Elemento genetico extracromosomico, presente nelle cellule batteriche, in grado di replicarsi indipendentemente dal DNA dell’ospite. La maggior parte dei p. è costituita da DNA circolare a doppia elica. [...] più di 100, con dimensioni di 1000-300.000 basi. Spesso i p. portano geni che forniscono alla cellula funzioni specifiche. Nei batteri, per es., vi sono i fattori di trasferimento della resistenza RTF (in più copie), che portano geni che conferiscono ...
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Tossine
GGiuseppe Falcone
di Giuseppe Falcone
SOMMARIO: 1. Introduzione. □ 2. Tossine batteriche: a) criteri di classificazione; b) stato molecolare ed eterogeneità; c) valutazione dell'azione tossica; [...] molto frammentarie e sommarie, ma i problemi che esse pongono sono praticamente identici a quelli già esaminati per le tossine batteriche; anche per esse è viva l'esigenza di conoscerne più a fondo le proprietà chimiche e biologiche e di comprenderne ...
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Enzima prodotto dai batteriofagi (virus che infettano i batteri) che agiscono in vivo lisando le cellule batteriche e favorendo la fuoriuscita delle particelle virali mature al termine di un ciclo di replicazione. [...] Le endolisine prodotte artificialmente si sono recentemente dimostrate in grado di distruggere i ceppi di Staphylococcus aureus in pazienti multiresistenti, impedendo inoltre la colonizzazione di Staphylococcus ...
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trombolisina In biochimica, termine indicante sia l’enzima fibrinolitico del plasma, o plasmina, sia quello di alcune specie batteriche, o streptochinasi. ...
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PEP carbossilasi
Amedeo Alpi
Enzima citosolico e ubiquitario nelle piante superiori. Si trova anche in numerose specie batteriche, cianobatteri e nelle alghe verdi (indicata con le sigle PEP carbossilasi, [...] PEPC, oppure con la nomenclatura enzimologica E.C. 4.1.1.31). La sua azione determina la carbossilazione irreversibile del fosfoenolpiruvato (PEP, Phosphoenolpyruvate) trasformandolo, in presenza di bicarbonato ...
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Particolare tipo di peptidoglicano che costituisce la parete cellulare dei batteri. La sua struttura presenta minime variazioni nelle diverse specie batteriche. ...
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Tiobatteriacee Famiglia di Batteri solfurei capaci di ossidare composti dello zolfo che, di solito, precipita in granuli all’interno o all’esterno delle cellule batteriche; si sviluppano in ambienti dove [...] siano presenti zolfo libero o suoi composti, come idrogeno solforato o tiosolfati. Vi appartiene il genere Thiobacter ...
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Studioso di igiene tropicale (Tetz 1879 - Colonia 1953), dal 1913 prof. all'univ. di Colonia. I suoi lavori riguardano varî argomenti di igiene e batteriologia (igiene delle popolazioni, entomologia, botulismo, [...] tifo, mutazioni batteriche, ecc.). ...
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Batteriologo (Montreal 1873 - Parigi 1949); prof. di biologia alla Yale University (1928-33) e poi all'Istituto Pasteur di Parigi. Importanti i suoi studî che portarono alla scoperta dei virus che infettano [...] le colture batteriche distruggendole, da lui stesso denominati batteriofagi (1917). Egli riuscì anche a dimostrare la natura corpuscolare del batteriofago, in seguito confermata dalle osservazioni al microscopio elettronico. ...
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Microrganismi unicellulari precedentemente inclusi nel regno Procarioti, ma attualmente considerati un dominio a sé stante, quello dei Bacteria.
Numerose attività metaboliche dei b. condizionano le possibilità [...] , S.N. Vinogradskij, I.I. Mečnikov, P. Ehrlich e numerosi altri. In quel periodo fu chiarito il rapporto tra determinate forme batteriche e le malattie che esse possono provocare nell’uomo e negli animali; con la necessità di coltivare in vitro i b ...
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batteria
batterìa s. f. [dal fr. ant. batterie, der. di battre «battere»]. – 1. a. Unità fondamentale dell’artiglieria: consta di quattro o più bocche da fuoco (obici, mortai, lanciabombe, bombarde, ecc.), raramente solo due, del personale...
batterico
battèrico (o bactèrico) agg. [der. di batterio] (pl. m. -ci). – Di batterî, proprio dei batterî: ceppo b., coltura b., tossine b.; letto b., impianto igienico di depurazione artificiale del liquame di fogna.