Antenora
Emilio Bigi
. Nome (If XXXII 88) della seconda delle zone in cui è distinto il cerchio nono dell'Inferno dantesco. In essa sono puniti coloro che hanno tradito la fede spezial (If XI 63) creata [...] punito in questa zona ricordando i personaggi che compaiono nei versi a essa dedicati (XXXII 70-139, xxxlll 1-90): BoccadegliAbati, Buoso da Duera, Tesauro de' Beccaria, Gianni de' Soldanieri, Gano, Tebaldello de' Zambrasi, il conte Ugolino e l ...
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Pressa, della
Arnaldo D'addario
Consorteria magnatizia di Firenze; suoi esponenti erano già emersi nella vita pubblica della città molto prima che Cacciaguida li vedesse al potere, come D. gli fa ricordare [...] in armi a Montaperti, ebbero una parte di primo piano nel tradimento operato dai militi ghibellini dopo che BoccadegliAbati ebbe dato il segnale aggredendo proditoriamente Iacopo de' Pazzi, portastendardo e capitano della cavalleria fiorentina. Se ...
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Duera, Buoso da
Pietro Mazzamuto
, Duera o Doara (ovvero Dovera o Dovara), era il casato cui appartenne Buoso, signore di Soncino e, dal 1247, quale capo della fazione ghibellina, consignore di Cremona [...] divenire prigioniero dei guelfi.
D. lo condanna nell'Antenora fra i traditori della patria o della parte, e immagina che BoccadegliAbati, per punirlo di avere rivelato al poeta il suo nome, lo presenti insieme con altri compagni di pena, come chi ...
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Beccaria (Beccheria), Tesauro di
Giorgio Petrocchi
Nato dalla nobile famiglia pavese dei B., fu abate di Vallombrosa, generale dell'ordine e legato di Alessandro IV in Toscana. Dopo la cacciata dei [...] da Brunetto Latini a nome della Signoria di Firenze e inviato al comune di Pavia.
In If XXXII 119-120 è ricordato da BoccadegliAbati tra gli altri dannati dell'Antenora: tu hai da lato quel di Beccheria / di cui segò Fiorenza la gorgiera, in una ...
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sgridare (isgridare)
Antonietta Bufano
In If XXXII 79 Piangendo mi sgridò: " Perché mi peste?... ", dove il Petrocchi annota: " come a Inf. XVIII 118, ‛ gridare ma con voce di rimbrotto '; la maggior [...] i casi, infatti, il verbo esprime il risentimento dei dannati che D. ha in qualche modo provocato: qui si tratta di BoccadegliAbati cui il poeta, passeggiando tra le teste, ha violentemente colpito il viso col piede (e che continua a ‛ bestemmiare ...
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mascella
Nei tre luoghi dell'Inferno in cui ricorre, il sostantivo è in senso proprio; ma mentre nel primo non ha particolare rilievo - Chirón prese uno strale, e con la cocca / fece la barba indietro [...] : " Questi è desso... " (XXVIII 94).
Pieno di scherno, accentuato dal successivo latri, il sonar con le mascelle (XXXII 107) con cui Buoso da Duera allude al fatto che BoccadegliAbati " resonabat dentibus, ex frigore, more ciconiae " (Benvenuto). ...
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molestare
. Come ‛ molesto ', anche m. ha in D. un valore assai più forte che nella lingua moderna, cioè quello di " essere gravoso, di grave tormento ": così la bufera infernal che molesta gli spiriti [...] voltando e percotendo (If V 33); BoccadegliAbati, con perché mi moleste? (XXXII 81), si riferisce al calcio che lo ha percosso nel viso; il cieco va dietro alla sua guida per non dar di cozzo / in cosa che 'l molesti, o forse ancida (Pg XVI 12), ...
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cuticagna
Emilio Pasquini
Termine di linguaggio ‛ umile ' piuttosto che ‛ comico ', adoperato solo una volta in uno fra i canti della Commedia più drammatici oltre che più densi di rime aspre e chiocce: [...] Io avea già i capelli in mano avvolti, / e tratti glien'avea più d'una ciocca. Tale valore, con la possibile ambiguità, introduce efficacemente nel contrasto fra D.-personaggio e il traditore BoccadegliAbati una nota di icastica virulenza plebea. ...
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lusingare
La voce è presente in If XXXII 96, nel senso proprio di chi ‛ usa lusinghe ' per trarne un utile e con danno di altri: mal sai lusingar per questa lama, con riferimento alla promessa di ottenergli [...] fama nel mondo, fatta da D. a BoccadegliAbati, per conoscerne il nome. In Rime CVI 79 Maladetta tua culla, / che lusingò colanti sonni invano, con costrutto transitivo, è in senso figurato: " ti blandì tanti sonni " (Barbi-Pernicone). Con lo stesso ...
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ciocca
Francesco Vagni
. Ricorre una sola volta, in If XXXII 104 Io avea già i capelli [di BoccadegliAbati] in mano avvolti, / e tratti glien'avea più d'una ciocca, nel significato proprio, che appare [...] uso del tempo (cfr. Boccaccio Dec. VII 9 40 " la donna cautamente guardò la ciocca della barba che tratta gli avea ").
Di nessuna utilità, perché non centrate sulla parola, le chiose degli antichi commentatori (cfr. Lana: " ciocca, cioè: brancada "). ...
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tale
agg. e pron. [lat. talis]. – 1. agg. a. Di questa o di quella sorta; che ha le qualità, le caratteristiche, la natura di cui si sta parlando o a cui si accenna in modo chiaro o sottinteso: non si debbono pensare t. cose; lo credi capace...