BIGIOLI, Filippo
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Nacque a San Severino Marche, il 4 giugno 1798, da Venanzio, da cui apprese i primi elementi del disegno.
Venanzio, nato a Frontale (San Severino Marche) nel 1771, operò come scultore [...] a San Severino Marche, dove lasciò numerose opere che testimoniano una tecnica esperta e che risentono nello stile dell'influsso barocco (secondo il Chiocci, era stato a studiare a Venezia con "emigrati francesi"). Morì a San Severino il 19 dic. 1854 ...
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BOSCHI, Giuseppe
Hugh Honour
Nacque a Roma intorno al 1760. Nulla sappiamo della sua attività sino al 1783, anno in cui vinse il primo premio della seconda classe di scultura dell'Accademia di S. Luca [...] dei tre angeli, tuttora conservato nelle collezioni dell'Accademia, che rivela la sua abilità di modellatore in uno stile tardo barocco sfiorato da spirito neoclassico. Nel 1786 compare nello Stato d'anime di S. Andrea delle Fratte come "scultore aet ...
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Cantante tedesco (n. Eltville 1967). Controtenore, iniziato al canto fin da bambino, studiò alla Schola Cantorum Basiliensis con R. Levitt e R. Jacobs. Importante fu il debutto nel 1993 con la Passione [...] tra 20° e 21° secolo. Dotato di tecnica eccellente e di timbro luminoso, si è specializzato nel repertorio barocco, esibendosi nelle più prestigiose istituzioni musicali del mondo. Di grande rilievo la sua produzione discografica, che comprende in ...
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Predicatore di corte (Aerøskjøbing 1587 - Vordinborg 1637), pastore protestante e poeta danese. Fu anche vescovo di Trondhejm (1618). Di lui si ricordano: Kong Davids Psalter (1623), adattamento danese [...] con l'aggiunta dopo ogni salmo di una quartina che lo riassume, e l'Hexaëmeron, versione libera, in esametri con rima interna e finale e in alessandrini, della Première semaine del Du Bartas, uscita postuma nel 1661: acerbo frutto del barocco danese. ...
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FERRARIO, Carlo
Amalia Pacia
Nacque a Milano il 7 sett. 1833 da Giuseppe, maniscalco, e da Francesca Basulli. Frequentò le scuole comunali di S. Antonio, ma fu presto costretto a trovarsi un'occupazione [...] poi garzone di bottega nell'impresa di un decoratore locale, certo Sala, detto Ira, che esegui gli ornati in stile barocco di palazzo Riva, dove la madre lavorava come portinaia.
Appassionato di rappresentazioni teatrali, il F., già da giovanissimo ...
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Forma latinizzata di Quellyn, cognome di una famiglia di scultori, pittori e incisori fiamminghi, attivi nei secc. 17º e 18º. Erasmus I, scultore (Liegi 1584 circa - Anversa 1640 circa), fu il capostipite. [...] di Rubens, fu noto, tra l'altro, come ritrattista. Artus il Vecchio (Anversa 1609 - ivi 1668), il più noto scultore barocco fiammingo, allievo del padre, fu influenzato a Roma da A. Algardi e F. Duquesnoy, poi da Rubens (Ercole e la Costanza ...
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Pittore (Londra 1624 - ivi 1680). Si formò probabilmente all'estero; nominato "serjeant painter" da Carlo II, fu il primo inglese ad affrontare tutti i generi della pittura e fu particolarmente apprezzato [...] Court) è tra le prime espressioni del genere dei ritratti di case di campagna. La decorazione del soffitto dello Sheldonian Theatre di Oxford (1668-69), dalle complesse figurazioni allegoriche, denota la conoscenza del barocco italiano e francese. ...
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Critico e storico della letteratura italiano (Premia, Novara, 1884 - S. Maria Maggiore, Novara, 1952), prof. all'Università cattolica di Milano (dal 1927) e all'univ. di Bologna (1936-52); diresse Convivium [...] notevoli specialmente i suoi studî sul Sei-Settecento (Storia della poesia frugoniana, 1920; Il Parnaso in rivolta, 1940; Il barocco in Arcadia, 1950; Poesia e canto, 1951), sul pre-Risorgimento, sul Petrarca (Nella selva del Petrarca, 1942; ecc.) e ...
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Famiglia di architetti tedeschi, oriundi dei dintorni di Aibling (Baviera), rappresentata specialmente dai fratelli Georg, Johann, Johann Leonhard (attivi a Bamberga e dintorni), Christoph e dal figlio [...] a Praga; la chiesa di Obořištĕ; S. Chiara a Cheb, ecc.); la sua opera è interessante per l'assimilazione del barocco italiano. Georg (n. 1643 - m. Waldsassen, Palatinato Superiore, 1689) lavorò al collegio gesuitico di Amberg e nella chiesa dei ...
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Scultore (Pellio Inferiore, Como, 1610 - Roma 1686). Dopo aver lavorato a Napoli e negli Abruzzi, fu a Roma, collaboratore di G. L. Bernini e di A. Algardi. Personalità di non grande rilievo, il F. ebbe [...] degli scultori dell'ultima generazione del Seicento. Il F. cercò di contemperare le due correnti maggiori del secolo (classicismo e barocco) in uno stile eclettico che già inclina verso il gusto settecentesco. Tra le sue opere in Roma, le pale d ...
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barocco2
baròcco2 s. m. e agg. [prob. incrocio del fr. baroque (dal port. barroco «perla scaramazza») e di baroco, nome scolastico d’un tipo di sillogismo] (pl. m. -chi). – 1. a. Termine che, usato dapprima (fin dal sec. 16°) per significare...
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.