MADERNO, Carlo
Gustavo Giovannoni
Architetto, nato a Bissone nell'anno 1556, morto a Roma il 30 gennaio 1629. È una delle maggiori figure del periodo di transizione tra l'architettura del tardo Rinascimento [...] , Monaco 1908; A. Riegl, Die Entstehung der Barockkunst in Rom, Vienna 1908; M. Briggs, Barock-Architektur, Berlino 1914; A. Muñoz, Roma Barocca, Milano 1919; id., C.M., Roma s.a.; S. Ortolani, S. Andrea della Valle, Roma s.a.; V. Golzio, Il palazzo ...
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È propriamente la linea di colmo di un tetto a una o più spiovenze, e risulta orizzontale o inclinata secondo che è parallela o no alla linea di gronda del tetto stesso. Il nome di comignolo si dà anche [...] un caratteristico motivo di coronamento delle ville patrizie del '500 e '600.
Anche nel Piemonte, specie durante il periodo barocco, il comignolo prese forme ricche e varie, fra cui molto diffusa quella dalla canna attorcigliata a foggia di vite. Ma ...
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VANVITELLI, Luigi
Gino Chierici
Architetto. Nacque a Napoli il 26 maggio 1700, morì il 10 marzo 1773 a Caserta. Indirizzato alla pittura dal padre Gaspare (v.), egli sentì ben presto una forte inclinazione [...] che è base del pensiero vanvitelliano e che prelude alla corrente artistica formatasi nell'ultimo terzo del secolo. Le reminiscenze barocche qua e là affioranti non turbano l'unità dell'insieme: soltanto la scala regia, una delle più alte concezioni ...
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SÃO SALVADOR da Bahia de Todos os Santos (o più brevemente São Salvador o Bahia; A. T., 155-156)
Emilio Malesani
Capitale dello stato di Bahia, nel Brasile. Sorge sul lato orientale della vasta baia [...] la chiesa della Sede e quelle del Carmine, di São Francisco, di São Pedro Velho, tutte di stile portoghese-coloniale, barocche all'eccesso e cariche nell'interno di decorazioni e di ornati. vastissimi i conventi dei benedettini, dei francescani, dei ...
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PALERMO (XXVI, p. 59; App. I, p. 915)
Giuseppe CARACI
Emilio LAVAGNINO
Negli anni precedenti la guerra, era stata portata a buon punto una vasta opera di bonifica urbana intrapresa nei quartieri vecchi [...] di consolidamento della torre e preparati i materiali alla reintegrazione del loggiato.
Diversa appare la situazione delle tre grandi chiese barocche dell'Olivella, di Casa Professa e di S. Giuseppe dei Teatini. Nelle chiese dell'Olivella e di Casa ...
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In origine sorta di drappo ricco, ma non sempre di tutta seta, menzionato negli antichi inventati ecclesiastici a partire dal sec. XI e più frequentemente dal XIV. Il nome indica una originaria provenienza [...] Mantova, in Nuova Antologia, serie 4ª, voll. LXIV-LXV, fasc. 16 luglio, 16 sett., 16 ottobre 1896).
Nel '700 le forme barocche influiranno sul tipo di questo baldacchino da letto che verrà ad essere alto, ristretto in cima e con tende allargate verso ...
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PIAMONTINI, Giuseppe
Dimitrios Zikos
– Nacque il 3 gennaio 1663 nella parrocchia di S. Michele Visdomini a Firenze, figlio del legnaiolo Andrea di Domenico e di Caterina Angiola Farsi (Bellesi, 1991, [...] , pp. 3-21; J.D. Draper, Piamontini's Amore in braccio a Venere, ibid., 6, pp. 44 s.; Gli ultimi Medici. Il tardo barocco a Firenze (catal., Detroit - Firenze), a cura di K. Lankheit - J. Montagu, Firenze 1974, pp. 26-32, 90-95; F. Borroni Salvadori ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesca Zago
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel passaggio tra Seicento e Settecento il valore ideologico delle immagini si allenta: [...] e Napoli, che gli aveva consentito di dotarsi di una vasta cultura visiva e di rinnovare progressivamente l’impronta barocca del suo stile attraverso il recupero delle larghe e luminose stesure cromatiche di Paolo Veronese. Prima della partenza per ...
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POGGI, Giuseppe
Raffaella Catini
POGGI, Giuseppe. – Nacque a Firenze il 3 aprile 1811, da Giovan Pietro, notaio, avvocato e magistrato, e da Anna Mazzoni; fu fratello di Girolamo (1803-37), giureconsulto [...] dell’impossibilità di decidere autonomamente in merito allo stile architettonico delle fabbriche, concepite dal Bray secondo linee barocche in generale giudicate non convenienti (ibid., p. 10).
Il linguaggio del giovane Poggi fu improntato a un ...
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CORVI, Domenico
Giuseppe Scavizzi
Figlio di Giuseppe, nacque a Viterbo il 16 sett. 1721 (O. Aracoeli, in Ferrara, 1974-75, pp. 208 s.). A quindici anni si sarebbe trasferito a Roma dove sarebbe stato [...] accesi e freddi con una splendida gamma di mezzi toni nel dettaglio delle vesti e degli ornati. Nelle pale d'altare il pathos barocco riaffiora invece con forza, spesso con gli usuali effetti di notturno e contrasti di luci e ombre. Nei bozzetti è in ...
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barocchio
baròcchio (o baròcco o baròccolo) s. m. [forse der. di baro], ant. – Usura, dissimulata col vendere una cosa facendosi dare o promettere per corrispettivo un prezzo esagerato: l’inverso di scrocchio.
barocchismo
s. m. [der. di barocco2]. – Tendenza al barocco, gusto del barocco, come precorrimento (per es., il b. di Ovidio) o come ripresa (per es., il b. di D’Annunzio) di ciò che fu caratteristico dell’arte e della letteratura barocca...