Biochimico e fisiologo (Friburgo in Brisgovia 1883 - Berlino 1970); prof. di biologia a Berlino (dal 1915); lavorò poi nel Kaiser-Wilhelm Institut (in seguito Max-Planck Institut); socio straniero dei [...] (1958); nel 1931 gli fu conferito il premio Nobel per i suoi fondamentali studî sulla biochimica della respirazione cellulare e dei processi di ossidoriduzione e sull'enzima respiratorio citocromoossidasi (inizialmente detto fermento di W.), di cui ...
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Patologo (Sonthofen 1872 - Francoforte sul Meno 1908). Svolse una notevole attività di ricerca nel campo della biologia - a Monaco nell'Istituto di K. Kuppfer, a Napoli presso la Stazione zoologica e a [...] comprendono una monografia sui problemi della biologia (Vorfragen der Biologie, 1899), ricerche di fisico-chimica cellulare in condizioni normali e patologiche, studî di citologia (cellule epatiche e cellule renali) e un'interpretazione della ...
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Biochimico russo naturalizzato britannico (Mosca 1887 - Cambridge, Inghilterra, 1963). Studiò prima in Belgio e poi a Parigi, dove conseguì il dottorato in scienze (sotto la guida di M. Caullery) nel 1915. [...] Prof. di biologia e direttore del Molteno Institute a Cambridge (1931-52), fu membro, dal 1928, della Royal Society di Londra. Le sue ricerche sulle emoglobine di diversi organismi e sui meccanismi chimici della respirazione cellulare portarono alla ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] che si trattasse di virus di tipo rIIB; tuttavia, quando le cellule ospiti venivano infettate contemporaneamente da entrambi i tipi di virus, si fatte dai biologi molecolari, secondo cui le copie di RNA isolate dai nuclei delle cellule sono ...
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Genoma
Andrea Ballabio
Sandro Banfi
Il g. costituisce l'insieme delle informazioni genetiche e il materiale ereditario propri di un organismo. È contenuto nel DNA o, per alcuni virus, nell'RNA. A partire [...] da tessuto a tessuto. In altre parole, vi sono geni che sono attivi (accesi o 'espressi' in gergo tecnico) in tutte le cellule di un organismo poiché svolgono funzioni biologiche di base che sono necessarie alla sopravvivenza di tutti i tipi di ...
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NUCLEICI, ACIDI
Massimo Libonati
. Gli a. n. si distinguono in due tipi, l'a. deossiribonucleico (DNA) e l'a. ribonucleico (RNA). Entrambi sono molecole di grandi dimensioni preposte a una funzione [...] e l'enorme cumulo di lavoro derivatone hanno aperto nuovi orizzonti alla comprensione dei processi biologici in generale e della "trasformazione" delle cellule e dell'origine del cancro in particolare.
Degradazione enzimatica del DNA. - I principali ...
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Gli studi embriologici degli ultimi anni sono stati notevolmente influenzati dal sorgere della biologia molecolare, cioè di quella scienza che ha dimostrato come tutti i caratteri di un organismo vengano [...] dalla varia alternanza dei quattro nucleotidi tutte le informazioni atte a costruire una cellula. Sulla base delle tecniche e dei risultati conseguiti dalla biologia molecolare si è sviluppata un' "e. molecolare" che fa seguito all'"e. chimica ...
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. La c. è una branca della genetica, che mette in relazione i dati citologici, ricavati dall'osservazione diretta dei cromosomi, con i dati genetici, ottenuti dallo studio della manifestazione e trasmissione [...] degli RNA e di tutte le proteine necessarie alla vita della cellula e dell'organismo (fanno eccezione alcuni virus, nei quali il cromosoma sia organizzato il DNA: i dati della biologia molecolare e della genetica finora disponibili fanno ritenere ...
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(I, p. 482; App. IV, I, p. 28)
L'a., e cioè la proprietà degli organismi di rispondere in maniera adattativa al variare dell'ambiente esterno, è stato già descritto sia nella sua componente genetica sia [...] agli ecosistemi salmastri tramite modifiche della permeabilità cellulare e dei compromessi evolutivi per cui l' ; E. O. Wilson, Sociobiologia. La nuova sintesi, trad. it., Bologna 1979; D. J. Furuyma, Biologia evoluzionistica, trad. it., ivi 1984. ...
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IMMUNITÀ
Gino Doria
(XVIII, p. 893; App. II, II, p. 8; III, I, p. 844; IV, II, p. 155)
L'i. o resistenza dell'individuo verso le malattie infettive risulta dalla risposta dell'organismo contro l'invasione [...] T, esso è stato usato come marcatore per la maturazione di linfociti T, e quindi nel test biologico per valutare la concentrazione di IL-3.
Le cellule T attivate e alcune linee T producono IL-3, ma più che una interleuchina IL-3 dovrebbe essere ...
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biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...
cellula
cèllula s. f. [dal lat. cellŭla, dim. di cella «cameretta»]. – 1. Piccola cella, celletta, scompartimento (con questo sign. è riferito oggi quasi esclusivam. alle costruzioni navali, dove indica ognuno dei piccoli scompartimenti nei...