Termine utilizzato nel jazz dopo il 1950 per indicare uno stile basato su convenzioni comunemente accettate, in cui confluiscono contributi di quasi tutte le varie scuole.
Modern m. Maniera jazzistica [...] ricavata da lessico e sintassi del jazz moderno, tra il bebop e le tendenze modali. ...
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DALLA, Lucio
Marinella Venegoni
Cantautore, clarinettista, regista, visionario, nato a Bologna il 4 marzo 1943, figlio unico di Giuseppe e di Iole Melotti.
Lucio Dalla è stato un artista complesso, che [...] farsi notare nelle jam sessions con i grandi del jazz, in lunghe serate dove dal dixieland si passava senza grandi strappi al be-bop e al cool jazz. Nel 1982, agli studenti di un seminario su ‘Il mestiere della musica’, ricordò in questi termini quel ...
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Coltrane, John William
Leo Izzo
Una guida carismatica dell'improvvisazione jazzistica
Coltrane è stato uno dei più grandi innovatori del linguaggio jazzistico. Ha ampliato le potenzialità espressive [...] nel celebre quintetto di Miles Davis. In questo ruolo perfeziona le tecniche di improvvisazione introdotte dai musicisti del be-bop (come Charlie Parker), consistenti nell'invenzione estemporanea di nuove melodie a partire da temi e da sequenze di ...
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Davis, Miles
Ernesto Assante
Un genio nella storia del jazz
Figura centrale nella storia della musica jazz del 20° secolo, l'afroamericano Miles Davis ha realizzato coraggiose sperimentazioni, contribuendo [...] session verranno pubblicate per esteso solo nel 1957 dalla Capitol. Con esso nasce il cool jazz, variante del bebop di cui attenua dissonanze e intemperanze ritmiche, ponendo in risalto gli arrangiamenti.
Il trionfo degli anni Cinquanta
Gli anni ...
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GETZ, Stanley, detto Stan
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Filadelfia il 2 febbraio 1927, morto a Malibu il 6 giugno 1991. Iniziato da giovanissimo lo studio del fagotto [...] militò nel 1944 nell'orchestra di Kenton e quindi in quelle di J. Dorsey e B. Goodman. Nel 1945 si accostò al bebop e incise con il sestetto del trombonista Kai Winding, comprendente il trombettista Sh. Rogers e il batterista Sh. Manne, alcuni tra i ...
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REINHARDT, Jean-Baptiste, detto Django
Antonio Lanza
Chitarrista belga di jazz, nato a Liverchies il 23 dicembre 1910, morto a Fontainebleau il 16 maggio 1953. Zingaro di lingua francese, seguì la propria [...] di D. Ellington in numerosi concerti, tra cui quelli alla Carnegie Hall del 23 e 24 novembre. Rimase affascinato dal nuovo stile bebop, di cui apprezzò le profonde innovazioni armoniche e ritmiche. Quindi fu in Germania, in Italia (1949-50) e in ...
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ROACH, Maxwell, detto Max
Antonio Lanza
Batterista statunitense di jazz, nato a New York il 1° gennaio 1925. Dopo aver iniziato a suonare il flicorno, passò a studiare la batteria e si diplomò in percussioni [...] , con cui (1945-49) registrò i più alti esempi del bebop. Quindi, sempre nel 1949, partecipò alle sedute d'incisione della Messengers di Art Blakey, rappresenta il miglior gruppo dell'hard bop. Nel giugno Brown e il pianista Powell perivano in un ...
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GORDON, Dexter Keith
Antonio Lanza
Tenorsassofonista statunitense di jazz, nato a Los Angeles il 27 febbraio 1923, morto a Filadelfia il 25 aprile 1990. Nato da agiata famiglia della borghesia nera [...] nuovo stile, da Parker a Navarro, da McGhee a Jay Jay Johnson, da Powell a Roach.
Impostosi come il miglior tenorsassofonista bebop assieme a W. Gray, G. realizzò, in modo personale, una fusione tra lo stile di Young (di cui maggiormente risente) e ...
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VAUGHAN, Sarah Lois, detta Sassy
Antonio Lanza
Cantante statunitense di jazz, nata a Newark (New Jersey) il 27 marzo 1924, morta a Hidden Hills (California) il 3 aprile 1990. Compì i primi studi di [...] nella sua orchestra e quindi la scritturò nella propria (1944). Tra la fine del 1944 e il 1946 incise con formazioni di puro stile be-bop, di cui facevano parte Ch. Parker, D. Gillespie, T. Dameron, M. Roach e T. Scott. Si affermò come la voce più ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...