Pittore e scultore (Valdibiena, Siena, 1486 circa - Siena 1551), tra i protagonisti, con il Rosso, il Pontormo, il Parmigianino, della "maniera" italiana; studiò da giovane le opere del Perugino, del Sodoma e di Raffaello, manifestando sin dai suoi primi dipinti eccezionali qualità luministiche, di un'irreale vitalità, che fanno di lui il più "moderno" degli artisti senesi. Tra i principali dipinti: ...
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Pittore (Costa al Pino, Siena, 1525 - Napoli 1583). Dopo un primo alunnato (1537-42) presso D. Beccafumi, nel 1543 si recò a Roma dove, amico e collaboratore di Perin del Vaga e Daniele da Volterra, eseguì [...] gli affreschi nella Sala Paolina di Castel S. Angelo (Storie di Alessandro Magno, 1546) e nella cappella Della Rovere a Trinità dei Monti (1548-50). Si stabilì poi definitivamente (1557) a Napoli (tranne ...
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Pittore (Siena tra il 1530 e il 1540 - ivi 1580 circa), padre di Ventura. Seguace di D. Beccafumi e del Sodoma, si aggiornò sulle opere di F. Zuccari, G. de Vecchi e M. Pino, conosciute forse a Roma (1575). [...] Tra le opere migliori, il Compianto su Cristo morto (1576, Siena, Monte dei Paschi) e le Nozze mistiche di s. Caterina (1578, Siena, casa di s. Caterina) ...
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Pittore (notizie dal 1505 al 1525), attivo a Siena. Nelle sue opere, delicate e aggraziate nel disegno, rifletté l'arte di Andrea del Sarto, del Beccafumi, di fra Bartolomeo e soprattutto di Raffaello. [...] Le sue Madonne più note sono quelle degli Uffizi, della galleria di Siena (un Battesimo di Cristo è nell'opera del duomo) e di S. Lorenzo a Bibbiano (Siena) ...
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GIORGIO di Giovanni
Sabina Brevaglieri
Nacque a Siena in data imprecisata, probabilmente verso la fine del XV secolo.
La sua formazione si avviò forse a contatto con Domenico Beccafumi; ma fu poi fortemente [...] G. e Bartolomeo di David, in Bollettino d'arte, LXXIV (1989), pp. 138-141; F. Sricchia Santoro, G. di G., in Domenico Beccafumi e il suo tempo, Milano 1990, pp. 344-365 (con bibl.); P. Torriti, La Pinacoteca nazionale di Siena. I dipinti, Genova 1990 ...
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Nome con cui è noto il pittore Giovanni Battista di Iacopo de' Rossi (Firenze 1495 - Parigi 1540). Tra i maggiori esponenti, con il Pontormo e D. Beccafumi, del primo manierismo fiorentino, rivelò il suo [...] stile originale e inquieto già nelle opere giovanili, uno stile personalissimo basato su un disegno fluido ma angoloso, su un colore squillante ma non profondo in composizioni che si sviluppano verso l'alto ...
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Pittore, scultore, architetto, miniatore (Siena 1505-10 - ivi 1571). Nella sua versatile attività, N. ebbe come costante riferimento l'arte del Sodoma, di cui fu allievo e genero, di D. Beccafumi e di [...] B. Peruzzi: miniature di due antifonarî (1531 e 1532, Genova, Bibl. civica Berio), affreschi nel chiostro del monastero di Monte Oliveto (1534), Incoronazione della Vergine (Siena, pinacoteca), Annunciazione, ...
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SICIOLANTE, Girolamo, detto da Sermoneta
Adolfo Venturi
Pittore, nato a Sermoneta nel 1521; fu scolaro di Leonardo detto il Pistoia, e poi di Perin del Vaga. Con Perin del Vaga, il Beccafumi e altri, [...] fu, nel 1543, tra i fondatori della congregazione dei Virtuosi al Pantheon, ideata da Raffaello. Oltre che a Roma, lavorò a Piacenza e a Bologna. Fu pittore fecondo, e le sue pale portano date che dal ...
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Pittore (n. Siena 1477 - m. in Francia dopo il 1533). Fu a Firenze, a Roma e a Siena. Mosse probabilmente da B. Fungai, con ricordi umbri (Siena, Carmine: Ascensione del 1512), e fu poi influenzato da [...] Cosimo, fra Bartolomeo e Andrea del Sarto (Annunciazione e Visitazione, 1518, Siena, Accademia). Numerose le sue opere a Siena: affreschi in S. Bernardino (1518, in collaborazione con il Beccafumi e il Sodoma) e in S. Caterina; quadri all'Accademia. ...
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Pittore e scultore (Moneglia 1527 - Madrid 1585). Scolaro e collaboratore del padre, Giovanni (1495-1577 circa), negli affreschi di pal. Doria (ora prefettura di Genova). Attento all'arte di Perin del [...] Vaga e del Pordenone, ma anche del Beccafumi, il C. addolcì poi le forme segnate dal gigantismo delle proporzioni e da insoliti scorci delle opere giovanili con una personale elaborazione delle esperienze luministiche e cromatiche dei veneti. Di ...
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manierismo
s. m. [der. di maniera]. – 1. a. Nella critica d’arte, termine con cui a partire dal sec. 17°, si è indicato, generalm. con intenzioni limitative o spregiative, l’insieme delle manifestazioni artistiche (cioè le diverse maniere)...