Attore e regista teatrale (Neuilly-sur-Seine 1907 - Parigi 1984); esordì nel 1935 come attore e aiuto regista in Les Cenci di A. Artaud. Presto riconosciuto come uno dei più significativi interpreti dell'avanguardia [...] fu nel 1953 che si affermò allestendo con grande successo la prima di En attendant Godot di S. Beckett. In seguito ha diretto altre novità di Beckett (Fin de partie, 1957; La dernière bande, 1960; Oh! Les beaux jours, 1963); di H. Pinter (Le gardien ...
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Chi voglia affrontare il discorso sulla scrittura drammatica come genere o indicarne le modalità costruttive ed espressive si trova di fronte a un compito arduo poiché la frattura beckettiana, prodottasi [...] della realtà che un tempo erano offerti dalle ideologie. Tuttavia almeno uno dei temi di fondo della rivoluzione iniziata da Beckett sembra essersi esaurito. Nella l. d. degli ultimi anni l'incomunicabilità non è più al centro dello scambio verbale ...
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Egoyan, Atom
Simone Emiliani
Regista, sceneggiatore e produttore cinematografico armeno, naturalizzato canadese, nato a Il Cairo il 19 luglio 1960. Con David Cronenberg è considerato l'autore più rappresentativo [...] in Canada all'età di tre anni. Inizialmente attratto dal teatro (soprattutto dall'opera di Harold Pinter e Samuel Beckett) si iscrisse al Trinity College della University of Toronto. Alla fine degli anni Settanta si avvicinò al cinema e realizzò ...
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Regista e scenografo (Genova 1921 - ivi 1989). Esordì come mimo con A. Fersen, quindi fu nella compagnia "Il carrozzone" di F. Piccoli, come attore, scenografo e costumista (1947-53). Dopo alcune esperienze [...] La borsa d'Arlecchino, piccolo teatro d'avanguardia che si impose soprattutto per l'attenzione alla drammaturgia dell'assurdo (Ionesco, Beckett, Adamov). Con il suo gusto del grottesco e la sua capacità di smitizzare i testi, T. si affermò come uno ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del Novecento, sotto l’urto delle provocazioni avanguardiste e delle sperimentazioni [...] (1962). Il vero maestro del teatro dell’assurdo è però lo scrittore irlandese (dal 1938 trasferitosi in Francia) Samuel Beckett: dopo Aspettando Godot (1952), cronaca straziante ed esilarante di un’attesa destinata a sfociare nel nulla, con Finale di ...
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Attore, mimo e regista teatrale statunitense (New York 1925 - Newton, Massachusetts, 2018). Formatosi in Francia alla scuola di É. Decroux e di M. Marceau, seguì la compagnia Decroux a Parigi e in Israele [...] estrema versatilità. Interprete di rara intelligenza e preparazione si è cimentato con lo stesso successo in opere classiche e moderne (Aspettando Godot di Beckett, 1956; Sogno d'una notte di mezza estate di Shakespeare, 1956; Finale di partita di ...
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Commediografo statunitense (Chicago 1932 - New York 2003). Esordì con The connection (1960; trad. it. 1963), che ha rappresentato un evento significativo nel teatro americano, grazie anche alla messa in [...] 'esperienza della droga, pur nella sua indiscutibile originalità, risente degli influssi di autori quali M. Gor´kij, L. Pirandello e S. Beckett. L'attività di G. è rimasta legata a quella del Liv ing Theatre: The apple (1961; trad. it. 1963); On ice ...
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Douglas, Stan
Douglas, Stan. –Artista canadese (n. Vancouver 1960). Ha studiato alla Emily Carr university of art and design di Vancouver. Sin dalla metà degli anni Ottanta, ha realizzato video, film [...] fino al cinema e le tecnologie). Centrale nella sua formazione, la figura di S. Beckett, a cui ha dedicato nel 1988 una mostra (Samuel Beckett: teleplays, Vancouver art gallery), nonché numerosi altri lavori più o meno direttamente incentrati sulla ...
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Attrice britannica (Croydon 1907 - Londra 1991). Esordì nel 1926 con il Birmingham repertory theatre; prima attrice all'Old Vic Theatre, fu una memorabile Giulietta (1935, diretta da J. Gielgud) e un'apprezzatissima [...] , di cui fu fondatrice e dal 1968 direttrice). Attrice versatile, valida interprete anche di testi moderni (Ibsen, Brecht, Pinter, Beckett), da ultimo lavorò per la televisione (The jewel in the crown, 1984) e il cinema (A passage to India, 1985 ...
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Dragoman, Gyorgy
Dragomán, György. – Scrittore e traduttore ungherese di origine rumena (n. Târgu Mureş 1968). A vent'anni lascia la Romania per trasferirsi in Ungheria, dove termina gli studi secondari [...] József collegium e il Láthatatlan collegium ottiene un dottorato in letteratura inglese moderna. Ha tradotto le opere di Samuel Beckett, James Joyce, Ian McEwan e Irvine Welsh in ungherese. Il suo primo romanzo, A pusztítás könyve (Il libro della ...
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translinguismo s. m. Negli studi letterari e traduttologici, il fenomeno riguardante autrici e autori che scrivono in più d'una lingua o in una lingua diversa da quella materna. ♦ Cos’è il translinguismo? Forse un attraversamento tra i linguaggi...
translingue agg. Negli studi letterari e traduttologici, detto di autrici e autori che scrivono in più d'una lingua o in una lingua diversa da quella materna; per estensione, si riferisce anche alle opere scritte e al genere letterario cui esse...