Chimico tedesco, nato a Höchst il 27 luglio 1881. Si laureò in scienze nel 1904 a Marburgo, e in medicina nel 1908 a Monaco, dove divenne libero docente (1912) e professore straordinario (1915); ordinario [...] ; dal 1936 a Berlino.
Per il complesso dei suoi numerosi lavori riguardanti la composizione delle sostanze coloranti del sangue, della bile, delle foglie delle piante, e per la sua sintesi dell'emina, gli venne conferito nel 1930 il premio Nobel per ...
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epatico
Pertinente al fegato. Arteria e.: l’arteria che irrora il fegato; nasce dal tronco celiaco e, raggiunto l’ilo del fegato, si biforca in due rami che danno origine alle arterie interlobulari. [...] per infezione di una cisti epatica. Dotto e.: il canale principale collocato all’ilo del fegato che raccoglie la bile proveniente dai dotti biliari, destro e sinistro; lungo il suo tragitto sbocca il dotto cistico proveniente dalla cistifellea; dalla ...
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Medico (n. Isola di Coo, 460 a. C. circa - m. 370 a. C. circa). Praticante e maestro di medicina in Atene e in Tessaglia, I. fu, secondo la testimonianza di quasi contemporanei come Platone e Aristotele, [...] ). Gli umori furono ridotti da certi autori (La natura dell'uomo) al numero canonico di quattro: sangue, bile gialla e nera, flegma (catarro). Questa identificazione dei quattro umori si basa evidentemente sull'osservazione dei principali escreti ...
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Chirurgo (Francoforte sul Meno 1683 - Helmstedt 1758), innovatore della chirurgia tedesca. Prima medico militare, poi prof. di anatomia e chirurgia ad Altdorf e a Helmstedt, scrisse un famoso trattato [...] in sette lingue. Tra l'altro ideò un apribocca (apribocca di H.), ancora in uso, e segnalò la presenza di ripiegature mucose nell'interno del dotto cistico (valvole di H.), le quali rallentano il deflusso della bile dalla cistifellea al coledoco. ...
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Vater, Abraham
Medico tedesco (Wittenberg 1684 - ivi 1751). Prof. di anatomia, poi di patologia e infine di terapia nell’univ. di Wittenberg. Descrisse il meccanismo di obliterazione del forame interatriale, [...] da F. Pacini. Papilla di V.: piccolo rilievo sporgente nell’interno del duodeno, in corrispondenza di un’espansione detta ampolla di V., e recante all’apice un piccolo orifizio attraverso il quale sboccano nel duodeno la bile e il succo pancreatico. ...
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MORIGGIA, Aliprando
Agostino Palmerini
Istologo e fisiologo, nato il 25 dicembre 1830 a Pallanza, morto ivi il 24 gennaio 1906. Si laureò nel 1858 a Torino, dove fu assistente di J. Moleschott e conseguì [...] e di fisiologia.
Scrisse sulle ptomaine e sulla neurina, sulla mummificazione dei cadaveri, sul glucosio nella vita intrauterina, sulla digestione del feto, sulla fecondazione artificiale, sulla bile, sull'amigdalina, sui movimenti dell'iride, ecc. ...
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epatocito (o epatocita)
La cellula propria del fegato, con caratteristiche uniche nell’organismo, vero e proprio laboratorio metabolico e catabolico. Gli e. costituiscono i due terzi circa della massa [...] le sostanze nutritive provenienti dal sistema portale, l’altra apicale che, attraverso membrane canalicolari, secerne i componenti della bile. Il sistema capillare della vena epatica raccoglie i prodotti di sintesi escreti dell’e. e li immette nel ...
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epatologia
Maria Grazia Di Pasquale
Branca della medicina che studia il fegato nelle sue funzioni e nelle sue malattie. I progressi di microscopia elettronica, di istochimica, di immunologia, di genetica, [...] vanno pertanto classificate in base alle sue funzioni compromesse, riguardanti, a grandi linee, l’epatocita, l’escrezione della bile, la funzione reticolo-endoteliale e quella vascolare. L’e. ha avuto grande impulso dalla biopsia epatica e dalle ...
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PILORO (dal gr. πυλωρός "portiere, guardiano"; lat. sc. pylorus)
Gino FRONTALI
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È l'orificio attraverso al quale lo stomaco s'apre nel duodeno. (v. digerente, apparato, XII, p. 816).
Pilorospasmo, [...] incoercibili, ripetuti dopo ogni pasto, preceduti da manifestazioni di dolore. Le sostanze vomitate sono generalmente esenti da bile, spesso fortemente acide, anche per acido cloridrico libero. L'addome si presenta avvallato, salvo nella regione ...
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MARCHESE, Luigi
Roberto Parisi
Attivo nel Regno di Napoli e in particolar modo nella capitale dal 1789 al 1814, del M. - considerato dalla storiografia contemporanea uno dei più "interessanti cartografi [...] vedutismo e cartografia. Piante e vedute dal XV al XIX secolo, a cura di G. Pane - V. Valerio, Napoli 1988, p. 346; U. Bile, L. M. ingegnere camerale, in Napoli 1804: i siti reali, la città, i casali nelle piante di L. M., a cura della Soprintendenza ...
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bile
s. f. [dal lat. bilis]. – 1. Liquido giallo più o meno scuro, vischioso e filante, di sapore amaro, prodotto dal fegato e costituito da un miscuglio di numerose sostanze, tra le quali gli acidi, i sali e i pigmenti biliari, la lecitina...
biliare
agg. [der. di bile]. – Che si riferisce alla bile, prodotto dalla bile. Acidi b.: composti organici steroidi, prodotti finali del metabolismo del colesterolo; il principale è l’acido colico, secreto dal fegato sotto forma di composto...