Pittore e incisore (Londra 1697 - ivi 1764). Precursore, già alcuni decenni prima di J.-B.-S. Chardin e P. Longhi, di un gusto borghese contrapposto al gusto aulico del classicismo e del barocco, codificò [...] il suo credo artistico in The analysis of beauty (1753) che, benché biasimato dai contemporanei, costituisce la base del pensiero artistico inglese del suo tempo. Abilissimo ritrattista, ottenne enorme ...
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Medaglista (Augusta 1654 - ivi 1719). È autore di numerosissime medaglie commemorative, religiose (serie di papi), ecc. Incise anche monete per parecchie città e corti della Germania. È uno dei più significativi [...] medaglisti del tardo barocco tedesco. ...
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VALVASSORI, Gabriele
Alfredo Petrucci
Architetto e disegnatore, nato a Roma il 21 agosto 1683, morto ivi il 7 aprile 1761. Dal 1730 al 1735, restaurò il palazzo Doria-Pamphili, dandogli quella leggiadra [...] V. mostrò nella decorazione di qualche altro edifizio romano. Ma si trattava di frutti sporadici, apparsi mentre il tumulto barocco stava per cedere quasi bruscamente in Roma il posto alla compostezza neoclassica. Il temperamento del V. doveva trovar ...
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DIZIANI, Gaspare
Sergio Claut
Figlio di Giustina e Giuseppe "De Ciano", nacque a Belluno il 24 genn. 1689; fu allievo in patria di Antonio Lazzarini, ultimo interprete provinciale, ma non spregevole, [...] , Aggiunte all'arte di G. D., in N. Grassi e il rococò europeo, Udine 1984, pp. 193-196; G. Gamulin, Dal barocco al rococò: una distinzione tutt'altro che facile, ibid., p. 205; L. Menegazzi, Di Gaspare, Giuseppe e Antonio Diziani, in Arte veneta ...
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Pittore (Concordia Sagittaria 1637 - Portogruaro 1692). Si formò verosimilmente a Venezia, operò soprattutto per le chiese udinesi. Per l'audacia degli scorci, il colore caldo, la cultura eclettica, è [...] tra i più notevoli pittori del barocco nel Veneto. ...
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Pittore, scultore e architetto (Cigoli, San Miniato, 1559 - Roma 1613). Scolaro di A. Allori, risentì pure l'influsso di Santi di Tito e del Barocci: insistendo su effetti patetici, calda coloritura e [...] intensità di effetti chiaroscurali, il C. fu tra gli iniziatori del barocco fiorentino (Martirio di s. Stefano, 1597, e S. Francesco stigmatizzato, Firenze, Pitti; S. Antonio, Cortona, S. Francesco; tela per il soffitto della chiesa dei Cavalieri a ...
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Scultore (Anversa 1667 - ivi 1737); viaggiò in Europa e fu a Roma e a Napoli. La sua opera più nota è il grande pulpito ligneo (1721), ora nella cattedrale di Malines, di un esuberante gusto barocco. Anche [...] suo figlio Michiel (n. 1704 - m. 1777) fu scultore ...
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Scultore (m. Pirna, Slesia, 1624), originario di Apolda (Turingia), attivo a Pirna. La sua opera principale è il monumento funebre della famiglia Bunau nella chiesa di Türmitz presso Ustr nad Labem (Boemia), [...] del 1611, grandioso complesso barocco. ...
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Storico dell'arte, nato a Norderney il 4 settembre 1881. Insegnò storia dell'arte nelle università di Karlsruhe, Rostock, Colonia, Berlino, Francoforte.
I suoi lavori riguardano soprattutto la storia dello [...] stile barocco e dell'urbanistica. Fra essi sono: Die Baukunst des 17. und 18. Jahrhunderts in den romanischen Ländern, 1915 (pubblicato nella collezione, da lui diretta, del Handbuch der Kunstwissenschaft, Athenaeum Verlag) e Barockskulptur, 1929. ...
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Pittore (Salins 1590 circa - Parigi 1650). Formatosi a Ligne, in seguito a Roma fu influenzato da Lanfranco. Fu poi a Parigi, dove lavorò con S. Vouet. Tornato a Roma (1635-45), eseguì opere d'impianto [...] barocco con elementi classici; notevoli le decorazioni dei soffitti di palazzo Peretti (oggi Almagià) e le incisioni da opere classiche (1638-45). Di nuovo a Parigi, eseguì tra l'altro alcune decorazioni dell'hôtel La Vrillière (perdute) e dell'hôtel ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.