CARDUCCI, Giosue
Mario Scotti
Nacque a Valdicastello, frazione di Pietrasanta nella Versilia lucchese, primogenito del dottor Michele e di Ildegonda Celli, il 27 luglio 1835 alle undici di sera. Gli [...] le orazioni del C. (di cui le più famose sono: Presso la tomba di Francesco Petrarca, 1874; Ai parentali di Giovanni Boccacci, 1875; Per la morte di Giuseppe Garibaldi, 1882; Per l'inaugurazione di un monumento a Virgilio in Pietole, 1884; Lo Studio ...
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GIOTTO di Bondone
Miklos Boskovits
Nacque, secondo la tradizione, a Vespignano del Mugello (oggi frazione di Vicchio, presso Firenze) intorno al 1265. Già i contemporanei riconobbero la sua statura [...] (1934-39), pp. 1-20; G. Villani, Nuova cronica (1340 circa), a cura di G. Porta, Parma 1991, III, p. 53; G. Boccaccio, Decameron, a cura di V. Branca, II, Firenze 1966, pp. 533-536; A. Pucci, Centiloquio che contiene la Cronica di Giovanni Villani in ...
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BOEZIO, Anicio Manlio Torquato Severino
Claudio Leonardi
Nacque a Roma verso il 480. Suo padre, Flavio Narsete Manlio Boezio, console nel 487, morì quando il figlio non aveva ancora compiuto la sua [...] italiani fino al sec. XV, compresi i più illustri (Adam le Bossu, Jean de Meung, Christine de Pisan, Boccaccio, Petrarca) riprendono questa immagine.
In effetti, il testo della Consolatio era spesso accompagnato, nei manoscritti, da una illustrazione ...
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FOSCOLO, Ugo
Mario Scotti
Nacque a Zante, isola dell'arcipelago Ionio allora sotto il dominio di Venezia, il 6 febbr. 1778. Suo padre, Andrea, medico corcirese, contava ventiquattro anni, sua madre, [...] Ma l'insorgere di un nuovo disegno strutturale destinava l'episodio a un tratto del secondo inno, ove l'arte del Boccaccio sarebbe stata celebrata con quella di Dante e Petrarca. Del viaggio in Grecia segue il tratto conclusivo dedicato al congedo di ...
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CAPPONI, Gino
Piero Treves
Nacque in Firenze il 13 sett. 1792, nell'avito palazzo di via S. Sebastiano, che dal giorno della sua morte perpetua il suo nome, unico figlio del marchese Pier Roberto e [...] ., I, p. 413): così come l'arciconsolo della Crusca inveiva contro la prosa corruttrice (perché classicistico-ciceroniana) del Boccaccio, quasi modello perverso della successiva lingua e prosa italiana. La quale il C. vedeva non già nei citati dell ...
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ARIOSTO, Ludovico
Natalino Sapegno
Nacque a Reggio Emilia l'8 sett. 1474 da Niccolò e da Daria Malaguzzi Valeri. Il ramo degli Ariosti, da cui discendeva il padre, s'era trasferito da Bologna a Ferrara [...] ritmo stesso e la musica dell'etemo fluire delle cose. Pur collocandosi in una lunga e illustre tradizione, che va dal Boccaccio al Poliziano, al Pulci e al Boiardo, questa ottava ariostesca si rivela una creazione nuova, che si distacca da tutti gli ...
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LEOPARDI, Giacomo
Achille Tartaro
Primogenito del conte Monaldo e di Adelaide dei marchesi Antici, nacque il 29 giugno 1798 a Recanati, alla periferia dello Stato pontificio. Visse gli anni della fanciullezza [...] Botti, La nobiltà del poeta. Saggio su L., Napoli 1979; E. Peruzzi, Studi leopardiani, I-II, Firenze 1979-87; M. Marti, Dante, Boccaccio, L., Napoli 1980, pp. 261-402; G. Montani, Scritti letterari, a cura di A. Ferraris, Torino 1980, pp. 193-215; A ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....