BUONAIUTI, Baldassarre, detto Marchionne (Marchionne di Coppo Stefani)
SSestan
Cronista fiorentino, nacque a Firenze nei primi mesi del 1336, figlio di Coppo Stefani de' Buonaiuti e della sua seconda [...] sociali, ultimo quello dei Ciompi, la fiducia nell'avvenire non è più così baldanzosa e volge a pessimismo, un pessimismo del tipo biblico "vanitas vanitatum" dell'Ecclesiaste. "È fumo degli uffici, che certo non è altro che fumo e danno d'anima e di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Raffaello Morghen
Grado Giovanni Merlo
Nel suo itinerario di studioso e di organizzatore di cultura Raffaello Morghen visse stagioni diverse, passando dalla ricerca prevalentemente erudita e filologica [...] , si interpreta una concreta vicenda umana; d’altro lato, se ne esalta una figurazione in senso biblicamente profetico vedendovi un
profeta nel senso biblico della parola, quasi con una missione affidatagli da Dio di annunciare, col suo esempio, all ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Scipione Maffei
Maria Teresa Fattori
Riformatore, polemista e trattatista, eclettico e collezionista, Scipione Maffei s’impegnò nell’opera di rinnovamento della cultura italiana con lo studio dell’antichità [...] uso della ragione.
Poesia e teatro
Da poco non più allievo dei gesuiti, il giovane Maffei stese opere teatrali di argomento biblico o mitologico (Sansone, Lo sdegno di Fineo, La passione di Maria nella passione di Gesù), guidato da un vivo interesse ...
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ALFONSO I d'Este, duca di Ferrara
Romolo Quazza
Nacque a Ferrara il 21 luglio 1476, da Ercole I ed Eleonora d'Aragona, primo figlio maschio, dopo due figlie, Isabella e Beatrice; si aggiunsero poi Ferrante, [...] 'avvenimento, facendo coniare una moneta, raffigurante su un verso un agnello tratto dalla bocca di un leone e recante il motto biblico "de manu leonis".
L'avvento di Adriano VI (8 genn. 1522) parve render possibile ad A. la ricostituzione del suo ...
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BENEDETTO XIV, papa
Mario Rosa
Nacque Prospero Lambertini a Bologna il 31 marzo 1675 da Marcello e da Lucrezia Bulgarini. Educato dai somaschi a Bologna e poi, dal 1688, a Roma nel Collegio Clementino, [...] uniti nel 1756. A tali orientamenti non corrisponde un analogo, parallelo impulso per gli studi di esegesi biblica, gravati dalle tradizionali proibizioni post-tridentine delle traduzioni della Scrittura nelle lingue nazionali: proibizioni che B. XIV ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] alla tensione per il ritorno alla purezza evangelica, che ora acquisì un carattere più deciso grazie al rinnovamento degli studi biblici e alla traduzione in italiano del Vecchio e del Nuovo Testamento, compiuta dall'abate, poi arcivescovo di Firenze ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Il Medioevo
Giuseppe Galasso
Un nuovo paesaggio storiografico
La storiografia dal 6° sec. in avanti (per il senso che questo termine poteva allora avere) è quella che qui possiamo considerare il punto [...] avrà il nome di Beseleel, l’espertissimo artefice del Vecchio Testamento, con una sovrapposizione contaminante di classico e biblico-cristiano, del tutto conforme allo spirito per cui Carlo era poeticamente visto come rex et sacerdos, arma pontificum ...
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Costantino e la legislazione antiereticale
La costruzione della figura dell’eretico
María Victoria Escribano Paño
I compilatori del Codex Theodosianus inclusero 66 constitutiones sotto il titolo de [...] le sue azioni; e le buone leggi sono un topos dell’elogio del buon governante. Non a caso l’exemplum biblico di riferimento è Mosè, il legislatore archetipico dell’Antico Testamento82. Questo motivo forma parte dell’economia narrativa del libro III ...
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Costantino nel Codice Teodosiano
La raccolta delle leggi per un nuovo Codice
Rita Lizzi Testa
Nella vastissima bibliografia internazionale su Costantino, per quanto paradossale ciò possa sembrare, non [...] del re, per il tiranno invece è la sua condotta che fa legge»)70.
Il pensiero cristiano, che da quello biblico ereditava una visione trascendente del potere regale («Mosè è Legge vivente»71), d’altra parte, non esitava a rappresentare Cristo come ...
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Pietro, santo
Prosper Grech
La fonte principale della vita di P. è il Nuovo Testamento; questo però deve essere integrato da fonti patristiche e da testimonianze archeologiche. Nel Nuovo Testamento [...] di Gesù l'idea principale era la roccia che avrebbe dato il nuovo nome a Simone. Come già s'è detto, nell'uso biblico il cambiamento di nome implica una nuova missione o un nuovo esercizio, come nel caso di Abram/Abraham e Sarai/Sara in Genesi 17 ...
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biblico
bìblico agg. [der. del lat. tardo Biblia «Bibbia»] (pl. m. -ci). – 1. a. Della Bibbia, contenuto nella Bibbia; testo b.; racconti, soggetti biblici. b. Attinente alla Bibbia, utile all’intelligenza, alla conoscenza, alla diffusione...
biblicismo
s. m. [dal ted. Biblicismus]. – 1. In teologia, stretta aderenza alla Bibbia. 2. Tendenza di alcuni teologi luterani a interpretare la Bibbia in senso realistico o letterale, soprattutto relativamente all’escatologia.