Il francese è riconosciuto come lingua ufficiale, accanto all’italiano, nella regione amministrativa della Valle d’Aosta; come lingua di minoranza (➔ minoranze linguistiche), insieme con il provenzale [...] dal cattolicesimo) li indussero a provvedere autonomamente all’istruzione; cosa che essi fecero utilizzando la traduzione francese della Bibbia come testo scolastico e il francese come lingua d’apprendimento di ogni materia (Telmon 2001: 93-94 ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] , che in lui conobbe il primo unificatore, e per la letteratura, cui affidò fra l’altro la monumentale traduzione della Bibbia (1517-34) e una serie di canti (Gesangbüchlein, 1524) divenuti patrimonio di tutto un popolo. Accanto a questa figura sono ...
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Lingua comprendente in senso lato i dialetti della Provenza, della Linguadoca, della Guascogna, del Périgord, del Limosino e dell’Alvernia, oggi sopraffatti dalla diffusione del francese.
Linguistica
Come [...] teatro, restano documenti del dramma sacro p. a cominciare dalla fine del 13° secolo. La prosa annovera versioni della Bibbia, vite di santi, sermoni religiosi, oltre a numerosi scritti di carattere scientifico e storico, come la cronaca di Philomena ...
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WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] ed., 1914; rist., 1919; 8ª ed., 1921; The Book of Psalms, in The Sacred Books of the Old Testament ("Bibbia policroma" del Haupt), 1895; Ein Gemeinwesen ohne Obrigkeit, Gottinga 1900; Das Evangelium Marci, Berlino 1903; Das Evangelium Lucae, ivi 1904 ...
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ASCOLI, Graziadio Isaia
Tristano Bolelli
Nacque a Gorizia il 16 luglio 1829 da Leone Flaminio ed Elena Norsa. Figlio di ricca famiglia di mercanti (e mercante nella giovinezza egli stesso), non conobbeil [...] costituirono gli elementi fondamentali di diffusione per la lingua letteraria, e della Germania, in cui Lutero, con la versione della Bibbia, "ruppe l'unità della fede e creò l'unità della nazione", l'A. poneva i problemi linguistici su un piano ...
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FOLENA, Gianfranco
Lorenzo Renzi
Nacque a Savigliano (Cuneo) il 9 apr. 1920 da Umberto e da Nora Alberti. Di famiglia toscana, si formò alla Scuola normale superiore di Pisa e all'università di Firenze. [...] , Vicenza 1993.
Negli anni successivi il F. ritornò all'edizione di testi. Particolannente importante è, in tal senso, la Bibbia istoriata padovana, Venezia 1963. Infine con F. Pagliai e M. Scotti, pubblicò, nell'edizione nazionale delle Opere di U ...
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Si intendono per volgari medievali d’Italia le varietà linguistiche diverse dal latino scritte in Italia nel medioevo e nel primo Rinascimento prima dell’imporsi del fiorentino, chiamato ben presto toscano [...] cristianesimo e lingua; ➔ Chiesa e lingua). Nel corso del Trecento e ancor più nel Quattrocento circolano sì volgarizzamenti della Bibbia, del Messale e del Breviario, ma si tratta sempre di traduzioni destinate all’uso privato. Al contrario, i testi ...
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(arm. Hayastan) Regione fisica e storica dell’Asia sudoccidentale, estesa fra 38° e 41° lat. N e 37° e 47° long. E Gr. e ampia circa 140.000 km2.
Dal punto di vista fisico l’A. s’identifica con l’Acrocoro [...] fu più superata. Iniziò anche una produzione originale, in cui eccelse Eznik di Kolb, revisore della traduzione della Bibbia e autore di un trattato contro le teorie delle sette pagane; importante fu nel medesimo periodo la storiografia (soprattutto ...
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DE MONTE, Andrea
Fausto Parente
Nome cristiano di Josef Zarfati; altre grafie con cui il nome viene indicato (Del Monte; Dei Monti; Di Monte; Di Monti). anche in documenti contemporanei (ad esempio [...] nel 1967. Anch'esso è stato "comandato" al D. dal suo protettore; deliberatamente egli si limita, nel suo commento, alla Bibbia ebraica ed agli autori rabbinici: "Humilmente dico secondo la verità ebraica. Rimettomi in tutto per tutto à quel che li ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] in sé, con la propria infanzia, Persia a sette anni, Australia a otto, Canada a nove, Messico a dieci, e gli ebrei della Bibbia con la torre di Babilonia e Davide nell’inverno dei sei anni, califfi e sultani in un febbraio o un settembre, d’estate le ...
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bibbia
bìbbia s. f. [dal lat. tardo Biblia, gr. τὰ βιβλία «i libri»]. – 1. Il complesso delle Scritture sacre dell’ebraismo e del cristianesimo comprendente cioè i libri dell’Antico e del Nuovo Testamento (scritto in genere con iniziale maiuscola):...
bibbio
bìbbio s. m. [lat. vipio (-onis), la gru minore]. – 1. Uccello della famiglia delle anatre, più noto col nome di fischione. 2. Nome dato nell’Italia centr. al gabbiano comune.