Architetto e pittore (Praga 1667 - ivi 1723), di lontana origine italiana (i suoi antenati erano emigrati in Boemia come scalpellini e vi si erano stabiliti da tre generazioni). Accanto a K. I. Dientzenhofer, [...] in una stilizzazione libera, audace ed elegante, e con un uso sottile dei simboli (la stella, ecc.); mentre completamente barocca è l'originale concezione di tre spazî ellittici sormontati da cupola senza tamburo nella chiesa di Rajhrad. In ambito ...
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Scultore (n. Malines - m. Roma 1602); attivo a Roma già prima del 1567, appartiene al gruppo di scultori fiamminghi che sulla fine del sec. 16º vi prepararono, pur senza avere grandi doti di originalità, [...] l'avvento del barocco. Fu anche restauratore di statue antiche. Opere in varie chiese romane (S. Maria dell'Anima: monumento al duca C. F. di Cleves; S. Maria Maggiore: monumenti a Pio V e a Paolo V, ecc.). ...
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CORALLO, Francesco
Mario Bencivenni
Artista di ignote origini, operò negli ultimi tre decenni del Seicento a Roma assieme ai numerosi artisti che gravitavano attorno alla corte del cardinale Flavio [...] cui Firenze diveniva un centro importante per la vicenda del barocco italiano, con la presenza di Luca Giordano e l' romane in un clima di ormai latente crisi dell'esperienza barocca.
In origine doratore, come testimoniano i primi lavori per il ...
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L’arte di dare forma e realizzare spazi fruibili per le necessità dell’uomo. Da un ambito professionale tradizionalmente circoscritto alla sola arte del costruire, il concetto di a. ha progressivamente [...] di V. Scamozzi del 1615, ritenuto conclusivo di quella fase cronologica), si giunge alla stesura di testi del periodo barocco (Opus architectonicum di F. Borromini; i trattati dell’Architettura civile di G. Guarini ecc.) o a quelli dei cosiddetti ...
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Famiglia di scultori e architetti di origine catalana, attivi prevalentemente a Madrid e a Salamanca nei secc. 17º e 18º. Gli esponenti più significativi sono i fratelli José Benito, Joaquín e Alberto, [...] iniziatori di quello stile tardo barocco che dal loro nome è chiamato appunto churriguerismo (v. oltre). José Benito (Madrid 1665 - ivi 1725) ebbe grande fama per i suoi fastosi retablos, concepiti come monumentali fondali e caratterizzati dall' ...
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Pittore (Belluno 1659 - Venezia 1734). Attivo nei principali centri artistici italiani ed europei, in particolare a Venezia, inaugurò un tipo di pittura chiara e luminosa, dall'impianto compositivo scenografico, [...] opere, rinnovando la cultura locale attraverso la riscoperta del colorismo di P. Veronese, articolato su schemi decorativi e prospettici barocchi (dipinti in S. Marziale, 1699-1701; pala con S. Gregorio Magno e affresco dell'abside di S. Giustina a ...
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In architettura, membratura che ha origine nella cornice classica, costituita da un listello di altezza e sporgenza notevoli, aggettante rispetto alle modanature della sottocornice e al piano del fregio, [...] e sormontato dalla cimasa. Nelle cornici del Rinascimento e del Barocco, il g. è in genere semplice e ha una sporgenza di poco superiore alla propria altezza. Negli edifici moderni ha spesso importanza solamente pratica. ...
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Scultore (Forchtenberg am Kocher, Württemberg, 1585 o 1588 - Schwäbisch Hall 1662). Fu in Italia tra il 1609 e il 1614. Noto soprattutto per le sue statuette, intagliate in bosso, avorio, alabastro, che [...] denotano il suo sviluppo dal tardo manierismo al barocco di origine fiamminga. ...
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Storica dell’arte italiana (Mondovì, Cuneo, 1925 - Torino 2022). Docente di Storia dell’Arte moderna presso l’università di Torino dal 1969 al 1976 nella facoltà di Magistero e dal 1976 al 1997 alla facoltà [...] i titoli fondamentali dei volumi pubblicati dalla studiosa: Jaquerio e il realismo gotico in Piemonte (1965), Le Metamorfosi del Barocco (1967), Architettura dell'eclettismo. Un saggio su G.B. Schellino (con R. Gabetti, 1973). Per l’Istituto della ...
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Scultore e architetto (Malines 1617 - ivi 1697). Allievo e amico di P. P. Rubens, di cui seguì lo stile specialmente nelle figure e bassorilievi in avorio conservati a Malines, Vienna, Madrid e Monaco. [...] Nella grande scultura fu fortemente influenzato dal Barocco italiano (mausoleo dell'arcivescovo Creusen in Saint-Rombaut e altorilievi in Notre-Dame-d'Hanswijck a Malines). Fu meno valente come architetto (Notre-Dame-d'Hanswijck a Malines; cappella ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.