MINKOWSKI, Eugène
Mariannita Lospinoso
Psichiatra, nato a Pietroburgo il 17 aprile 1885, da famiglia polacca, morto a Zurigo il 20 luglio 1972. Studia medicina a Varsavia (1905), laureandosi a Monaco [...] , è presidente della rivista L'évolution psychiatrique, che riflette la sua impostazione. In M. l'intuizionismo di Bergson, mediato da Husserl, dà origine a una concezione fenomenologica e strutturalista della persona umana in cui s'integrano ...
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Scrittore, nato a Parigi nel 1867, vivente. Proviene dai Cahiers de la quinzaine e dal gruppo di Péguy. Ha dedicato il suo ingegno di acuto e mordente polemista a combattere la filosofia bergsoniana, così [...] , La croix de roses (1923), racchiudono la stessa tesi. Ultimamente, ha assalito i due ultimi membri della triade Bergson-Barrès-Maurras con un veemente pamphlet antinazionalista: La trahison des clercs (1927), continuato con La fin da l'éternel ...
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SOCIOMETRIA
Franco Ferrarotti
. La s. si qualifica come scienza che studia la dinamica dell'interazione e della socialità nei gruppi. Il termine s., inizialmente coniato da A. Coste, venne ripreso e [...] a un'interpretazione particolare della realtà e dell'organizzazione sociale nella quale convergono variabili filosofiche (Bergson), psicoanalitiche (Freud), psicologiche (Bernheim), sociologiche (Fourier, Le Play, Comte) e del materialismo dialettico ...
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Diritto
Teoria giuridica, elaborata in Francia da M. Hauriou e in Italia da S. Romano, che concepisce l’ordinamento giuridico come organizzazione (istituzione), rifiutando la definizione normativista del [...] rapporti col pragmatismo e con l’indirizzo psicologico americano che fa capo a W. James e H.-L. Bergson, e rappresenta una reazione alla scienza economica classica e neoclassica: tale corrente vuole sostituire all’analisi astratta delle azioni ...
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UMORISMO
Mario PRAZ
Il concetto d'umorismo è dei meno agevoli a definire, per la qualità d' "incognito e indistinto" che ne forma precipua caratteristica. Ricorrendo al massimo dizionario inglese, il [...] litt., XVII (1903); id., Gottfried Keller, sa vie et ses oeuvres, Parigi 1899 (il cap. 4 del vol. II: L'humour); H. Bergson, Le rire, Parigi 1900; G. de Lautrec, Définition de l'humour, in Mercure de France, 1900; J. P. F. Richter, in Vorschule der ...
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In filosofia, rapporto immediato e diretto tra soggetto pensante e oggetto; questo rapporto può essere poi inteso come semplice presenza dell’oggetto alla mente o come immedesimazione del soggetto nell’oggetto. [...] e G.W.F. Hegel, la capacità dell’ente finito di cooperare al processo di creazione dell’oggetto.
Nel 20° sec. H. Bergson riconosce nell’i. una forma privilegiata di percezione che permette di superare gli schemi dell’intelletto per giungere a una più ...
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Industriale, scrittore e uomo politico tedesco (Berlino 1867 - ivi 1922), figlio di Emil. Di famiglia ebraica, dal 1915 fu presidente della società AEG. Intellettuale d'ispirazione liberale, pur contrario [...] epigrammatica, fondeva le dolorose esperienze derivategli dalla sua origine etnica con elementi irrazionalistici tratti da Nietzsche e da Bergson. Entrato in seguito (1899) nell'AEG, ne divenne presidente alla morte del padre (1915). Passò nel 1902 ...
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Filosofo e storico francese della filosofia (Auxerre 1898 - Parigi 1994), professore alla Sorbona (1941-68). Centrali nei suoi studî alcuni temi: Descartes e il cartesianesimo; la filosofia dell'Ottocento, [...] au XVIIe siècle (1978); Rousseau et Voltaire. Portraits dans deux miroirs (1983); Blaise Pascal, conversion et apologétique (1986); Bergson dans l'histoire de la pensée occidentale (1989); Trois essais sur Étienne Gilson (1992). Sul problema della ...
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Intervallo di tempo in cui si svolge, dal suo principio alla sua fine, un determinato fatto o fenomeno.
Filosofia
La definizione più antica di d. è quella di Aristotele, secondo cui è da intendersi con [...] fenomeni.
Nella filosofia contemporanea, particolare fortuna ha goduto il concetto di d. reale o pura nella filosofia di H. Bergson, in cui, contrapposto al concetto di tempo, suo simbolo spazializzato, designa la forma che prende la successione dei ...
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Riso
Bruno Callieri
Il riso è un'espressione, assai integrata dal punto di vista motorio-mimico, di sentimenti di allegria, euforia, ilarità, gioia, gaiezza, umorismo. L'unico animale che ride è l'uomo [...] nell'esultanza, A. Schopenhauer nell'incongruità, H. Bergson nell'incongruità unita a modulazioni affettive, con teorie interessanti più penetrante sul significato del riso è stata quella di Bergson (1911), che lo ha interpretato come un fenomeno ...
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slancio
slàncio s. m. [der. di slanciare; l’uso fig. è modellato sul fr. élan]. – 1. Atto di slanciarsi, rapido movimento del corpo per balzare in avanti, in alto o in basso: con uno s. saltò sulla moto e partì; con uno s. improvviso il cane...
irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...