L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] Milano fu la capitale della linguistica italiana nel periodo che va dalla Proposta di Monti a Carlo Cattaneo, BernardinoBiondelli e Ascoli (cfr. Ancillotti 1983: 217). La fase immediatamente precedente al magistero di Ascoli viene definita come la ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] : 59), poi con il milanese Francesco Cherubini (con un’inedita Dialettologia italiana; cfr. Danzi 2001) e soprattutto con BernardinoBiondelli e il suo Saggio sui dialetti galloitalici (1853-1854). Il Saggio è importante non solo per la teoria del ...
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I gerghi di mestiere o di categoria condividono, storicamente, con quelli della malavita un nucleo lessicale comune (➔ gergo) cui va aggiunto, come specificità, un lessico tecnico proprio delle diverse [...] dal patrimonio lessicale di questi.
La prima differenziazione tra gergo dei mestieri e gergo della malavita risale a BernardinoBiondelli, che, negli Studii sulle lingue furbesche (1846: 13-16), osservava come i lavoratori, nativi per lo più delle ...
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Gergo è un termine usato comunemente per indicare una varietà di lingua (o dialetto) dotata di un lessico specifico che viene utilizzato da particolari gruppi di persone, in determinate situazioni, per [...] «imbrogliare», ecc.
Ascoli, Graziadio Isaia (1861), Studj critici, Gorizia, Paternolli, 2 voll., vol. 1º.
Biondelli, Bernardino (1846), Studii sulle lingue furbesche, Milano, Civelli.
DELI 19992 = Cortelazzo, Manlio, Zolli, Paolo & Cortelazzo ...
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