MODIGLIANI, Amedeo (Amedeo Clemente)
Rossella Canuti
– Nacque il 12 luglio 1884 a Livorno, da Flaminio, di origine ebrea sefardita romana, e da Eugénie Garsin, di origini ugualmente sefardite ma del [...] della sua pittura. In quegli anni gli ambiti culturali di riferimento per il M. furono quello decadente e simbolista di Ch. Baudelaire e G. D’Annunzio da un lato, e quello filosofico e sociale dall’altro, grazie alle letture suggeritegli dalla zia ...
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. Si suole intendere per "ermetismo" quella tendenza della letteratura italiana contemporanea, quella poetica e quel gusto che, ricollegandosi alle correnti irrazionali della cultura e dello spirito europei, [...] -43). Altre indicazioni bibl. in E. Falqui, Pezze d'appoggio, 2ª ed., Firenze 1940. Per gli affini atteggiamenti e sviluppi della poesia francese, v. M. Raymond, De Baudelaire au surréalisme, Parigi 1934; n. ed., ivi 1947; trad. ital., Torino 1948. ...
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CHIESA, Francesco
Paolo Petroni
Discendente di una famiglia di artisti, nacque a Sagno, presso Chiasso, nel Mendrisiotto (Canton Ticino), il 5 luglio 1871 da Innocente e da Maddalena Bagutti.
Il nonno, [...] di gran canzoni libere". Agli anni del liceo, a Lugano, risalgono i primi suoi interessi sociali e la grande scoperta di Baudelaire; scrive versi con impegno, al di là di una autentica ispirazione" che arriverà solo più tardi", e vive con entusiasmo ...
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GAETA, Francesco
Emma Giammattei
Nacque a Napoli il 27 luglio 1879 da Nicola e Vincenza Troncone in una famiglia della buona borghesia.
Il padre, con alcune rendite e il suo impiego di sovrintendente [...] francese e la tedesca, grazie anche alla precoce assoluta padronanza di quelle lingue. Suoi autori prediletti erano E.A. Poe, Ch. Baudelaire, e sopra tutti S. Di Giacomo del quale curò, insieme con il Croce, la raccolta delle Poesie (Napoli 1907), e ...
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surrealismo Movimento di avanguardia nato in Francia nei primi anni 1920, che ebbe vasta diffusione internazionale nel periodo tra le due guerre mondiali, estendendo la sua influenza dal campo letterario [...] Nord-Sud) che condividevano la predilezione per ‘moderni’ come P. Picasso e G. Apollinaire, riscoprivano D.A. de Sade e C. Baudelaire e indicavano in A. Rimbaud, A. Jarry e soprattutto in Lautréamont gli iniziatori di un genere di poesia basato sull ...
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Letteratura
Achille Tartaro
Jacqueline Risset
Carla Rossi
Ines Ravasini
Luciana Stegagno Picchio
Antonella Gargano
Maria Stella
Valerio Massimo De Angelis
Giuseppe Castorina
Bruno Berni
Michele [...] della poesia moderna occidentale (W. Blake, G.G. Byron, P.B. Shelley, E.A. Poe, Th.S. Eliot, Ch. Baudelaire, P. Eluard ecc.) gli ha consentito di comprendere meglio le radici della tradizione araba. L'espressione poetica, sempre secondo Adonis, deve ...
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Pittore e scultore, nato a Katowice (Polonia) il 13 marzo 1902, morto a Parigi il 24 febbraio 1975. Studiò a Berlino attorno agli anni Venti, lavorando assieme a G. Grosz e a J. Heartfield: i contatti [...] a partire dal 1939 divenne la sua attività principale. Fanno parte di quest'intensa attività le illustrazioni di testi di Baudelaire, G. Bataille, A. Peyre de Mandiargues (1939-1941). È del 1944 l'inquietante serie d'illustrazioni per The story of ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso dell’Ottocento la narrativa breve ha le forme della fiaba, della novella [...] fantastici dell’americano Edgar Allan Poe, la cui opera si diffonde in Europa anche grazie alle traduzioni di Charles Baudelaire. Come Hoffmann e Gogol’, Poe usa il terrore e il fantastico come strumenti di rappresentazione dell’identità, componendo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Grande maestro della narrazione realistica, Balzac utilizza meccanismi come l’intreccio, [...] straordinaria potenza narrativa. E in ogni opera c’è lui, l’autore polimorfico, il grande "visionario", come lo definì Baudelaire: in assoluta simbiosi con la propria scrittura, egli dà luogo a un fenomeno di trasmigrazione dell’io autoriale nella ...
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CASSONE, Giuseppe
Magda Jászay
Eugenio Koltay-Kastner
Nacque, quartogenito di dieci figli, a Noto il 13 nov. 1843 da Luigi, architetto e ingegnere del genio civile, e da Michela Rizza, che vi si erano [...] e russa, inglese e ungherese. Per adesione culturale, ma specialmente per rispondenze psicologiche privilegiò G. Leopardi, A. de Musset, Ch. Baudelaire, H. Heine, N. Lenau, A. von Platen, J. V. Scheffel, G. G. Byron, P. B. Shelley, W. Wordsworth, A ...
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baudelairiano
‹bodler-› agg. e s. m. (f. -a). – Del poeta e critico francese Charles Baudelaire (1821-1867): la poesia b.; o che concerne Baudelaire e la sua opera: rassegna di studî b.; e con riferimento ai caratteri specifici della sua poesia,...
maledettismo
s. m. [der. di maledetto, nel sign. 1 e]. – Atteggiamento di ostentato anticonformismo, di plateale superamento dei canoni morali, sociali, estetici proprî di un gruppo o di un ambiente, adottato da artisti del periodo romantico...