Prossemica
Michele Bracco
Il termine inglese proxemics, derivato di proximity, "prossimità", è stato introdotto dall'antropologo americano E.T. Hall negli anni Sessanta del 20° secolo per indicare lo [...]
y. pélicier, Le voisin, in Espace et psychopathologie, éd. Y. Pélicier, Paris, Economica, 1983, pp. 73-79.
p. ricci bitti, s. cortesi, Comportamento non verbale e comunicazione, Bologna, Il Mulino, 1977.
r. sommer, Personal space, New York, Prentice ...
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Gestualità
Gilberto Gobbi e Alberto A. Sobrero
Per gestualità si intende l'insieme dei gesti di una persona considerati come mezzo di espressione e di comunicazione. La comunicazione fra gli uomini [...] 13, pp. 375-404.
Id., Mani che parlano. Gesti e psicologia della comunicazione, Padova, Unipress, 1997.
P.E. Ricci Bitti, S. Cortesi, Comportamento non verbale e comunicazione, Bologna, Il Mulino, 1977.
A.A. Sobrero, Pragmatica, in id., Introduzione ...
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bitta
s. f. [dal fr. bitte, di origine scandinava]. – Bassa e robusta colonnetta, generalm. di ghisa, terminata con un collarino o con una testa a fungo, che si dispone lungo il bordo delle calate dei porti (e anche sui ponti delle navi) per...
bitto
s. m. [dal nome della valle del Bitto, nelle Alpi Orobie]. – Formaggio a pasta dura, semicotta, prodotto nella prov. di Sondrio con centro a Morbegno.