(fr. Bastille) Fortezza parigina; costruita tra 1370 e 1382, fin dall’epoca di Luigi XI servì come prigione e luogo di tortura dei condannati a morte, e sotto Enrico IV anche a conservare il tesoro regio. Al tempo di Luigi XIII, divenne prigione di Stato. Il 14 luglio 1789 fu presa d’assalto e incendiata dal popolo parigino; due giorni dopo l’Assemblea nazionale ne deliberò la demolizione, che segnò ...
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Giornalista italiano (Bastiglia 1944 - Washington 2019), figlio di Guglielmo. Corrispondente da Bruxelles (1970) e da Washington (1973) per La Stampa, passò poi (1977) al Corriere della sera come articolista [...] e inviato speciale a Mosca. Dopo aver aperto per La Stampa la redazione di Tokyo nel 1982, passò a la Repubblica come capo della redazione di Parigi (1985) e poi (1986-92) inviato speciale a Washington. ...
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Generale (Parigi 1696 - ivi 1788). Uscito dalla Bastiglia, dopo 14 mesi di detenzione per le sue eccessive attenzioni nei confronti della duchessa di Borgogna, partecipò all'assedio di Friburgo (1713). [...] Riprese la sua vita avventurosa, e poi combatté con valore nelle campagne del 1733-34 e nella guerra per la successione d'Austria, meritandosi il bastone di maresciallo di Francia (1748). Scoppiata la ...
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Uomo politico (Bordeaux 1755 - Parigi 1793). A Parigi, partecipò alla presa della Bastiglia, poi propagandò le idee della Rivoluzione a Bordeaux e a Tolosa. Tornato a Parigi aderì al club dei Giacobini [...] e ne fu inviato, ma con scarsissimo successo, presso le armate dei Pirenei e del Belgio (1792-93). Sostenne Robespierre contro i Girondini, ma sospettato di intese coi Girondini stessi, e addirittura con ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Montargis, Loiret, 1751 - Parigi 1793), fu imprigionato alla Bastiglia (1783) per la sua attività. Nel 1786 pubblicò un Coup d'oeil philosophique sur le règne de Saint [...] Louis; nel 1789 partecipò alle giornate di sommossa popolare; più tardi fu membro della Comune e deputato alla Convenzione ove, pur votando la Repubblica, si pronunziò contro la morte di Luigi XVI. Divenuto ...
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Rivoluzionario (Saint-Pol, Pas-de-Calais, 1769 - Vendôme 1797). Partecipò nel 1789 alla presa della Bastiglia; fu poi (1792) amministratore del Pas-de-Calais, segretario di Joseph Le Bon e accusatore pubblico. [...] Arrestato dopo il termidoro come terrorista, poi amnistiato, fu nel 1796 uno dei capi principali della congiura di Babeuf. Condannato per questo a morte, salì il patibolo già morente per un tentativo di ...
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Storiografo e teologo (Parigi 1625 - Melun 1709), trascorse molti anni a Port-Royal; giansenista, fu imprigionato nella Bastiglia (1666-1668); collaborò alla traduz. della Bibbia dei fratelli Le Maistre [...] de Sacy, tradusse e commentò il Salterio, il Nuovo Testamento (con note tratte da s. Agostino) e scritti di Padri, tra cui le omelie di s. Giovanni Crisostomo; l'opera principale sono i Mémoires pour servir ...
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Uomo politico (Grenoble 1735 - Lione 1826). Ministro di stato senza portafoglio dal 1788, dopo la presa della Bastiglia sostituì M. de Villedeuil come segretario di stato della casa reale (affari interni). [...] Attaccato duramente da Mirabeau, solo alla fine del dic. 1790 si dimise. Emigrato, nel 1795 ebbe l'incarico di ministro della casa reale di Luigi XVIII; rientrato in patria nel 1814, fu nominato pari di ...
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Rivoluzionario e generale (Parigi 1752 - ivi 1809); partecipò, come capo di un battaglione della guardia nazionale, alla presa della Bastiglia (1789); comandante della guardia nazionale di Parigi (1792), [...] ebbe l'incarico di condurre al Tempio la famiglia reale e di custodirvela. Arrestato (1793), fu liberato dopo il Termidoro; subì poco dopo una nuova detenzione, per sospetto di orleanismo; Napoleone lo ...
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sbastigliato
agg. [der. di Bastiglia, col pref. s- (nel sign. 4)]. – Privato della Bastiglia, nome di una fortezza di Parigi che nel sec. 18° serviva come prigione dei condannati a morte; la parola compare nel titolo di un’ode, Parigi sbastigliata,...
quattordici
quattórdici agg. num. card. [lat. quat(t)uordĕcim, comp. di quat(t)uor «quattro» e decem «dieci»]. – Numero composto di dieci più quattro unità, e il segno che lo rappresenta (in cifre arabe 14, in numeri romani XIV): un ragazzo...