BenedettoVarchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] di Storia e Letteratura.
Andreoni, Annalisa (2004), Alla ricerca di una poetica post-bembiana: il Dante “lucreziano” di BenedettoVarchi, «Nuova rivista di letteratura italiana», 7, pp. 179-231.
Marazzini, Claudio (1993), Le teorie, in Storia della ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] i toscani, portatori di un italiano vivo e parlato, si mostrano capaci (si veda l’Ercolano di ➔ BenedettoVarchi) di appropriarsene, nonostante la distanza della loro lingua da quella letteraria.
Il grande maestro della nascente Accademia della ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] della lingua venne rivista in nome del principio aristotelico della generazione, che ➔ BenedettoVarchi, nell’Ercolano, applicò alla trasformazione linguistica. Del resto Varchi non guardò più alla varietà linguistica come a una condanna o a un ...
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I primi esempi di uso letterario dell’italiano da parte di uno scrittore straniero sono i due componimenti del trovatore provenzale Raimbaut de Vaqueiras (che tra il 1180 e i primi del Duecento vive e [...] o lo adottano integralmente, come nel caso del catalano Benedetto Gareth, il Cariteo –, sono, nel Quattrocento e nel solo Petrarca, ma coinvolgono autori quali ➔ Pietro Bembo, ➔ BenedettoVarchi, Della Casa, ➔ Torquato Tasso (Baldi 1966).
Dai due ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] sostanzialmente sulla lingua trecentesca, con alcune aperture all’uso fiorentino posteriore (dovute soprattutto all’influsso di ➔ BenedettoVarchi) e una patina latineggiante ora più (nel lessico) ora meno (nella grafia) accentuata. La codificazione ...
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Per contrastare l’interpretazione riduttiva della questione della lingua, considerata come un dibattito sulle varie denominazioni fiorentino, toscano, lingua comune o italiano, cioè equiparata a un’oziosa [...] .
La conciliazione tra le idee di Bembo e il punto di vista fiorentino si ebbe solo con l’Ercolano di ➔ BenedettoVarchi (pubblicato postumo nel 1570), ampio trattato in cui la questione della lingua è svolta nel contesto di una concezione totale ...
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Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] muoveva da un aperto dissenso nei confronti di coloro che l’avevano preceduta. In conformità con i programmi di ➔ BenedettoVarchi e di Salviati, aveva l’ambizione di riportare a Firenze la sede delle ricerche lessicografiche. In effetti il tentativo ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] chiamati a farne parte filologi, linguisti e letterati di grande valore, fra i quali Benedetto ➔ Varchi, richiamato dall’esilio padovano. E proprio Varchi trasferì a Firenze molte idee ed esperienze positive che erano maturate a Padova nella coeva ...
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Assumiamo convenzionalmente che l’età umanistica e rinascimentale coincida con i secoli XV e XVI. È questa l’epoca, in Italia come negli altri paesi dell’Europa occidentale, dell’emergere delle lingue [...] 1978: 39-153).
La teoria bembiana prevalse – se pure nella versione, rivista e parzialmente corretta, di ➔ BenedettoVarchi e di ➔ Lionardo Salviati – perché era fondata sulla tradizione letteraria illustre, che costituiva la ricchezza incontestabile ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] a Lionardo Salviati che nel 1584, nell’ambito di uno studio complessivo sul Decameron e riprendendo suggestioni di ➔ BenedettoVarchi (Salviati 1584), aveva scelto questa novella per la traduzione in dodici volgari (Cortelazzo 1980: 53-55). Nel 1875 ...
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lode
lòde (ant. lòda) s. f. [lat. laus laudis]. – 1. a. Parola, frase, discorso (pronunciato o scritto) con cui si manifesta piena approvazione per l’operato, il comportamento di una persona, o se ne riconoscono i meriti, le qualità; anche...
neocomunitarismo
s. m. Riproposizione di un sistema sociale e civile nel quale la storia e gli interessi di una comunità, locale o globale, prevalgono sulle singole individualità. ◆ [tit.] La strada moderata al neocomunitarismo (Giornale,...