Urbanistica
Edoardo Detti e Paolo Sica
di Edoardo Detti e Paolo Sica
Urbanistica
sommario: 1. Introduzione. 2. Le proposte per la città all'inizio del secolo. 3. Urbanistica e pianificazione nel ventennio [...] città - all'esigenza di una domanda allargata - di massa - di manufatti e di servizi(v. anche architettura).
La scuola del Bauhaus, fondata da Walter Gropius nel 1919 a Weimar, poi trasferita a Dessau vicino a Berlino nel 1924, è il principale e più ...
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MIES VAN DER ROHE, Ludwig
Manfredo TAFURI
Architetto, nato il 27 marzo 1886 ad Aquisgrana. Nel 1905 si recò a Berlino dove lavorò con B. Paul e nel 1908 con P. Behrens che in quel periodo rappresentava [...] civiltà moderna e, in particolare, di quella tedesca del primo dopoguerra. Dal 1930 M. sostituì Gropius alla direzione del Bauhaus, liquidato nel 1933 dal regime hitleriano; nel 1937 lasciò la Germania e fissò la sua residenza negli Stati Uniti, dove ...
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Nel periodo dal 1937 al 1948 nel campo dell'arredamento, la schematicità strutturale del primo "razionalismo" è, come era prevedibile, del tutto scaduta. Era logico, d'altra parte, che il razionalismo [...] dal punto di vista artistico, tecnico, industriale, economico e sociale; esso si riconnette alle prime esperienze del Gropius al Bauhaus ed ha avuto interessanti sviluppi per opera di architetti come G. Pagano, F. Albini, G. Romano, L. Mattioni, C ...
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Architetto, nato ad Amburgo il 14 marzo 1868 da famiglia austriaca, morto nel 1938. Dopo aver studiato all'Accademia di belle arti di Karlsruhe, quindi a Düsseldorf e a Monaco, dove lavorò come pittore [...] in rapporto alla produzione industriale si formula in una nuova teoria e in una nuova didattica dell'arte (v. bauhaus, in questa App.).
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, e Wasmuths Lexikon der Baukunst, I, Berlino 1929; N. Pevsner, Pioneers ...
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teatro Edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche.
Spettacolo, sia come singola rappresentazione teatrale, sia come genere.
Il t. come edificio: l’antichità
In [...] progetti arditi sono stati formulati nell’Europa centrale da F. Kiesler, con un t. ovoidale senza soffitto e senza pareti; dal Bauhaus, col t. sferico di A. Weininger, gli spazi polivalenti di O. Schlemmer (1922-23), e il Total Theater di W. Gropius ...
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ISRAELE (App. III, 1, p. 907)
Gabriella Cundari
Daniela Primicerio
Paolo Minganti
Sergio Sierra
Sandro Filippo Bondi
Marco Miele
Popolazione. - Lo stato d'I. occupa oggi 20.255 km2, sui quali vivono [...] organizzatore dell'avanguardia rumena, e di M. Ardon che, allievo del Bauhaus, era stato in contatto con P. Klee, V. Kandinskij, J. già sotto il controllo ebraico con realizzazioni influenzate dal Bauhaus (per es. l'ospedale Assutāh, Tel Aviv, ...
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PREFABBRICAZIONE
Enrico Mandolesi
(App. III, II, p. 474; IV, III, p. 49)
Prefabbricare significa realizzare parti funzionali di un'opera edilizia prima e al di fuori della ''fabbrica'', intesa come [...] attuato quel rapporto integrato tra arte e industria, auspicato dai maestri del razionalismo e in particolare dalla scuola del Bauhaus. Volendo fare dei paralleli, gli architetti high-tech agiscono come gli stilisti dell'alta moda, che oltre a creare ...
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UNGHERIA (XXXIV, p. 674; App. I, p. 1086; II, 11, p. 1058; III, 11, p. 1011)
Elio Migliorini
Francesco Guida
Gyözö Szabó
Lajos Németh
Secondo il censimento effettuato nel gennaio 1970 l'U. contava [...] e sanitarie, istituti di ricerca e impianti sportivi nuovi, nello spirito del funzionalismo fondato sulle tradizioni del Bauhaus (J. Szendrői, L. Lauber: Università di scienze agrarie, 1949-51; I. Janáky: Edificio universitario, 1949; K. Dávid ...
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Il progetto
Franco Purini
L’argomento di questo saggio è il concetto di progetto, la specificazione di una nozione più ampia e generale. Si progetta infatti una legge, un viaggio, un edificio, un libro, [...] ipotizzando l’esistenza di un altro moderno contrapposto al moderno canonico (di Nikolaus Pevsner e della Staatliches Bauhaus), una specie cioè di modernità alternativa sottratta agli eccessi antistoricisti delle avanguardie, ma anche la possibilità ...
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GOTICO
P. Kidson
Il termine G. entrò in uso tra gli umanisti italiani durante il sec. 15° per definire quegli aspetti del mondo contemporaneo che, alla luce di un passato classico idealizzato, ricevevano [...] essi scrivevano, sembrava talvolta che gli architetti medievali si fossero formati all'interno di un equivalente medievale del Bauhaus.Una delle principali questioni riguarda il modo in cui veniva visualizzato lo spazio prima che divenisse comune l ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
deco
déco 〈dekò〉 agg. e s. m., fr., invar. – Forma abbreviata di décoratif («decorativo»), usata spesso in luogo della locuz. art déco 〈àar dekò〉, che designa lo stile diffusosi in Europa e in America a partire dagli anni ’20 del Novecento,...