Biologo statunitense (Owosso, Michigan, 1908 - New York 1997), docente (1934-50) alla Wash ington University di Saint Louis, membro (dal 1950) e direttore (1962-74) del Department of genetics della Carnegie [...] , insieme con M. Delbrück e S. Luria, per aver dimostrato (in collaborazione con M. Chase) che l'informazione genetica nei virus (batteriofagi) è registrata sull'acido desossiribonucleico (DNA). Fu autore di numerose altre ricerche sulla genetica del ...
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RITA, Geo
Andrea Grignolio
RITA, Geo. – Nacque a Vignanello, in provincia di Viterbo, il 29 ottobre 1911 da Giuseppe, maestro elementare, e da Delia Rosati.
Nel 1929 si iscrisse alla facoltà di medicina [...] ricorderà lo stesso premio Nobel: «Lo ricordo in mezzo a centinaia e centinaia di provette che inoculavamo con batteri e batteriofagi nel caldo giugno del 1938. [...] Geo mi parlò di “Shigella” nell’acqua del Tevere e anche di antifascismo…» (Mei Del ...
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GENE
Burke H. Judd
Storia e problematiche della ricerca. - La doppia elica del DNA. - La fase esplosiva nell'evoluzione del concetto di g. (v. anche codice genetico, in questa Appendice; genetica, XVI, [...] trans esiste una copia normale di ciascun gene.
Fu Benzer che, nell'adattare il test cis/trans allo studio del batteriofago mutante T4, coniò il termine cistrone per definire un'unità genetica funzionale. Oggi il cistrone, a parte poche eccezioni, è ...
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episoma
Elemento genetico presente nei batteri che può replicarsi autonomamente nel citoplasma o inserirsi nel cromosoma batterico e replicarsi con esso. Talvolta usato come sinon. di plasmidio anche [...] del pilus e il trasferimento dell’informazione genetica da un batterio a un altro nel processo di coniugazione. Anche il batteriofago λ viene considerato un e., in quanto è in grado di replicarsi, sia libero nel citoplasma dell’ospite batterico ...
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Biologia e medicina
Gruppo di organismi di natura non cellulare e di dimensioni submicroscopiche costituiti da un acido nucleico rivestito da un involucro proteico (capside) incapaci di una sintesi proteica [...] una comune proteina e che i cristalli ridisciolti erano capaci di iniziare un nuovo ciclo di infezione. Le importanti ricerche sui batteriofagi eseguite fra il 1945 e il 1960 da S. Luria, A. D. Hershey, A. Lwoff e da molti altri ricercatori, fecero ...
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GENETICA (XVI, p. 509; App. II, 1, p. 1022)
Giuseppe Montalenti
La g., negli ultimi anni, ha continuato a svilupparsi e progredire molto rapidamente, e ha acquisito molti fatti di grande rilievo per [...] , attuabile nei batterî, la trasduzione (v. batterio). Ma l'analisi più completa è quella eseguita da S. Benzer sul batteriofago T4. Con mezzi molto ingegnosi, è riuscito al Benzer di costruire una micro-mappa di un singolo cistrone, spingendo l ...
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Recombinant DNA Advisory Committee
Mauro Capocci
Organismo statunitense di controllo e regolamentazione dell’ingegneria genetica. Il DNA ricombinante è un DNA composto da sequenze geniche provenienti [...] voleva infatti inserire un DNA ricombinante, formato dal virus SV40 (del quale era nota la cancerogenicità) e da un batteriofago, in una cellula di Escherichia coli, un batterio molto comune che solitamente si trova nell’intestino dell’uomo. Secondo ...
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Unità ereditaria localizzata nei cromosomi, che attraverso l’interazione con ambiente interno ed esterno controlla lo sviluppo di un carattere o fenotipo. Può autoreplicarsi ed essere trasmesso ai discendenti. [...] questo tipo di alleli è quello del cis-trans effettuato da S. Benzer (1955) sui geni rIIA e rIIB del batteriofago T4. Egli provò che ciascun g. era composto da qualche centinaio di siti mutabili disposti linearmente e scambiabili per ricombinazione ...
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È il complesso delle operazioni intese a togliere o ad annientare le cause delle infezioni. Ha un campo d'applicazione estesissimo, dovendo comprendere tutte le malattie infettive, degli animali e delle [...] già abituati a vivere in ambienti ricchi di prodotti di putrefazione. A questi agenti principali conviene aggiungere anche il batteriofago (v.), assai comune nelle acque e nei terreni, e, come mezzo indiretto d'affievolimento dei virus, la diluizione ...
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ULTRAVIRUS
Eugenio CENTANNI
. Più comunemente, ma meno esattamente, chiamati virus filtrabili, costituiscono una categoria di agenti infettivi, distinti dalle tre proprietà: essere filtrabili, invisibili, [...] delle larve (A. Paillot, 1926), nelle piante: malattia a musaico delle foglie del tabacco (D. Iwanowski, 1892); nei batterî: batteriofago (F. W. Twort, 1915; F. d'Hérelle, 1917).
La filtrabilità è la capacità di questi virus di passare attraverso le ...
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batteriofago
batteriòfago s. m. [comp. di batterio e -fago] (pl. -gi). – In biologia, agente submicroscopico, capace di riprodursi soltanto all’interno della cellula batterica, determinandone il più delle volte la dissoluzione (lisi). Attualmente...
trasduzione
trasduzióne s. f. [der. di trasdurre]. – 1. a. Nel linguaggio tecn., trasmissione di energia da un punto a un altro di un sistema, soprattutto quando i livelli energetici siano bassi, ovvero si tratti di segnali informatici per...