Fisico e biologo tedesco (Berlino 1906 - Pasadena, California, 1981), naturalizzato americano dal 1945; prof. di biologia al California Institute of Technology di Pasadena. Ha eseguito studî di fisica [...] teorica del nucleo e di biologia, dando inizio alle indagini sulla genetica dei virus con classiche ricerche sul batteriofago, per le quali ha ricevuto nel 1969, con S. Luria e A. Hershey, il premio Nobel per la medicina e la fisiologia. ...
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Batteriologo (Montreal 1873 - Parigi 1949); prof. di biologia alla Yale University (1928-33) e poi all'Istituto Pasteur di Parigi. Importanti i suoi studî che portarono alla scoperta dei virus che infettano [...] le colture batteriche distruggendole, da lui stesso denominati batteriofagi (1917). Egli riuscì anche a dimostrare la natura corpuscolare del batteriofago, in seguito confermata dalle osservazioni al microscopio elettronico. ...
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fago
fago [(pl.m. -gi) Der. del lat. scient. Phagus, dal suff. gr. -phágos, che è da phag✄éin "mangiare"] [BFS] Nome di virus filtrabili, parassiti di Batteri, dei quali provocano la dissoluzione; sono [...] incapaci di riprodursi al di fuori della cellula ospite e presentano una struttura relativ. complessa; più generic., sinon. di batteriofago. ...
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Biologo, nato a Catanzaro il 22 febbraio 1914. Si laureò in medicina a Torino nel 1936 con una tesi di anatomia patologica; fu poi assistente alla cattedra di anatomia umana tenuta da G. Levi. In seguito [...] allo studio dei virus che infettano le cellule animali i metodi di studio introdotti da M. Delbrück per il batteriofago e ottenne risultati essenziali per la purificazione del virus della poliomielite e per la produzione di un vaccino geneticamente ...
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Microbiologo russo (Odessa 1859 - Mosca 1949). Membro dell'Accademia delle scienze dell'URSS. Scoprì l'agente eziologico del colera degli uccelli e gli diede il nome del suo maestro (vibrione di Mečnikov). [...] È considerato un anticipatore degli studî di C.-J. Nicolle, per avere individuato nei pidocchi i vettori del dermotifo, e di quelli di F. W. Twort e di F.-H. D'Herelle sul batteriofago. ...
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NORTHROP, John Howard
Chimico e biologo, nato a Yonkers, New York, il 5 luglio 1891. Studiò alla Columbia University, dove si addottorò nel 1915. Lavorò come biologo nel laboratorio di J. Loeb dell'Istituto [...] proprietà di una nucleoproteina, che agisce sugli stafilococchi. Importanti ricerche compì anche sulle condizioni di produzione dei batteriofagi e sulla cinetica della loro azione. Nel 1941 riuscì a produrre l'antitossina difterica cristallina, 40-50 ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della biologia molecolare
Michel Morange
Lo sviluppo della biologia molecolare
La nascita della biologia molecolare nella [...] dopo la Seconda guerra mondiale come prodotto del Manhattan Project per la bomba atomica. Tutti i dati indicarono che il batteriofago era costituito da un rivestimento di proteine a protezione del materiale genetico, formato da DNA: la gran parte del ...
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Biologo italiano (Torino 1912 - Lexington, Massachusetts, 1991), naturalizzato statunitense dal 1947. Fu allievo di G. Levi a Torino; lavorò per qualche tempo presso l'Istituto di fisica di Roma col gruppo [...] 1969), insieme a M. Delbrück e A. Hershey, per le fondamentali ricerche sulla moltiplicazione e la mutabilità del batteriofago. Egli dimostrò che le mutazioni sono eventi pre-adattativi (non dipendono cioè dall'ambiente nel quale gli organismi vivono ...
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Biologo americano, nato a New York il 15 ottobre 1921. Laureato in fisica nel 1947 alla Purdue University, si dedicò poi a ricerche di biologia lavorando con M. Delbrück al California Institute of Technology [...] e dal 1965 è professore di biologia al Caltec. Ha eseguito una fine analisi della regione rII del cromosoma del batteriofago T4 dimostrando che le mutazioni sono riferibili a diversi "siti" nell'ambito del gene e che esistono enormi differenze nella ...
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LWOFF, André
Luciana Fratini
Microbiologo francese, nato a Ainy-le Château l'8 maggio 1902. Si laureò in scienze naturali a Parigi nel 1921 e in medicina nel 1927. Fu assistente all'Institut Pasteur [...] . L. dimostrò che ciò è dovuto al fatto che nei progenitori di quei batteri vi è stata infezione da batteriofago che non ha determinato lisi, ma il cui cromosoma (profago) si è incorporato nel cromosoma batterico trasmettendosi per parecchie ...
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batteriofago
batteriòfago s. m. [comp. di batterio e -fago] (pl. -gi). – In biologia, agente submicroscopico, capace di riprodursi soltanto all’interno della cellula batterica, determinandone il più delle volte la dissoluzione (lisi). Attualmente...
trasduzione
trasduzióne s. f. [der. di trasdurre]. – 1. a. Nel linguaggio tecn., trasmissione di energia da un punto a un altro di un sistema, soprattutto quando i livelli energetici siano bassi, ovvero si tratti di segnali informatici per...