Storica dell'arte, nata a Firenze il 2 aprile 1927. Laureatasi a Firenze nel 1949, è stata libera studiosa fino al 1958, svolgendo attività di assistente presso il Magistero di Firenze dal 1954 al 1958. [...] ) e la Storia moderna dell'arte in Italia (vol. 3°, in 2 tomi, 1990-92; vol. 1°, 1998; il 2° vol. è in corso di pubblicazione).
bibliografia
Paola Barocchi, in Accademia Nazionale dei Lincei, Premi "Antonio Feltrinelli" 1991, Roma 1991, pp. 69-75. ...
Leggi Tutto
Storica dell'arte italiana (Firenze 1927 - ivi 2016). Prof. univ. dal 1966, ha insegnato alla Scuola Normale di Pisa dove ha costituito e diretto anche il Centro di elaborazione automatica di dati e documenti storico-artistici. Prof. emerito della stessa, si è dedicata soprattutto allo studio del Rinascimento e del Manierismo (Il Rosso Fiorentino, 1950; Vasari pittore, 1964; Michelangelo e la sua scuola, ...
Leggi Tutto
ANTINORI, Giovanni
Paola Barocchi
Nato a Camerino nel 1734, studiò a Roma, dapprima alla Sapienza, poi architettura col marchese Girolamo Theodoli. Recatosi a Lisbona pregò il nunzio apostolico monsignor [...] Conti, suo conterraneo, di presentarlo al re Giuseppe I per aver parte nella ricostruzione della città dopo il terremoto del 1755. Fu accolto favorevolmente, tanto da essere nominato architetto di corte. ...
Leggi Tutto
AZZOLINI, Tito
Paola Barocchi
Nacque a Bologna il 3 giugno 1837; allievo del collegio artistico Venturoli, sino al 1857 studiò architettura e prospettiva presso l'Accademia di Belle Arti avendo come [...] maestro Fr. Cocchi (a cui dedicherà un libretto: F. C. pittore architetto, ricordi biografici, Bologna 1881) e si diede quasi esclusivamente alla scenografia. Abbiamo notizia solo delle scenografie eseguite ...
Leggi Tutto
Pittore (Basilea 1668 - ivi 1748). È uno dei più notevoli pittori barocchi della Svizzera, attivo come decoratore (palazzo del margravio del Baden a Basilea) e ritrattista. Le sue opere risentono dell'arte [...] di Ch. Lebrun e di P. Mignard ...
Leggi Tutto
Scultore e architetto (m. Napoli 1690). Fu uno dei più attivi decoratori barocchi napoletani. Come architetto, costruì a Napoli, tra l'altro, la chiesa di S. Maria dell'Aiuto (1674), le cupole delle chiese [...] dei Gerolamini e di Montesanto, la chiesa di S. Severo alla Sanità (1681) ...
Leggi Tutto
Scultore (Cavallerleone 1736 - Torino 1796). Da una espressività e un gusto scenografico barocchi si volse verso modi impregnati di sensibilità neoclassica: Maddalena (Casale, duomo), Ss. Trinità tra angeli [...] (Torino, S. Francesco); Storie di s. Filippo Neri (Torino, S. Filippo); Storie di s. Evasio (Casale, duomo); la Fama sulla tomba di Vittorio Amedeo II a Superga ...
Leggi Tutto
Architetto siciliano (sec. 18º). Si formò probabilmente con il cognato R. Gagliardi, interpretandone in maniera classicheggiante i modi barocchi; fu attivo soprattutto a Noto (palazzo Ducezio, ora municipio, [...] 1746; chiesa di Montevergine, 1748; ecc.) ...
Leggi Tutto
CASABURI URRIES, Pietro
Salvatore Nigro
Appartenne, insieme con il fratello Lorenzo, alla generazione dei poeti napoletani tardo-barocchi, partecipi del clima socioletterario succeduto alla rivolta [...] di Masaniello (1647). La produzione lirica è spesso frutto di un esercizio retorico su schemi ormai usurati e il più delle volte occasione per sperticati omaggi encomiastici e giochi da società letteraria ...
Leggi Tutto
Architetto (fine sec. 17º - inizî 18º). Lavorò soprattutto a Vicenza, continuando nello stile dello Scamozzi pur introducendovi motivi barocchi (Palazzo Barbieri-Piovene, 1676-80; la chiesa dell'Aracoeli, [...] a lui attribuita, 1675, si basa su un disegno del Guarini). L'opera più nota è la basilica di Monte Berico, di cui progettò l'ampliamento nel 1688 ...
Leggi Tutto
barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...