MORRIS, Charles
Filosofo, nato a Denver, Colorado, il 23 maggio 1901, professore (dal 1931) all'università di Chicago, condirettore della International Encyclopedia of Unified Science, vicepresidente [...] signs, Chicago 1938, trad. ital., Torino 1954; Paths of life: preface to world religion, New York 1942; Signs, language and behavior, ivi 1946 (trad. ital., Milano 1949); The open self, ivi 1948.
Bibl.: M. Black, Language and philosophy. Studies in ...
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Spiegazione e comprensione
Raymond Boudon
Introduzione
I termini 'spiegazione' e 'comprensione', ai quali si deve aggiungere 'interpretazione', hanno una notevole importanza nel dibattito sulle scienze [...] alla parentela, alla residenza, ecc.In ogni caso, il funzionalismo malinowskiano è l'equivalente in antropologia del behaviorismo in psicologia. Studiando le correlazioni tra i dati fattuali esso si propone di raggiungere dei risultati incontestabili ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] su più impegnativi processi psichici, sono state elaborate diverse concezioni di abitudine. Gli psicologi di orientamento behaviorista, per es., hanno visto anche nei comportamenti qualificabili come abitudini l'esito di processi di apprendimento ...
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behaviorismo
‹bea-› s. m. [dall’ingl. behaviorism (der. di behaviour «comportamento», in grafia d’America behavior), termine coniato dallo psicologo statunitense J. B. Watson nel 1912]. – Teoria e scuola di psicologia che, abbandonando i concetti...