ULTRAVIRUS
Eugenio CENTANNI
. Più comunemente, ma meno esattamente, chiamati virus filtrabili, costituiscono una categoria di agenti infettivi, distinti dalle tre proprietà: essere filtrabili, invisibili, [...] complesso delle prove porta in generale a mettere la resistenza media degli ultravirus nel limite delle forme vegetative dei batterî: inattivati alle temperature fra 55° e 60° e dai disinfettanti alle comuni soluzioni. Ve ne sono tuttavia che dànno ...
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MEČNIKOV (Metchnikoff), Ilja Il′ič
Agostino Palmerini
Biologo russo, nato a Ivanovka (Charkov) il 16 maggio 1845, morto a Parigi il 15 luglio 1916. Nel 1864 fu a Giessen, alla scuola di zoologia di [...] al calomelano; enunciò una sua teoria della genesi della vecchiaia, attribuendola a tossine originate da fermentazioni batteriche nell'intestino crasso, circolanti nel sangue, le quali determinerebbero l'arteriosclerosi e, inoltre, un aumento del ...
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TIMOLO (sin. acido timico, para-metil-isopropil-fenolo; peso molecolare 150,11)
Remo DE FAZI
Alberico BENEDICENTI
È un fenolo che ha la formula di costituzione seguente:
È quindi il 4-isopropil-m-cresolo [...] para-cimene, dal piperitone, ecc.
Farmacologia. - Ha potere antisettico superiore a quello dell'acido fenico, così che talune specie batteriche sono uccise già a una diluizione di uno su 80.000, ma la scarsissima solubilità in acqua impedisce un suo ...
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Microbiologia industriale
Matilde Manzoni
L’uso biotecnologico dei microrganismi ha radici antichissime, in particolare per le cosiddette biotecnologie classiche che sfruttano i microrganismi per la [...] reattore compreso nell’intervallo 0,2÷0,4 e impiegabili con microrganismi unicellulari (per es., lieviti e la maggior parte dei batteri), i più diffusi sono quelli a elica marina, a palette e a turbina (la turbina Rushton è la più diffusa). Tra ...
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GORINI, Luigi
Luciana Migliore
Eva Alessi
Nacque a Milano il 13 nov. 1903 da Costantino, professore di batteriologia agraria, e da Lucia Briosi, figlia del direttore dell'istituto di botanica dell'Università [...] chimica biologica dell'Università, diretto da C. Fromageot: le ricerche condotte per sette anni nel campo della biochimica batterica lo segnalarono all'attenzione della comunità scientifica, così che nel 1955 fu invitato da Bernard Davis a proseguire ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Giorgio Strano
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del Novecento l’industria farmaceutica si è evoluta a partire da tecniche artigianali [...] eventuali proprietà battericide del colorante stesso o per modificare le formule dei coloranti in modo da inserire agenti velenosi per i batteri o i protozoi infettivi. Sulla base di ciò, nel 1909, mette a punto il primo prodotto di sintesi, a base ...
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Macromolecole costituite da una, o più, lunghe catene polipeptidiche (dette anche protidi). Le p. costituiscono la classe di molecole organiche più abbondanti in tutti gli organismi viventi; si trovano [...] sintetasi (fig. 6). Vi sono almeno due tipi di tRNAmet ma solo uno, chiamato tRNAmeti, può iniziare la sintesi proteica. Nei Batteri il gruppo amminico della metionina viene modificato per l’aggiunta di un gruppo formile e questo fa sì che la sintesi ...
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Originariamente, la cura, attuata per alcune malattie infettive (scarlattina, tifo ecc.), consistente nella somministrazione di vaccini o di sieri specifici, per realizzare uno stato di immunità, rispettivamente [...] di inserire un gene isolato, codificante le molecole immunogene, in un sistema di replicazione naturale: utilizzando cellule batteriche, lieviti o cellule di mammifero, si può provvedere alla sintesi e alla purificazione di prodotti utilizzabili per ...
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(App. V, i, p. 504)
Negli ultimi due decenni si è avuto un rapido progresso nell'ambito della conoscenza e della cura delle malattie che coinvolgono il cuore e l'intero apparato cardiovascolare; infatti [...] il cuore) può anch'esso essere interessato con una certa frequenza da processi infiammatori (anche conseguentemente a infezioni batteriche o virali originate da altra sede), oppure da traumi e da tumori, specie per estensione di tumori delle ...
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MARCHIAFAVA, Ettore
Anatomo-patologo e clinico, nato in Roma il 3 gennaio 1847, vi compì i suoi studî di medicina ottenendo la laurea nel 1871. Prestò servizio in qualità di assistente negli ospedali [...] per l'anatomia patologica, ma anche per la fisiopatologia di questa intossicazione. Riguardo allo studio delle infezioni batteriche, ricordiamo: le osservazioni sull'agente etiologico della meningite cerebro-spinale, che hanno preceduto quelle di A ...
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batteria
batterìa s. f. [dal fr. ant. batterie, der. di battre «battere»]. – 1. a. Unità fondamentale dell’artiglieria: consta di quattro o più bocche da fuoco (obici, mortai, lanciabombe, bombarde, ecc.), raramente solo due, del personale...
batterico
battèrico (o bactèrico) agg. [der. di batterio] (pl. m. -ci). – Di batterî, proprio dei batterî: ceppo b., coltura b., tossine b.; letto b., impianto igienico di depurazione artificiale del liquame di fogna.