Polglase, Van Nest
Stefano Masi
Scenografo cinematografico statunitense, nato a New York il 25 agosto 1898 e morto a Los Angeles il 20 dicembre 1968. Supervisionò il design di tutte le produzioni della [...] di situazioni perturbanti e minacciose. La visione deformata della dimensione spaziale assume un'importanza di primo piano nel panorama barocco di Citizen Kane, dove le costruzioni di P. e il panfocus del direttore della fotografia Gregg Toland ...
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Peck, Gregory (propr. Eldred Gregory)
Luigi Guarnieri
Attore cinematografico statunitense, nato a La Jolla (California) il 5 aprile 1916 e morto a Los Angeles il 12 giugno 2003. Considerato un vero mito [...] arrivò con il personaggio dai tratti violenti e per lui insolitamente negativi, coinvolto in una contrastata love story nel western barocco Duel in the Sun (1946; Duello al sole) di King Vidor, accanto a Jennifer Jones (nel ruolo della conturbante ...
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Kalatozov, Michail Kostantinovič
Daniele Dottorini
Nome d'arte di Michail K. Kalatozišvili, regista cinematografico georgiano, nato a Tiflis (Georgia) il 28 dicembre 1903 e morto a Mosca il 26 marzo [...] E. Samojlova e Aleksej V. Batalov, e alla creatività dell'operatore Sergej P. Urusevskij. Il linguaggio di K. risultò originale, barocco e rigoroso al tempo stesso; il film, che ebbe uno straordinario successo di critica e di pubblico, segnò l'inizio ...
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Baker, Roy Ward
Roy Menarini
Regista cinematografico inglese, nato a Londra il 19 dicembre 1916. Nella sua lunga carriera, svoltasi in Inghilterra (con un intervallo a Hollywood) dagli anni Trenta fino [...] terzo episodio di una serie assai popolare, poi con l'horror. Negli anni Settanta infatti B., con un linguaggio visionario e barocco, ha inserito in questo genere anche il gusto dell'ambiguo e il fascino di un erotismo macabro. Dopo Scars of Dracula ...
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OZEP, Fedor
Daniele Dottorini
Ozep, Fëdor (propr. Ocep, Fëdor Aleksandrovič)
Sceneggiatore e regista russo, nato a Mosca il 9 febbraio 1895 e morto a Los Angeles il 20 giugno 1949. Emigrato alla fine [...] Tarakanova (1938) dove, nella cornice aristocratica della vicenda, appare tutta la sua predilezione per un cinema ricercato e barocco. Dopo la Seconda guerra mondiale O. lavorò in Spagna (Cero en conducta, 1946), negli Stati Uniti, dove diresse ...
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western Genere cinematografico d’avventura che, attraverso le vicende di pionieri, cowboy e fuorilegge, affronta il tema della ‘frontiera’ all’epoca della colonizzazione delle regioni occidentali (West) [...] anni 1970. Negli anni successivi, il sostanziale esaurimento del genere è interrotto o da operazioni di sapore decadente e barocco (I cancelli del cielo, 1980, di M. Cimino) e neoclassico (Silverado, 1985, di L. Kasdan; Il cavaliere pallido, 1985 ...
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Un chant d'amour
Eric De Kuyper
(Francia 1950, bianco e nero, 26m), regia: Jean Genet; produzione: Nikos Papatakis; sceneggiatura: Jean Genet; fotografia: Jacques Natteau; montaggio: Jean Genet.
In [...] , con assoluta abilità, eviti qualsiasi illustrazione o trasposizione del proprio stile letterario ‒ stile che, semplificando, può dirsi barocco. E anche dove si serve di metafore, tono e carattere sono assolutamente 'non letterari', come nel caso ...
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Ferretti, Dante
Stefano Masi
Scenografo cinematografico, nato a Macerata il 26 febbraio 1943. Sostenitore di una estetica del 'meraviglioso', si è mosso attraverso le diverse epoche con una libertà [...] labirintico di La città delle donne (1980), alle dimensioni kolossal di E la nave va (1983), film in cui il barocco felliniano viene declinato da F. in una chiave quasi kitsch, più evidente nella ricostruzione del paesino emiliano in La voce della ...
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Donati, Danilo
Stefano Masi
Scenografo e costumista cinematografico, nato a Luzzara (Reggio nell'Emilia) il 6 aprile 1926 e morto a Roma il 1° dicembre 2001. Ha portato nel cinema la sua fantasia di [...] pittore dalla vena barocca, capace di trasfigurare la realtà tanto nel panorama surreale di Federico Fellini quanto nell , grazie all'estro di D., un periodo di splendore barocco, che si prolungò nelle visionarie rivisitazioni della provincia naif di ...
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Besson, Luc
Silvia Colombo
Regista cinematografico francese, nato a Parigi il 18 marzo 1959. Le invenzioni visive e un'attenzione particolare alla bellezza delle immagini, la ricerca di profondità psicologica [...] sua fantasia e di inventare, con acrobazie visive e una certa dose di ironia, un mondo proiettato in un futuro fantastico e barocco. Nel 1999 si è confrontato con il mito della pulzella d'Orléans (Jeanne d'Arc, 1999, Giovanna d'Arco) e, nel narrare ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.