CASALI, Gregorio
Claudio Mutini
Nacque a Bologna nel 1652 dal senatore Mario Ignazio e dalla contessa Ippolita Bentivoglio. La nobiltà della madre e il prestigio del padre dovettero procurargli un'infanzia [...] per il prestigio paterno, il C. si rivolgeva con assiduità ai libri di poesia più famosi nel tardo periodo del Barocco e avrà accomunato all'ammirazione per l'eloquenza sacra del Bartoli e del Malvezzi quella per la lirica concettistica già volta ...
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Critico letterario, nato a Roma il 23 settembre 1933. Allievo di N. Sapegno, dal 1976 ordinario di Letteratura italiana all'università di Roma La Sapienza. Fortemente impegnato nella politica (è stato [...] , 1975; La lirica del Seicento, 1975) riuniti nel volume dedicato a Il Seicento. La nuova scienza e la crisi del barocco della Letteratura Italiana Laterza (vol. 5°, 1974). Dirige la Letteratura Italiana Einaudi e per la Nuova Italia la Storia e ...
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CHIABRERA, Gabriello
Nicola Merola
La nascita del savonese C., contro la sua testimonianza databile al 18, e non l'8, del giugno 1552, fu preceduta di quindici giorni dalla morte del padre Gabriello, [...] 22; G. Costa, La leggenda dei secoli d'oro nella lett. ital., Bari 1972, ad Ind.;M. Turchi, G. C. e la lirica del classicismo barocco, in Studi in memoria di L. Russo, Pisa 1974, pp. 50 ss.; A. Asor Rosa, Il Seicento, in La letteratura ital. Storia e ...
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Critico letterario italiano (Ivrea 1913 - Bruino 2002), dal 1948 prof. di letteratura italiana nell'univ. di Torino; insieme con V. Branca direttore della rivista Lettere italiane. Tra i suoi scritti, [...] Immagini e problemi di letteratura italiana (1966); Letteratura religiosa (2 voll., 1967); Nel mondo della "Gerusalemme" (1968); Barocco in prosa e in poesia (1969); Manzoni europeo (1971); Tre studi sul teatro (1976); La composizione dei "Sepolcri ...
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RAYMOND, Marcel
Critico letterario svizzero, di lingua francese, nato a Ginevra il 20 dicembre 1897 e morto ivi il 24 marzo 1956. Dopo aver conseguito il dottorato in lettere alla Sorbona, ebbe (1936) [...] francese, dà un considerevole apporto all'attuale storiografia rivolta ad un'accentuazione positiva non soltanto dell'età barocca, quanto anche del "barocco" come termine indicativo di una categoria e di un atteggiamento spirituale verso l'arte ed i ...
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(o Accademia dell’A.) Accademia letteraria, fondata a Roma (1690) da G.V. Gravina, G.M. Crescimbeni e altri 12 letterati, dopo la morte di Cristina di Svezia, nel cui salotto erano soliti riunirsi. Il [...] trasformata in un istituto di cultura nel campo degli studi storico-letterari.
Nata con un deciso programma di reazione al gusto barocco, l’A., in nome di un ideale di classicità e di razionalismo, diede vita a una poesia nella quale si rispecchiava ...
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Filosofo, saggista e critico letterario tedesco di famiglia ebraica, nato a Berlino il 15 luglio 1892, morto suicida a Port Bou (Catalogna) il 26 settembre 1940. Studiò nelle università di Friburgo, Berlino, [...] ruolo di rilievo nella sua riflessione filosofica. Nel 1925 sottopose all'università di Francoforte un lavoro sul dramma barocco tedesco (Ursprung des deutschen Trauerspiels, pubblicato nel 1928; trad. it. Torino 1971), con l'obiettivo di conseguirvi ...
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VEDEL, Valdemar
Giuseppe GABETTI
Letterato e storico danese, nato a Copenaghen il 9 novembre 1865. Dal 1895 docente di storia della letteratura all'università, fu nominato professore nel 1911. Ingegno [...] volentieri si recò in Italia (v. le impressioni di viaggio Fra Italien), evocò la storia della cultura italiana in tutta una serie di volumi su Dante (1894) sul Barocco (1918) e sul Rinascimento (Renaissancens Frembrud, 1922; Højrenaissancen, 1923). ...
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Decadentismo
Mario Praz
sommario: 1. Termini del decadentismo. 2. Diverse fasi del decadentismo? 3. Estensione della parola ai tempi moderni. 4. La nevrosi. 5. Precursori. 6. Flaubert, Gautier, Baudelaire. [...] e i dialoghi di Platone potevan così qualificarsi (v. Praz, 19664, Introduzione). Il manierismo, periodo inserito tra il Rinascimento e il barocco dagli storici dell'arte del nostro secolo, si è poi dilatato al punto che Gustav René Hocke l'ha visto ...
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ANDRÉS, Giovanni
Miquel Batllori
Nacque a Planes, nell'antico regno di Valenza (oggi in provincia di Alicante, Spagna), il 15 febbr. 1740, da Miguel (di famiglia di origine aragonese stabilitasi nella [...] 'Italia dell'umanesimo, della cui eredità, secondo l'A., si viveva ancora. L'A., prettamente neoclassico, misconosceva i valori del barocco, che considerava l'epoca del cattivo gusto; del Medioevo non salvava né l'arte gotica né alcun'altra sorta di ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.