Scrittore cubano (n. L'Avana 1885 - m. 1946); autore di numerosi drammi in cui si apprezza l'influsso di Ibsen, Benavente e Čechov (Cuando el amor muere, 1925; El hombre fuerte, 1915; Tembladera, 1917; [...] Libertad, 1919; En las manos de Dios, 1933; ecc.), di romanzi di stampo realista (Humberto Fabra, 1919; Coaybay, 1926; Caniquì, 1936; ecc.) e di opere di carattere sociale ...
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VILLAESPESA, Francisco
Carlo BOSELLI
Poeta e drammaturgo spagnolo, nato a Laujar (Almeria) il 14 ottobre 1877, morto a Madrid il 9 aprile 1936. Compiuti i suoi studî all'università di Granata, si trasferì [...] a Madrid, dove fece parte del gruppo costituito fra gli altri da Azorín, Benavente, Baroja, che faceva capo alla rivista Vida literaria. Nel 1898 pubblicò il suo primo libro, Intimidades, seguito poi da Tristitia rerum; Flores de Almendro; Luchas y ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] sensibili al mutamento del clima sul piano internazionale e nazionale. Grande impulso ricevette il teatro, tra gli altri J. Benavente, premio Nobel per la letteratura (1922). Nella narrativa s’inaugurava un filone di romanzo sociale e impegnato che ...
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CORTESE, Giulio Cesare
Salvatore Nigro
Nacque a Napoli intorno al 1570 da Fabio, conservatore alle farine, e da Giuditta Borrello.
La sua biografia ha rovesci romanzeschi più intuibili che decifrabili: [...] incarico (nel 1599 il conte di Lemos lo aveva nominato assessore di Trani per un anno; nel 1606 il viceré, conte di Benavente, lo aveva mandato a Lagonegro in veste di governatore "pro uno anno integro et deinde in antea ad beneplacitum"), senza però ...
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CERRETESI, Giuseppe
Maria Augusta Timpanaro Morelli
Figlio di Agostino e di Maria Maddalena Rosa di Niccolò Cordelli, nacque a Firenze il 7 nov. 1702.
La famiglia possedeva diversi beni situati in Firenze [...] negli anni 1767-68, se, dopo l'espulsione della Compagnia di Gesù dal Regno, accolse presso di sé un ex gesuita, il padre Benavente, che, "spogliatosi del suo abito, andò ad abitare" da lui (Viviani della Robbia, I, p. 150). È da pensare che anche in ...
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JACOBBI, Ruggero
Simona Carando
Nacque a Venezia il 21 febbr. 1920, unico figlio di Nicola e di Lucia Dentis. Nel 1922 la famiglia si trasferì a Genova, dove lo J. frequentò le scuole elementari, poi [...] - che non a caso si ritrovano alla base anche della elaborazione poetica.
Lo J., che conosceva bene lo spagnolo (tradusse J. Benavente, F. García Lorca e Lope de Vega), l'inglese e il croato - almeno quanto bastava per apprezzare l'opera di M ...
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Stato dell’America Meridionale. Confina a N con il Perù, a E con la Bolivia e l’Argentina; a S e a O è bagnato dall’Oceano Pacifico. Il territorio si allunga per 4200 km circa nel senso della latitudine [...] del passato o mettono in scena nuovi autori quali J. Pineda, J. Radrigán (Testimonio de las muertes de Sabina, 1979), D. Benavente, M.A. de la Parra (La secreta obscenidad de cada día, 1984; El deseo de toda ciudadana, 1987), J. Miranda (Regreso ...
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