(arabo Bairūt) Città capitale del Libano (2.385.271 ab. nel 2017), capoluogo dell’omonima provincia (18 km2). Giace sulla costa levantina, su un promontorio con il quale termina un contrafforte del monte Libano; la città lo riveste in buona parte (elevandosi fino a 90 m s.l.m.) con i quartieri antichi sul versante settentrionale, dove si trovano il porto e la stazione ferroviaria e con quelli moderni ...
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Vedi BEIRUT dell'anno: 1959 - 1973
BEIRUT (Βηρυτός, Berçtus)
M. Floriani Squarciapino
Antichissima città fenicia sorta alla foce del Magoras, odierno Nahr Beirut (Plin., Nat. hist., v, 78). Era stata, [...] . 13-80; H. Seyrig, ibidem, VIII, 1946-48, pp. 155-158; R. Mouterde-J. Lauffray, Beyrouth, ville romaine. Histoire et monuments, Beirut 1952.
Monete: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911. Iscrizioni: C. I. L., III, 153-176, 6004-6042; Suppl. III ...
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Vedi BEIRUT dell'anno: 1959 - 1973
BEIRUT (v. vol. ii, p. 38)
M. Chéhab
Museo Nazionale Libanese. - Nel 1920 in seguito all'esposizione che si tenne a B. lo Stato riunì in un locale provvisorio varie [...] antichità trovate in epoca ottomana e disseminate nel paese.
Varî acquisti arricchirono queste collezioni. Doni importanti vi si aggiunsero, fra i quali i sarcofagi antropoidi. Gli scavi si moltiplicarono ...
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Principale quotidiano libanese in lingua inglese. Fondato nel 1952, ha sospeso le pubblicazioni nel 1975, allo scoppio della guerra civile, ed è tornato in edicola nel 1996. È un giornale indipendente. In base a un accordo siglato nel 2000 con l'International herald tribune, il B.d.s. rappresenta il quotidiano internazionale in Libano, Siria, Giordania, Egitto, Yemen e Iraq ...
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Uomo politico libanese (Shibaniyah, Beirut, 1924 - Parigi 1985). Cristiano-maronita, magistrato, fu segretario della presidenza della Repubblica (1958-67), poi governatore della Banca centrale (1967-76). [...] Sconfitto di misura nelle presidenziali del 1970 da S. Franjieh, gli successe nel 1976, quando, in piena guerra civile, fu eletto grazie alle sue posizioni moderate e all'appoggio siriano; restò in carica ...
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Figlio (n. 1131 - m. Beirut 1162) di Folco V d'Angiò e di Melisenda, figlia di Baldovino II, divenne re di Gerusalemme nel 1144, alla morte del padre, sotto la reggenza dell'ambiziosissima madre. Dopo [...] aver preso parte, giovanissimo, a imprese guerresche, tra cui l'infelice spedizione su Damasco (1148), si fece cedere con la forza dalla madre il potere (1152). L'anno successivo espugnò Ascalona, concedendola ...
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Scrittore tedesco (Beirut 1845 - Berlino 1909); figlio di un diplomatico, passò i primi anni nel Levante. Entrò nell'esercito prussiano (1863) e partecipò alle campagne del 1866 e 1870. Abbandonato il [...] servizio, entrò anch'egli in diplomazia, collocandosi politicamente fra i conservatori. Coerentemente si atteggiò anche come poeta, rispecchiando i sentimenti degli ambienti nazionalistici nell'epoca del ...
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Giornalista libanese (n. Beirut 1954) naturalizzato italiano. Di famiglia ebraica, dopo aver lavorato al quotidiano Lotta continua, a Il Lavoro di Genova e a Il manifesto, dal 1983 è stato inviato politico [...] del settimanale L’Espresso. Dal 1993 al 1996 vicedirettore e, fino al 1998, corrispondente de La Stampa, è stato per alcuni mesi direttore del TG1 per la RAI (2000). Nel 2001 è passato all'emittente televisiva ...
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Gesuita arabista (Mardīn, Turchia, 1859 - Beirut 1927), prof. all'univ. cattolica di Beirut, fu attivissimo cultore degli studî di letteratura araba classica, cui diede, specie con l'edizione di testi [...] e con la direzione della rivista al-Mashriq, importanti contributi ...
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Regista e attore libanese (n. Beirut 1941). Di padre francese e madre libanese, si è avvicinato al teatro durante gli studi in Medicina (Università di Saint Joseph). Ha debuttato nel 1962 nel ruolo di [...] essersi ritirato dalle scene per un periodo - tra il 1973 e il 1977 ha vissuto nei campi profughi della periferia di Beirut e ha partecipato alla creazione della comune al-Marayjah -, nel 1977 ha fondato la compagnia al-Hakawati. Grazie a spettacoli ...
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prosiriano
(pro-siriano), s. m. e agg. Chi o che è favorevole alla causa siriana. ◆ Fonti giordane hanno denunciato l’infiltrazione di palestinesi pro-siriani legati ad Ahmed Jibril: «Vogliono estendere l’incendio al nostro paese». (Guido...
odiocrazia
s. f. (spreg.) L’odio, l’avversione e l’ostilità eretti a sistema di scontro politico e di conquista del potere. ◆ le frange di quella che è stata definita «l’odiocrazia militante» di sinistra sono pur sempre residui di un ideologismo...