Scultore (Geraardsbergen 1644 - Kerkrade 1730). Allievo di A. Quellinus ad Anversa, fu scultore di Carlo II di Spagna, primo scultore della città di Bruxelles e della corte di Düsseldorf. Dalle prime soluzioni [...] classicheggianti ispirate alla scuola francese (Diana e Narciso, Musées Royaux, Bruxelles) si volse a soluzioni barocche derivate dalla scuola locale (Fontana, Musées Royaux, Bruxelles). Notevoli i ritratti di personaggi della corte di Düsseldorf ( ...
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Architetto catalano (Reus 1852 - Barcellona 1926). Stabilitosi a Barcellona nel 1868, esordì sotto l'influenza di E.-E. Viollet-le-Duc e di J. Ruskin. Risentì anche del "mudejar" e del Barocco. Le sue [...] stilisticamente lontane dall'architettura ufficiale e quasi ignorate dalla critica a lui contemporanea, che le definì "tardo-barocche", sono caratterizzate da un rigore strutturale sul quale si impostano elementi di fantasia. Fu attivo principalmente ...
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Scrittore d'arte (Oria, Brindisi, 1725 - Roma 1798), fu il più rigoroso teorico del neoclassicismo. Nel 1761 si stabilì a Roma dove, in contatto con A. R. Mengs e J. J. Winckelmann, si occupò prevalentemente [...] la necessità che ogni elemento corrispondesse a una funzione costruttiva e combattendo con grande vigore polemico le forme barocche e specialmente quelle di F. Borromini e dei suoi seguaci. Nonostante la sua rigida obbedienza alle regole classiche ...
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Pittore (Bologna 1699 - ivi 1771). Allievo di M. Franceschini, dipinse affreschi (Storie bibliche, Mantova, palazzo Cavriani), pale d'altare (per la chiesa dei Filippini a Mantova; per S. Giovanni in Canale [...] a Piacenza; ecc.) e quadri di soggetto allegorico (le Quattro stagioni, Bologna, Pinacoteca Nazionale), caratterizzati da morbidi cromatismi e da eleganze formali sensibili alle contemporanee soluzioni decorative tardo barocche. ...
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Pittore (Canale, Serino, 1657 - Barra, Napoli, 1747). Allievo di suo padre Angelo, nel 1674 si trasferì a Napoli dove studiò con F. De Maria. Determinante per la sua formazione fu la lezione di L. Giordano, [...] (1725, Gesù Nuovo). Dall'inizio degli anni Trenta lo stile di S. ebbe una nuova felice svolta in senso barocco, recuperando le esperienze giovanili in una pittura dagli intensi contrasti cromatici e dalla ricca inventività (Trionfo di Carlo III di ...
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Fotografo ceco (n. Praga 1935). Dopo gli studi di grafica, a partire dal 1952 lavorò in fabbrica, dedicandosi contemporaneamente alla fotografia come mezzo di espressione. Solo all'inizio degli anni Ottanta, [...] raggiunta la notorietà, abbandonò la fabbrica e divenne fotografo indipendente. Le sue immagini, costruite nei minimi dettagli, trattano i grandi temi dell'esistenza umana attraverso composizioni allegoriche e volutamente barocche. ...
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Pittore, nato il 18 dicembre 1879 a Münchenbuchsee (Berna) da padre bavarese, musicista e filosofo, e madre svizzera, morto a Muralto presso Locarno il 29 giugno 1940. Dal 1898 frequentò l'accademia di [...] H. Knirr e di F. von Stuck. Nel 1901 si recò in Italia, dove le sue preferenze di gusto andarono alle opere medievali e barocche; nel 1905 a Parigi, dove ritornò nel 1912 per conoscere H. Rousseau e P. Picasso; nel 1914 a Kairouan (Tunisia). Nel 1912 ...
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Pittore e disegnatore (Francoforte sul Meno 1799 - Stoccarda 1859). Più dei suoi quadri (soggetti storici e religiosi, ritratti di famiglia) sono notevoli i suoi disegni, in cui rivivono i modi degli antichi [...] Suo figlio Ferdinand (Vienna 1847 - ivi 1916), architetto, costruì, con H. Helmer, numerosi teatri a Vienna, Budapest, Graz, Fiume e in altre città dell'Impero austro-ungarico in forme rinascimentali e barocche e, da ultimo, vicine allo Jugendstil. ...
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Architetto finlandese (n. Helsinki 1936). Laureatosi all'Università tecnica di Helsinki in architettura (1963), è attivo nel suo paese entrando a far parte della Finnish Academy e dove ha aperto (1967) [...] . Engel, E. Saarinen e A. Aalto, elaborando un linguaggio ispirato alla tradizione popolare finnica, ma anche alle chiese barocche della Baviera. Vincitore del premio Carlsberg (1995) e noto come progettista di edifici sacri, ha realizzato, anche: il ...
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In epoca ellenistica o romana, costruzione di forma rettangolare o circolare o ellittica, spesso absidata, con nicchie e prospetto architettonico a colonne, contenente una fontana, che in alcuni casi raggiunge [...] forme architettoniche con quelle dell’antichità, anche le fontane monumentali delle grandi ville rinascimentali e barocche, costituite da portici, esedre, nicchie, grotte artificiali, scenograficamente realizzate sul declivio naturale del terreno ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...