In biologia, l’esistenza in seno a una specie, sottospecie o razza, di una serie continua di variazioni adattative di uno o più caratteri lungo un gradiente di variazione delle condizioni ambientali o [...] geografiche. Per es., se in una serie di razze (o anche di specie) di farfalle la percentuale di individui bianchi aumenta gradualmente lungo una direttrice geografica di una data regione (nord-sud, est-ovest ...
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In biologia, la materia vivente, cioè la sostanza fondamentale che costituisce le cellule di tutti gli organismi (animali o vegetali) e in cui si esplicano le funzioni vitali. Nella cellula si possono [...] distinguere il citoplasma e il nucleo; nel citoplasma, oltre alle differenziazioni citoplasmatiche, si trova il p. indifferenziato, detto anche ialoplasma o matrice citoplasmatica o citoplasma fondamentale. ...
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xenobiotico In biologia, sostanza estranea alla normale nutrizione dell’organismo e al suo normale metabolismo; si tratta sia di sostanze naturali (e in tal caso la nozione di x. è legata al tipo di organismo: [...] per es., la nicotina è uno x. per l’uomo, ma non per la pianta di tabacco), sia di tutte le sostanze biologicamente attive sintetizzate ex novo in laboratorio (per es., gli insetticidi clorurati, i solfamidici, l’eroina, la saccarina). ...
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In biologia, e. del soma, espressione usata per indicare il fatto che in molti animali (e in particolare nei Vertebrati) le cellule somatiche non hanno sessualità, ma possono acquistare caratteri maschili [...] o femminili a seconda degli ormoni circolanti nell’organismo.
E. dell’uovo Espressione introdotta da H. Driesch, per indicare la capacità di una parte dell’uovo (per es., uno dei primi due o dei primi ...
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sottospecie In biologia animale e vegetale, categoria tassonomica costituita da una o più popolazioni, differenziate dalle altre della stessa specie per un insieme di caratteri diagnostici ereditari, e [...] formatesi per l’azione selettiva di vari fattori. Si chiamano sottodivisione, sottordine, sottoregno e sottotribù i taxa immediatamente subordinati rispettivamente alla divisione, all’ordine al regno e ...
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In biologia, processo con il quale un polipeptide con una struttura casuale si ripiega spontaneamente nell’unica struttura tridimensionale possibile dotata di attività biologica. L’informazione necessaria [...] per ottenere il r. di una proteina (folding) nella struttura tridimensionale attiva, detta conformazione nativa, è interamente contenuta nella struttura primaria della proteina stessa. Le varie fasi del ...
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In biologia, periodo che si compie fuori dell’uovo, durante il quale l’organismo va incontro a successivi cambiamenti per raggiungere forma e struttura definitive. Se il neonato, uscito dall’uovo ha le [...] caratteristiche dell’adulto si ha sviluppo diretto; quando invece si rende libero con forme e strutture lontane da quelle definitive si ha sviluppo indiretto. Le forme giovani si chiamano forme larvali ...
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sinplesiomorfo In biologia evoluzionistica, si dice di un carattere primitivo (o plesiomorfo) condiviso da più specie. I caratteri s. sono ereditati immodificati, o solo lievemente, da antenati comuni [...] e, secondo il metodo cladistico (➔ cladismo), non contengono informazioni filogenetiche. Nella ricostruzione filogenetica cladistica i taxa che presentano caratteri s. non costituiscono un gruppo monofiletico. ...
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sigmoide biologia In biochimica, curva s., la curva (a S molto allungata) che rappresenta la dissociazione dell’ossiemoglobina in funzione della pressione parziale dell’ossigeno. Questa forma indica che [...] l’affinità dell’emoglobina nel legare la prima molecola di ossigeno è relativamente molto bassa, mentre le successive molecole di ossigeno si legano con un’affinità molto più alta. medicina In anatomia, ...
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degenerativo, procèsso In biologia e in medicina, qualsiasi alterazione strutturale, morfologica o chimica presentata da un organo, tessuto o cellula per azione di fattori dannosi (calore, tossine, numerose [...] sostanze chimiche ecc.). Altre forme sono caratterizzate dalla produzione e dall'accumulo di sostanze abnormi nel corpo cellulare. Conseguenza dei p.d. è la menomazione o soppressione della vitalità funzionale ...
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biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...
biologico
biològico agg. [der. di biologia] (pl. m. -ci). – Che si riferisce alla biologia o agli esseri viventi: discipline b., le varie discipline e materie di studio che hanno attinenza con la biologia generale; razza b., razza di animali...