intenzionalità Nelle filosofie di F. Brentano e di E. Husserl, il carattere per cui un fatto di coscienza è ‘coscienza di’ qualche cosa, vi si riferisce, pur non essendo tale cosa necessariamente reale [...] – basata su credenze, desideri e intenzioni (i tipici stati intenzionali) e applicabile in uguale misura a qualsiasi sistema biologico (umano e animale) e anche ai calcolatori provvisti di software opportuni (per es., quelli che consentono di giocare ...
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Bellezza
Pavel Machotka
Il termine indica la qualità di ciò che appare o è ritenuto bello; è un derivato dell'aggettivo bello, a sua volta dal latino bellus, "carino, grazioso", propriamente diminutivo [...] 'ideale' di un bambino è in qualche modo l'opposto di quella di un adulto, ed è questo che accentua il richiamo biologico: i tratti infantili suscitano, infatti, nell'adulto lo stimolo ad accudire e ad allevare. L'attrazione, a quanto sembra, da una ...
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Scienza cognitiva
Antonio Rainone
Con la locuzione scienza cognitiva, dalla fine degli anni Settanta, si è soliti designare l'insieme delle discipline che hanno per oggetto lo studio dei processi cognitivi [...] termini di un sistema di "rappresentazioni mentali" che, imponendo "un livello di analisi del tutto separato da quello biologico o neurologico da un lato e da quello sociologico o culturale dall'altro", trova nell'elaboratore elettronico il modello ...
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eutanasia
Luisella Battaglia
Una 'buona morte' scelta al posto di una vita di sofferenza
Il termine eutanasia, composto dalle parole greche eu ("bene") e thànatos ("morte"), significa letteralmente [...] è stata legalizzata per i malati terminali; in Danimarca e in Svizzera è riconosciuto invece legalmente valido il testamento biologico. In Italia la pratica dell'eutanasia è fatta rientrare nei reati di omicidio del consenziente e di istigazione al ...
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Il complesso delle facoltà umane che più specificamente si riferiscono al pensiero, e in particolare quelle intellettive, percettive, mnemoniche, intuitive e volitive.
Biologia
Lo studio scientifico dei [...] si è passati a quella con i sistemi selettivi di vario tipo. Nella prima, la m. veniva intesa come il software di un calcolatore biologico, il cui hardware dipenderebbe a sua volta da un altro programma, quello genetico. Essa non ha trovato riscontri ...
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Filosofo francese (Rochefort-sur-Mer 1908 - Parigi 1961), professore all'univ. di Lione (1945-49) e al Collège de France (1952). Discepolo e amico di J.-P. Sartre, con questo fondatore nel 1945 della rivista [...] e all'organicismo di K. Goldstein, M.-P. tende a proporre una nuova interpretazione delle distinzioni tra biologico e mentale, da lui concepite come livelli diversi di concettualizzazione del comportamento umano. In Phénoménologie de la perception ...
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DE DOMINICIS, Saverio Francesco
Franco Cambi
Nato a Buonalbergo (Benevento) il 22 marzo 1845 da Vincenzo e Nicoletta Marinari, seguì gli studi liceali nel capoluogo e nel 1864 si iscrisse, come allievo [...] era posta una base scientifica alla pedagogia, in quanto si erano collegati, più strettamente, lo psichico e il biologico, si era prospettata una interpretazione dinamica ed evolutiva delle attività psichiche, si era, inoltre, ricongiunto l'individuo ...
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Filosofia
La c. nella filosofia antica e medievale
La c. nella filosofia antica è concepita come un processo le cui modalità vengono diversamente interpretate: secondo la concezione di Pitagora, ripresa [...] passato (per es., nel darwinismo sociale), a una loro estensione metaforica, quando non metafisica, ad ambiti estranei alla biologia. L’idea fondamentale che informa l’approccio evoluzionistico alla c. è che i processi cognitivi, al pari delle altre ...
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Ogni concezione che consideri l’accadere, tanto fisico quanto spirituale, come il prodotto di una pura causalità meccanica e non preordinato a una superiore finalità.
Filosofia
Nel senso più generale, [...] una sorta di dogma.
In seguito fu dichiarata l’insufficienza del m. a rendere ragione di tutti i fenomeni vitali, e i biologi si divisero in due campi: alcuni rimasero fedeli al m., mentre altri si volsero al vitalismo, che risorse con H. Driesch ...
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Filosofo neopositivista, nato a Wuppertal, Düsseldorf, il 18 maggio 1891. Prof. alle univ. di Vienna (dal 1926), di Praga (dal 1931), di Chicago (dal 1936), di Los Angeles (dal 1954); direttore, con H. [...] "sintassi logica" del linguaggio, la semantica (v.) e la pragmatica, o analisi del linguaggio come tipo di comportamento psico-biologico. Il C. inoltre aveva accolto e svolto, per un certo periodo, il "fisicalismo", affacciato da O. Neurath, secondo ...
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biologico
biològico agg. [der. di biologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla biologia o agli esseri viventi: discipline b., le varie discipline e materie di studio che hanno attinenza con la biologia generale; razza b., razza di animali...
biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...