Diplomatico pontificio e scrittore (Bologna 1570 - San Salvatore 1632). Accompagnò in Francia lo zio card. Filippo Sega nella sua legazione (1591) e poi il cardinale Aldobrandini nella sua ambasciata per il trattato di Lione e il matrimonio di Enrico IV (1600-1601), restando al suo servizio a Ravenna e a Roma (fino al 1615). Fu poi nominato vescovo titolare di Amasea e nunzio a Venezia da Urbano VIII ...
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Latinista (Verona 1898 - Bologna 1978); prof. di letteratura latina nell'univ. di Bologna (1936-68). Ha compiuto varie ricerche su Ammiano Marcellino (Studia ammianea, 1935; Nuovi studî ammianei, 1936), su Catullo (Catullo Veronese, 3 voll., 1961), testo critico con ampî prolegomeni e traduzione, sulla metrica classica (raccolte in Studi di ritmica e metrica, 1970). Ha pubblicato inoltre: De ludis ...
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Uomo politico e letterato (Ferrara 1530 - ivi 1575), detto Pigna dall'insegna della spezieria paterna. A venti anni professore nello Studio di Ferrara; familiare di Alfonso II, ne divenne poi segretario, cancelliere fidatissimo e temuto, storico ufficiale degli Estensi. Lasciò versi italiani e latini, il poemetto Gli eroici (1561), alcuni trattati, una Istoria de' principi d'Este (1570), una gustosa ...
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Poligrafo (Bassano del Grappa 1739 - Rovigo 1795). Cacciato di casa e diseredato, vestì nel 1755 l'abito talare, di cui si spogliò nel 1764. Fu anche in prigione per false accuse di peculato. Tra le sue numerose opere, ricordiamo le Notizie sugli scrittori e quelle sugli artisti di Bassano, opere ambedue del 1775, e la minuziosa Storia della Marca Trivigiana e Veronese (20 voll., 1786-91) fino al sec. ...
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Medico e letterato (Venaria Reale 1852 - Catania 1930), prof. di patologia generale a Catania (dal 1882); nel 1883 osservò per primo, in materiale patologico di soggetti deceduti per meningite cerebro-spinale, il meningococco, che poi A. Weichselbaum riuscì a coltivare (1887) e H. Jaeger a dimostrare essere l'agente causale della malattia. A U. si devono opere scientifiche (tra cui La febbre, 1893) ...
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Poeta e storico bergamasco (Strozza 1690 - Bergamo 1767). La sua opera Della storia di Bergamo (dalle origini al 1428), rimasta inedita, è stata fonte preziosa di notizie per quanti si sono occupati della storia della città dopo di lui. Tra gli altri suoi scritti vanno ricordati varî componimenti poetici d'occasione, il poema in terzine Bergamo descritto e un Vocabolario bergamasco-italiano-latino, ...
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Letterato (Albissola 1788 - Genova 1844), barnabita. Sostenne i natali genovesi di C. Colombo (Della origine e della patria di Cristoforo Colombo, 1819), rivendicò a Nicoloso da Recco la scoperta delle Canarie; scrisse anche Ritratti ed elogi di liguri illustri (1824), una Storia letteraria della Liguria (5 voll., il 5º post., 1824-58), Della pittura genovese avanti Raffael d'Urbino (1838), una Storia ...
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Poeta giocoso, commediografo (Firenze 1660 - ivi 1742). Visse alla corte del granduca di Toscana, ebbe fama di uomo privo di scrupoli e di pudore; ma fu forse migliore della sua fama. Scrisse tra l'altro 7 voll. di Rime piacevoli, 19 commedie (tra cui, satira del costume contemporaneo, il Cicisbeo sconsolato e il Marito alla moda) ...
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Erudito (Como 1748 - ivi 1814). Autore di parecchie opere di vario argomento, fu molto noto al suo tempo. Tra i suoi scritti: Saggio sopra la religione (1774); Discorso sopra la pittura (1776); Pensieri diversi (1780-81); Massime di morale saviezza (1796); L'uomo privato e pubblico (1804); Idee sulla tristezza (1812) ...
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Orientalista (Venezia 1728 - ivi 1799), gesuita; fu a Costantinopoli (1781-86) al seguito del bailo veneto Agostino Garzoni; frutto di questo soggiorno fu la Letteratura turchesca (3 voll., 1787), prima trattazione in lingua europea della storia letteraria dei Turchi, pur avendo carattere di compilazione erudita più che di studio originale ...
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battista1
battista1 (ant. batista) s. m. [dal lat. tardo baptista, gr. βαπτιστής, der. di βαπτίζω «battezzare»] (pl. -i). – 1. Propr., chi battezza, battezzatore; in partic., il sacerdote che ha l’incarico di battezzare in vece del parroco....
odiocrazia
s. f. (spreg.) L’odio, l’avversione e l’ostilità eretti a sistema di scontro politico e di conquista del potere. ◆ le frange di quella che è stata definita «l’odiocrazia militante» di sinistra sono pur sempre residui di un ideologismo...