Critico letterario (Delia 1892 - Marina di Pietrasanta 1961); allievo della Scuola Normale Superiore di Pisa (1919-14), prof. universitario dal 1927, insegnò letteratura italiana nell'univ. di Pisa; direttore [...] . I, 1957); Carducci senza retorica (1957); Il tramonto del letterato (raccolta di saggi, 1960). Notevoli i suoi commenti a Boccaccio, Machiavelli, Manzoni, Foscolo e Leopardi. Diresse le riviste Leonardo (1925-29) e Nuova Italia (1930-31); fondò nel ...
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(App. III, I, p. 225)
Critico e filologo italiano, morto a Roma il 25 marzo 1987. Nell'Istituto della Enciclopedia Italiana, ove era entrato nel 1926, aveva inoltre organizzato e diretto il Lessico Universale [...] fuori ruolo (1970) gli allievi ne hanno raccolto i Saggi sul Rinascimento italiano, molto acuti e nitidi, che vanno da Boccaccio a Michelangelo, da Tasso a Galilei. Fedele alla sua terra d'origine, ha pubblicato le bellissime Pagine calabresi (1975 ...
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VITALE di Blois (Vitalis Blesensis)
Salvatore Battaglia
Poeta latino medievale, autore di due commedie cosiddette "elegiache": Aulularia e Geta (altrimenti detta Amphitryon). Nella prima si nomina esplicitamente, [...] sec. XIV e al principio del successivo una rielaborazione in ottave, attribuita al Boccaccio, ma in realtà di Ghigo Brunelleschi e di Domenico da Prato: tuttavia il Boccaccio conobbe l'opera originale, come fa fede una sua copia autografa nel codice ...
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LEONICO, Angelo
Paola Cosentino
Nacque a Venezia all'inizio del XVI secolo da Giacomo Antonio Franceschi e Agostina Leonico Tomeo, sorella dell'umanista Niccolò. Sebbene in alcuni documenti risulti [...] 1832, pp. 511 s.; F. Marletta, Il "Trolio e Griseida" di A. L.: contributo alla storia della varia fortuna del Boccaccio, Catania 1911; M. Milani, Il "Soldato" di A. L. come "Anticanace", in Giorn. stor. della letteratura italiana, XCVI (1979), pp ...
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Uomo di stato e umanista olandese (Amsterdam 1522 - Gouda 1590); per aver favorito la rivolta contro il regime spagnolo, fu arrestato (1567) e l'anno dopo costretto all'esilio. Tornato in patria dopo la [...] U.", 1561), considerata la sua migliore opera poetica. Tradusse anche (dal francese) metà del Decamerone di Boccaccio (Vijftigh lustighe historiën, "Cinquanta storie divertenti", 1861). Pubblicò un canzoniere (Liedboeck, 1575). Scrisse anche commedie ...
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Matteo Maria Boiardo: L'inamoramento De Orlando, Parte I - Introduzione
Antonia Tissoni Benvenuti
L'Inamoramento de Orlando
Se questa edizione restituisce un testo più arcaico e quindi di più difficile [...] a topoi o dizioni formulari della narrativa cavalleresca in ottave, a frasi proverbiali, oppure ad autori noti, come Dante, Boccaccio o Fazio degli Uberti.
Se si accetta la datazione tradizionale dei due primi libri agli ultimi anni '70, risultano ...
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CIAMPI, Sebastiano
Domenico Caccamo
Nacque a Pistoia il 30 ott. 1769 da famiglia povera; compì gratuitamente i primi studi nel seminario della sua città e a ventisei anni fu ordinato sacerdote, senza [...] al viaggio e alle prime esperienze polacche, sono stati pubblicati da V. Branca, S. C. in Polonia e la Biblioteca Czartoryski (Boccaccio, Petrarca e Cino da Pistoia), Wrocław-Warszawa-Kraków 1970, pp. 19-31- Un primo lavoro biogr. sul C. fu compilato ...
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COLLI, Vincenzo, detto il Calmeta
Marzio Pieri
Della nobile famiglia dei Colli di Vigevano, nacque, intorno al 1460, nell'isola di Chio, dove il padre ricopriva una magistratura genovese. Portato bambino [...] C. assunse il soprannome di Calmeta (si crede da quel Calmeta "pastor solennissimo" che si incontra nel Filocolo del Boccaccio); certo a contatto col Cortese andò formandosi il quadro critico della sua consapevolezza dei problemi della lingua e della ...
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Letterato (Venezia 1470 - Roma 1547). Seguendo a Firenze (1478-80) il senatore Bernardo (v.), suo padre e suo primo maestro, si familiarizzò col volgare fiorentino, dei diritti del quale egli, umanista [...] , sostenne la fiorentinità della lingua italiana, propose come modelli per la poesia il Petrarca, per la prosa il Boccaccio, e diede una delle prime grammatiche della nostra lingua, riducendo a consapevole sistema quell'umanesimo volgare che era già ...
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Poeta (Firenze intorno al 1258 - ivi 1300). Di famiglia guelfa (dice Giovanni Villani che era una "delle più possenti case di genti, di possessione e di avere in Firenze"), figlio di Cavalcante, fu promesso [...] Il Villani dice che "era, come filosofo, virtudioso uomo in più cose, se non ch'era troppo tenero e stizzoso", e il Boccaccio lo definisce "un de' miglior loici che avesse il mondo ed ottimo filosofo naturale". Fu in sostanza il capo riconosciuto di ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....