(o Calandra) Commedia in cinque atti del letterato e diplomatico B. Dovizi, detto il Bibbiena (1470-1520), rappresentata a Urbino nel 1513, con prologo di B. Castiglione; in Vaticano nel 1518; alla corte [...] protagonista, Calandro, tipo di sciocco che ricorda in parecchi tratti il Calandrino del Boccaccio. L’intrigo deriva in parte da Plauto.
Per approfondire Dovizi, Bernardo, detto il Bibbiena, di Giorgio Patrizi (Dizionario Biografico degli Italiani) ...
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BARLACHIA (Barlacchia, Barlacchi), Domenico
Ada Zapperi
Visse nella prima metà del sec. XVI a Firenze ove svolse l'attività di pubblico banditore, ma soprattutto quella più spigliata e non meno impegnativa [...] di Enrico II, che si svolsero a Lione, insieme a una compagnia di Fiorentini mise in scena la Calandra del Bibbiena, inaugurando così la gloriosa tradizione dei comici italiani in Francia.
Lo spettacolo ebbe tale successo da dover essere replicato ...
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D'AMBRA, Francesco
Vera Lettere
Nacque a Firenze il 29 luglio 1499 da Giovanni e Costanza da Filicaia. La sua famiglia fu nobile e molti dei suoi membri coprirono onorevoli cariche pubbliche.
Poco si [...] , mentre Marietta risulta essere figlia dello stesso Ilario.
Il D., come molti commediografi del '500 - si pensi al Bibbiena - ha insistito molto sulla "novità" delle sue commedie. Nel prologo dei Bernardi affermava che la commedia non sarebbe uguale ...
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LOCATELLI (Loccatello), Basilio
Teresa Megale
Nacque molto probabilmente a Roma, dal tornitore Iacobo e da una Altabella, tra la fine del 1590 e l'inizio del 1591, dato che si desume dalla notizia del [...] L. Ariosto; Li furti da Il furto di Francesco D'Ambra; La zinghera da La Calandria di Bernardo Dovizi da Bibbiena. Cospicuo è l'apporto plautino, riscontrabile in modo scoperto almeno in La fantasma (dalla Mostellaria), Li prigioni (dai Captivi), La ...
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La lingua del testo teatrale è un tipo di ➔ lingua scritta in cui gioca un ruolo primario la dimensione dell’oralità: il testo si realizza infatti nel divenire di un evento, lo spettacolo teatrale, caratterizzato [...] alla prosa avvenne alcuni anni più tardi (1513) con la messa in scena della Calandria di Bernardo Dovizi (il Bibbiena), nel cui prologo si affermava esplicitamente la necessità per questo nuovo genere drammatico di accostarsi al parlato spontaneo, al ...
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GIANCARLI, Gigio Artemio
Laura Riccioni
Nato a Rovigo, si formò alla corte estense di Ferrara e visse a Venezia. Ne ignoriamo la data di nascita, da collocare comunque entro i primi decenni del XVI [...] con la commedia classica sembrano rimanere sul piano formale, in alcune situazioni la Zingana ricorda la Calandria del Bibbiena o la Vaccaria e l'Anconitana del Ruzzante, piuttosto che i Menaechmi plautini, mentre altri motivi trovano riferimento ...
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PARABOSCO, Girolamo
Daniele Ghirlanda
Luigi Collarile
PARABOSCO (Paraboschi), Girolamo (Gerolamo). – Figlio di Vincenzo, nacque a Piacenza probabilmente nel 1524 e comunque prima del 1526, anno in [...] Intronati con rifacimenti e adattamenti dal teatro classico; vi si osservano riferimenti alla Calandra di Bernardo Dovizi (il Bibbiena) e spunti da Ruzante e Andrea Calmo. Le trame ripropongono il consueto affollarsi di orfani, travestimenti, scambi ...
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DE' NOBILI (Cherea), Francesco
Giovanna Romei
Nacque a Lucca e fu attivo nella prima metà dei sec. XVI: le scarne notizie biografiche coincidono con quelle riguardanti la professione di attore, vissuta [...] Paolo Giovio menziona a proposito soltanto l'intervento di "nobiles comoedos" e V. Rossi smentisce che la commedia del Bibbiena comparisse nel repertorio veneziano del D. nel 1522. Più probabile, perché suffragata almeno da una nota di pagamento, la ...
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D'ISA, Francesco
Gabriella Romani
Nacque a Capua (Caserta) nel 1572 da famiglia patrizia.
Le notizie biografiche rimaste risultano molto scarse. Nel pubblicare le sue cinque commedie si servì del nome [...] , è rinchiuso il vecchio Calastra, secondo un espediente tipicamente cinquecentesco in atto già nella Calandria del Bibbiena. Calastra, l'anziano babbione nipote del capitano napoletano Colafanfaro, risente della tradizione decameroniana, con ricordi ...
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DE LULLO, Giorgio
Sisto Sallusti
Nacque a Roma il 24 apr. 1921 da Giovanni e da Amelia Occhetti, di modeste condizioni economiche. Mentre frequentava l'istituto magistrale "G. Carducci", perdette improvvisamente [...] scene, in parte ispirate alla pittura di F. Casorati. Dopo la raffinata divagazione della Calandria di B. Dovizi da Bibbiena (diretta, e interpretata come Prologo, al teatro La Fenice di Venezia, XXV Festival internazionale della prosa, 2 ott. 1966 ...
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accasare
v. tr. [der. di casa]. – 1. Far sposare un figlio o una figlia: ha accasato bene le sue due figlie. 2. rifl. a. Metter su casa, prendere domicilio in un luogo: tolse moglie e s’accasò in Bibbiena (Berni); un collega ... lo invita...
commedia
commèdia (raro comèdia, ant. commedìa o comedìa) s. f. [dal lat. comoedia, e questo dal gr. κωμῳδία, che prob. significava in origine «canto (ᾠδή) del festino (κῶμος)»]. – 1. In senso ampio e generico, opera letteraria, in versi o...