e verificare le differenze. In Boccaccio, per es., (a) il pronome soggetto è obbligatorio, (b) numerosi complementi sono spostati rispetto al ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] una tecnica che punta a coinvolgere e ammonire (anche a divertire e distrarre, come denunciavano ➔ Dante e ➔ Giovanni Boccaccio), più che a spiegare e approfondire.
Sono dunque due tecniche oratorie diverse, anche se spesso concomitanti, l’una decisa ...
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Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] nel collocare il nome tra i due aggettivi:
(34) Gravi cose e noiose sono i movimenti varii della fortuna (Boccaccio, Dec. II, 3)
Specialmente nella lirica duecentesca, si osserva l’ampio ricorso a complementi preposizionali, che ricalcano genitivi di ...
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Per monolinguismo si intende l’uso di un solo codice o varietà linguistica, e più specificamente nell’uso letterario di un unico registro stilistico o modulo espressivo omogeneo e selezionato da parte [...] nel rigoroso monolinguismo di Petrarca: «la stagione di un Petrarca non tradito, precisamente in concomitanza col Boccaccio (un Boccaccio ciceronizzato) è, cosa risaputa, il Cinquecento bembesco» (Contini 1970: 191).
Già l’aldina del 1501 (seguita ...
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La grammatica tradizionale chiama complementi predicativi quei costituenti (aggettivi o sintagmi nominali) del ➔ sintagma verbale che servono a «determinare e completare il significato del verbo» (Serianni [...] e italiano):
(70) e al palagio giunte a assai buona ora, ancora quivi trovarono i giovani giucando (Boccaccio, Dec. VI, 33).
Boccaccio, Giovanni (19964), Decameron, a cura di V. Branca, Torino, Einaudi, 2 voll.
Celle, Giovanni dalle & Marsili ...
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BALBI, Giovanni (Iohannes Balbus, de Balbis, de Ianua)
Alessandro Pratesi
Genovese di nascita, rivestì nella città natale l'abito domenicano. Secondo una tradizione non controllabile, la famiglia sarebbe [...] trattato più compiuto al quale fecero ricorso i dotti del Trecento, non esclusi il Petrarca e, più ancora, il Boccaccio. Di tale compiutezza l'autore mostra di aver avuto coscienza, allorché nell'introduzione dichiara: "Unde tractatus iste tamquam a ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] mi crederà […]; io non vorrei che tu ad un’ora ti facessi beffe di mòglieta [= di tua moglie] e di noi (Boccaccio, Dec. VIII, 6)
Segnaliamo inoltre rari casi di possessivi proclitici, che sono alla base di formazioni del tipo messere, madonna (cfr ...
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FORNACIARI, Raffaello
Domenico Proietti
Nacque a Lucca il 24 febbr. 1837, ultimo dei quattro figli di Luigi e Teresa Martinelli. Avviato agli studi umanistici, il F. frequentò il seminario arcivescovile [...] critica al "Decameron", Milano-Roma 1939, p. 57; G. Getto, Storia delle storie letterarie, Milano 1942, p. 377; G. Petronio, G. Boccaccio, in I classici italiani nella storia della critica, a cura di W. Binni, I, Firenze, 1954, pp. 20 s.; G. Grazzini ...
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Con il termine anacoluto (dal lat. tardo anacoluthon, gr. anakólouthon (skhēma), composto da an- privativo e akólouthos «seguace») si indica generalmente la frattura di una sequenza sintattica mediante [...] anche dagli autori italiani del Trecento:
(5) Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima (G. Boccaccio, Dec. VIII, 6, 48)
(6) Io Giovanni, cittadino di Firenze ... mi pare che si convegna di raccontare (G. Villani ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....