HINES, Earl Kenneth
Antonio Lanza
Pianista statunitense di jazz, nato a Duquesne (Pennsylvania) il 28 dicembre 1903, morto a Oakland (California) il 22 aprile 1983. I primi ingaggi da professionista [...] 1947. In essa nel 1943 militarono D. Gillespie, Ch. Parker, B. Green, O. Pettiford e la cantante S. Vaughan, corifei del bebop. Sciolta l'orchestra, H. formò un trio (1947-48) e successivamente entrò nelle All Stars di L. Armstrong (1948-51), con il ...
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FITZGERALD, Ella
Antonio Lanza
(App. III, I, p. 628)
Cantante di jazz statunitense. Fu lanciata dal batterista Ch. Webb, leader di una delle migliori orchestre della Swing Era, nella quale la F. militò [...] nel 1939 Webb, la F. assunse la direzione dell'orchestra, che tenne unita per due anni.
Nel 1945 si accostò al bebop, dimostrandosi assai versata nel fraseggio scat, tipico dei cantanti del nuovo stile (molto ammirate le versioni di Flying home e di ...
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Sassofonista afroamericano (Kansas City 1920 - New York 1955). Dopo aver suonato con Jay McShann e in altre orchestre minori, dal 1942 si stabilì a New York, partecipando in varî locali alle sperimentazioni [...] collettive da cui nacque il movimento be-bop e con esso il jazz moderno, di cui P. fu pioniere e fondatore. Al primo gruppo importante, con D. Gillespie (1944-45), seguì una carriera da leader durante la quale P. stabilì i nuovi parametri stilistici ...
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Sassofonista statunitense (Woodville, Mississippi, 1909 - New York 1959). Dedicatosi dapprima alla batteria e al sassofono contralto, fece parte di numerose orchestre (tra cui quella di C. Basie, 1936-40), [...] sonorità e dallo stile originalissimi, anticipatore di una scuola moderna del sassofono, esercitò profonda influenza sugli sviluppi del jazz (be-bop, cool jazz), fornendo un modello a C. Parker. La sua figura è stata rievocata nel film Round midnight ...
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Sassofonista statunitense (St. Joseph, Missouri, 1904 - New York 1969). Protagonista del jazz degli anni Venti e Trenta, si affermò in varie orchestre, fra cui quella di F. Henderson, come principale inventore [...] la poetica delle improvvisazioni solitarie al sassofono. Fu inoltre uno dei pochi grandi jazzisti classici ad aver fatta propria la lezione del bebop; delle sue piccole formazioni fecero infatti parte D. Gillespie, Th. Monk, F. Navarro e M. Roach. ...
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Batterista statunitense (New York 1924 - ivi 2007) afroamericano. Dal 1942 partecipò a New York alla temperie creativa che diede origine al be-bop. Suonò con D. Gillespie, Ch. Parker, M. Davis. Dal 1954 [...] fu a capo di un suo quintetto e, negli anni Sessanta, aderì in chiave personale alle avanguardie jazzistiche, nella ricerca di un'identità culturale e politica in senso afroamericano, impegnandosi anche ...
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Nome d'arte del batterista Kenneth Spearman Clarke (Pittsburgh 1914 - Montreuil-sous-Bois, Parigi, 1985). In attività fin dagli anni Trenta, nei primi anni del decennio successivo contribuì (con D. Gillespie, [...] Ch. Parker, Th. Monk, ecc.) alla nascita del be-bop, i cui stilemi applicò alla batteria, modificando così radicalmente il sistema d'accompagnamento ritmico precedentemente in uso nel jazz. Dotato di straordinaria musicalità e di spiccata personalità ...
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Pianista afroamericano (New York 1924 - ivi 1966). Partecipò al Minton's di New York alle sperimentazioni che diedero origine al bebop, affermandosi nell'orchestra di C. Williams (1942-44), quindi in [...] importanti formazioni, fra cui quella di D. Gillespie; l'esordio discografico come leader avvenne nel 1947. Assieme a Th. Monk è considerato il fondatore dello stile pianistico del jazz moderno; la sua ...
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Nome d'arte del trombettista Robert Chudnik (Filadelfia 1927 - New York 1994). Considerato uno dei migliori solisti bianchi del be-bop, debuttò a 15 anni e si esibì con le più importanti orchestre jazz, [...] tra cui quella di J. Dorsey, T. Pastor, W. Herman. Suonò anche con Ch. Parker (1949-53). Il suo stile, inizialmente influenzato da D. Gillespie, si è avvicinato in seguito a quello di M. Davis ...
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Vibrafonista afroamericano (Detroit 1923 - New York 1999). Trasferitosi a New York nel 1945 dietro invito di D. Gillespie, fu da questi iniziato alla temperie creativa del be-bop, di cui J. tradusse il [...] lessico sul proprio strumento. Il suo stile, personalizzato da un incisivo senso del blues, fu complementare fin dal 1952 alla sensibilità classica di J. Lewis nella sintesi musicale proposta dal Modern ...
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be-bop
‹bi bòp› (o re-bop; anche bop) s. ingl., usato in ital. al masch. – Particolare stile jazzistico caratterizzato da impiego sistematico di accordi dissonanti, tendenza al linguaggio politonale, libertà degli strumenti ritmici maggiore...
hard bop
〈hàad bòp〉 locuz. ingl. [tratto da be-bop, con sostituzione di hard «duro» a be], usata in ital. come s. m. – Stile jazzistico, nato intorno agli anni ’50 del Novecento come reazione al manierismo estetizzante del cool jazz e che...