Chimico svedese (Wäfversunda 1779 - Stoccolma 1848). Fu tra i protagonisti della chimica della prima metà dell'Ottocento. Nel campo inorganico isolò diversi elementi e di molti determinò in modo accurato il peso atomico; scoprì inoltre il ruolo dei catalizzatori nelle reazioni chimiche. Sul versante teorico a lui si deve una riformulazione di tipo elettrico della teoria atomica di J. Dalton basata ...
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Chimico (Kalmar 1797 - Angsholm, Drottningholm, 1858), allievo di Berzelius; prof. nell'univ. di Stoccolma. È ricordato per importanti e accurati lavori analitici che portarono alla scoperta di alcuni [...] con acido nitrico isolò un residuo e dimostrò così che il cerio individuato da M. H. Klaproth e da J. J. Berzelius nel 1803 era in realtà costituito da un miscuglio contenente, oltre a quell'elemento, anche un altro metallo che chiamò lantanio. Più ...
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Chimico (n. 1787 - m. 1845) allievo di J. J. Berzelius, prof. alla Scuola mineraria di Falun; è noto per la scoperta dell'elemento chimico vanadio (1830). ...
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Chimico tedesco (Berlino 1802 - ivi 1870); allievo di J. Berzelius, fu prof. di chimica fisica a Berlino. Si occupò di problemi di chimica organica e inorganica (sale di M., complessi del platino, derivati [...] delle ammine, acido periodico e isetionico, ecc.). Notevoli le sue ricerche sulla piroforicità presentata dai metalli del gruppo del ferro allo stato suddiviso e i suoi studî sperimentali sulle proprietà ...
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Chimico (Berlino 1795 - ivi 1864), allievo di J. J. Berzelius; è noto per importanti ricerche che hanno chiarito la natura chimica dell'elemento niobio, e per aver sviluppato e sistematizzato numerose [...] procedure analitiche (Handbuch der analytischen Chemie, 1829). Il nonno Valentin (n. 1736 - m. 1771), detto il Vecchio per distinguerlo dal figlio Valentin (n. 1762 - m. 1807), pure chimico, preparò la ...
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Chimico svedese (Skagersholm, Skaraborg, 1792 - Hedensö, Södermanland, 1841), allievo di J. Berzelius; scopritore (1817) del litio come costituente di diversi minerali (non riuscì però a ottenere libero [...] il metallo) ...
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Chimico (Neuende, Jever, 1794 - Schöneberg, Berlino, 1863). Discepolo di J. G. Berzelius, successe a M. H. Klaproth nel 1825 all'università di Berlino. Compì fondamentali ricerche sul rapporto tra forma [...] cristallina e costituzione chimica: in partic., scoprì l'isomorfismo, ovvero la correlazione tra somiglianza delle forme cristalline di sostanze diverse e somiglianza delle loro formule di costituzione; ...
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Medico (Stoccolma 1778 - ivi 1827); prof. di anatomia nella univ. di Åbo e presidente dell'Accademia svedese delle scienze. Pubblicò, con J. J. Berzelius, il Journal för läkare och fältskärer (1806-10). ...
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Chimico svedese (Larv 1753 - Uppsala 1837), fratello di Adam; prof. di chimica e di metallurgia all'univ. di Uppsala (1784-1820), fu maestro di J. Berzelius ed è ricordato per aver studiato alcuni prodotti [...] naturali ...
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Mineralogista (Gernrode, Harz, 1773 - Agordo, Belluno, 1839). Autore di opere di mineralogia e cristallografia, diede una classificazione di minerali che, in opposizione a quella di J. J. Berzelius, non [...] tiene conto della loro costituzione, ma delle proprietà che egli chiamava storico-naturali, vale a dire quelle che non cambiano durante l'esame di esse: forma cristallina, durezza e densità. Il suo nome ...
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cerio1
cèrio1 s. m. [lat. scient. Cerium, der. di Ceres, nome lat. dell’asteroide Cerere; fu così chiamato perché scoperto, dai chimici sved. W. Hisinger e J. J. Berzelius, nel 1803, due anni dopo la scoperta dell’asteroide fatta dall’abate...
xenotime
(o xenotimo) s. m. [comp. di xeno-, per arbitraria alteraz. del gr. κενός «vuoto, vano», e gr. τιμή «onore», con allusione al fatto che il chimico sved. J. J. Berzelius ritenne, erroneamente, che contenesse un nuovo elemento]. – Minerale...