Escherichia
Genere di batteri comprendente forme a bastoncino corto, gram-negative, che fermentano glucosio e lattosio con produzione di acidi e di gas, diffuse in natura, particolarmente nell’intestino [...] di proteine nella cellula derivano dallo studio di questo microrganismo, facile da coltivare in laboratorio. Varianti saprofitiche, quindi non patogene, sono largamente utilizzate nel campo della ricerca genetica, della biologia molecolare e della ...
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Scienza che studia le funzioni degli organismi viventi – animali e vegetali – per conoscere le cause, le condizioni e le leggi che determinano e regolano i fenomeni vitali.
La moderna sistematizzazione [...] trovato, insieme con la genetica, un punto d’incontro nella biologia molecolare e nell’ultrastruttura.
Per comodità di studio la f. vegetale ai fenomeni morfo-genetici e di differenziamento cellulare, al fotocontrollo delle reazioni enzimatiche e ...
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Parte della biologia che studia gli effetti delle radiazioni sugli organismi viventi e i meccanismi attraverso i quali si esplicano tali effetti (➔ radiazione). Le origini di questa disciplina risalgono [...] si occupa degli effetti delle radiazioni sia a livello molecolare e cellulare, sia a livello dell’intero organismo, ha conoscenze comuni con la fisica, la chimica, la biologia molecolare e altre discipline biomediche. Lo studio della r. è comunque ...
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Sigla di Green fluorescent protein (GFP, proteina a fluorescenza verde), proteina identificata per la prima volta nel 1962 dal biochimico statunitense Osamu Shimomura - che per tali ricerche nel 2008 è [...] ) si sono rivelate uno strumento di indagine potentissimo per la biologia molecolare; esse hanno aperto la strada allo studio dell'espressione genica, della localizzazione cellulare e del trasporto intracellulare e intercellulare a livello di singola ...
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Biologo molecolare statunitense (n. Chicago 1947). Laureatosi ad Harvard, è divenuto professore di biologia presso il MIT di Cambridge nel 1978. I suoi studi di genetica molecolare condotti sul nematode [...] umano; ha inoltre dato importanti contributi alla comprensione dello sviluppo del sistema nervoso e dei meccanismi di comunicazione cellulare. Per le sue scoperte sulla regolazione genetica dello sviluppo degli organi e sulla morte programmata delle ...
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Cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso.
Antropologia
Il concetto di morte
La m., come ogni altro evento del ciclo della [...] originalità di concezione e con coscienza dell’antica tradizione, da H. Rousseau e da O. Redon.
Biologia
Per il fenomeno della m. cellulare programmata ➔ apoptosi.
Diritto
La dichiarazione di m. presunta è disciplinata dal codice civile (art. 58-73 ...
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In biologia molecolare, qualsiasi traccia di DNA proveniente da organismi estinti o estratto da resti scheletrici fossili, per il cui studio a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta l'impiego della [...] e della Tecnica)
Nel DNA sono scritti i caratteri biologici di un organismo, che ne condizioneranno lo sviluppo embrionale di DNA, peraltro fortemente degradato, nel tessuto cellulare, ma ne replicarono alcuni frammenti nel batterio Escherichia ...
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Biochimico statunitense (Urbana, Illinois, 1922 - Los Gatos, California, 1993). Laureato alla Cornell University, assistente, poi prof. di chimica organica e successivamente di biochimica e biologia molecolare [...] la sequenza dei nucleotidi. Nel 1968 gli fu assegnato il premio Nobel per la medicina o la fisiologia insieme con H. G. Khorama e M. W. Nirenberg. In seguito ha intrapreso lo studio dei fattori che controllano la divisione cellulare dei Mammiferi. ...
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zolfo Elemento chimico di simbolo S, di numero atomico 16, di peso atomico 32,064.
Chimica
Caratteri generali
Dello z. sono noti 4 isotopi stabili (3216S, che è il più abbondante, con circa il 95%; 3316S, [...] .
Nello z. solfidrilico (al quale, funzionando da donatore-accettore d’idrogeno nei processi di ossidoriduzione cellulare, spetta la massima importanza biologica) si distinguono una quota proteica e una quota non proteica. La prima, a eccezione delle ...
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In biologia, si dice di cellula indifferenziata che può agire da precursore di un clone di cellule differenziate, ma che mantiene la capacità di autorinnovarsi per produrre altre cellule s. identiche.
Cellule [...] 254 tipi cellulari di cui è composto il nostro organismo.
La cura dentro di noi: le cellule staminali adulte
Sebbene i biologi conoscano le cellule staminali da molti anni, la ricerca ha cominciato a studiarle per le loro possibili applicazioni solo ...
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biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...
cellula
cèllula s. f. [dal lat. cellŭla, dim. di cella «cameretta»]. – 1. Piccola cella, celletta, scompartimento (con questo sign. è riferito oggi quasi esclusivam. alle costruzioni navali, dove indica ognuno dei piccoli scompartimenti nei...